Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala in tour a Hong Kong e Shanghai

Dal 15 al 24 marzo il Balletto scaligero si esibirà in Cina, atteso al Grand Theatre dell’Hong Kong Cultural Centre, con Le Corsaire di Manuel Legris all’interno dell’Hong Kong Arts Festival, alla sua 52.ma edizione, e al Grand Theatre di Shanghai con Giselle. Otto recite e due produzioni con cui la Compagnia intraprende la sua sesta tournée in Cina, dopo il 2006, Anno dell’Italia in Cina, con recite a Hong Kong, Tianjin, Pechino e Shanghai, il 2014 a Hong Kong, il 2016 a Tianjin, Shanghai e Canton, il 2018 in due piazze consolidate, Shanghai e Tianjin e due nuove città, Xi’an e Macao e nel 2019 al National Centre for the Performing Arts (NCPA) di Pechino, dove ha inaugurato l’edizione 2019 dell’NCPA Dance Festival sul palcoscenico dell’Opera House.

Ad aprire le recite a Hong Kong dal 15 al 17 marzo sarà uno dei più recenti ingressi nel repertorio scaligero, Le Corsaire di Manuel Legris: prima sua opera di rilettura dei classici dell’Ottocento, creata nel 2016 e approdata per la prima volta alla Scala lo scorso anno, occasione per rimodulare sui ballerini scaligeri l’energia e i virtuosismi ma anche il lirismo e il romanticismo di uno dei più entusiasmanti e avventurosi ballet d’action del XIX secolo. Una trama resa più accessibile e chiara, una profonda attenzione alla musicalità e una sensibile attenzione alle relazioni tra i personaggi, il tutto esaltato dalle suggestioni orientaleggianti del sontuoso allestimento di Luisa Spinatelli, con molte sezioni create dallo stesso Legris e perle originali da Petipa nella versione di San Pietroburgo, sarà una grande vetrina per gli artisti del Corpo di Ballo.

Giselle, il balletto romantico per eccellenza sarà  in scena a Shanghai, Grand Theatredal 21 al 24 marzo, nell’indimenticabile coreografia di Coralli-Perrot, perfetta nella sua struttura, impreziosita dall’allestimento scaligero di Aleksandr Benois, nella ripresa di Yvette Chauviré, indimenticata étoile, interprete lei stessa alla Scala della sua versione  per la prima volta nel 1950, che proprio con la cura e la raffinatezza di ruoli come Giselle ha esaltato la tradizione classica in tutta la sua purezza e consegnato la sua fama al mondo. Una storia d’amore, tradimento e redenzione, tra gioiose feste contadine e il bianco stuolo di Willi, affascinanti quanto spietate, Giselle è un titolo che fa parte della storia del nostro Teatro, patrimonio della compagnia da innumerevoli anni, e degli artisti scaligeri che la hanno rappresentata in molti Paesi del mondo, infondendo ad ogni ripresa linfa nuova e nuove emozioni mantenendo vivo questo meraviglioso spettacolo.

Nelle recite di Le Corsaire saranno protagonisti Nicoletta Manni poi Alice Mariani (nel ruolo di Medora), Timofej Andrijashenko e Mattia Semperboni (Conrad), Martina Arduino e Maria Celeste Losa (Gulnare), Marco Agostino e Nicola Del Freo (Lankedem), Claudio Coviello, Rinaldo Venuti e Domenico Di Cristo (Birbanto); Linda Giubelli e Alessandra Vassallo (Zulmea), Gabriele Corrado e Edoardo Caporaletti (il Pascià Seyd). Le tre Odalische saranno Agnese Di Clemente, Gaia Andreanò, Camilla Cerulli in alternanza con Linda Giubelli, Benedetta Montefiore, Caterina Bianchi.

Giselle vedrà in scena Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko poi Martina Arduino con Nicola Del Freo e Vittoria Valerio con Claudio Coviello nei ruoli di Giselle e Albrecht.  Accanto a loro saranno Maria Celeste Losa poi Alice Mariani (nel ruolo di Myrtha), Marco Agostino, Christian Fagetti, Massimo Garon (Hilarion) mentre il passo a due dei contadini verrà affidato a Agnese Di Clemente con Mattia Semperboni poi con Edward Cooper, Linda Giubelli con Navrin Turnbull, Camilla Cerulli con Alessandro Paoloni.

Per il Teatro alla Scala le tournée all’estero costituiscono un’attività costante che ha offerto nel corso del tempo un importante contributo alla diffusione del nostro patrimonio culturale e all’immagine dell’Italia nel mondo. Dal 1878, quando venne realizzata a Parigi la prima tournée della storia scaligera in occasione del Centenario del Teatro, a oggi sono stati realizzati 170 progetti per 906 aperture di sipario (344 d’opera, 366 di balletto e 196 concerti) e 43 le Nazioni visitate dal Teatro alla Scala nel corso della sua storia. 

La tournée del Corpo di Ballo ad Hong Kong e Shanghai vede la fattiva collaborazione del Teatro alla Scala con le rappresentanze diplomatiche italiane operanti in Cina, e in modo particolare con l’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, il Consolato Generale d’Italia a Hong Kong, l’Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong, il Consolato Generale d’Italia a Shanghai e l’Istituto Italiano di Cultura a Shanghai, nell’ottica di un rafforzato approccio alle relazioni culturali internazionali.

E sarà anche l’occasione per una collaborazione e incontro con gli artisti locali: per l’esecuzione musicale, che vedrà, sotto la direzione di Valery Ovsyanikov, la Hankyung arte Philharmonic per la partitura di Le Corsaire a Hong Kong e la Shanghai Opera House Orchestra per Giselle a Shanghai; e per i giovani allievi della Jean M. Wong School of Ballet di Hong Kong coinvolti in diversi momenti di Le Corsaire, tra cui l’evocativo Jardin Animé. Previsti anche momenti di incontro, come quelli già confermati che vedono la partecipazione del M° Legris il 16 marzo a un dibattito moderato da Grace Lang, Programme Director dell’Hong Kong Arts Festival, all’interno della 11.ma edizione del HKAF Distinguished Cultural Leadership Series, e una masterclass, il 17 marzo, tenuta da Antonino Sutera Maître de Ballet della Compagnia scaligera.

Sara Zuccari

Lili Elbe Show di Sasha Riva e Simone Repele torna in scena

Venerdì 8 marzo 2024, alle ore 20.30, sul palco del Teatro Ristori di Verona torna in scena Lili Elbe Show,  lo spettacolo porta la firma di  Sasha Riva e Simone Repele che porteranno in scena la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener.

Una storia vera. Una vicenda privata e intima che, in realtà, appartiene a ognuno di noi. Questo racconto apparentemente lontano, è invece più̀ vicino di quanto possa sembrare grazie all’interpretazione e alla scrittura coreografica di Sasha Riva e Simone Repele che esplorano il demone dell’insoddisfazione umana, il bisogno di accettazione che ognuno di noi pretende da se’ stesso e quel senso di inadeguatezza che spesso prende il sopravvento.Questa è la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener: viaggio di trasfigurazione e di metamorfosi oggi interpretato attraverso la magica lente della danza e della coreografia, dopo essere stata affrontata in un libro e in una pellicola cinematografica. Nella narrazione chiara e leggibile, caratteristica peculiare delle pièce di Riva & Repele, si affacciano in Lili Elbe Show due piani di realtà: il racconto della vicenda di Einar che, nell’ansia di ricerca della propria identità diventerà Lili e il livello della fiaba, degli “spiriti”, dei “fantasmi” che intorno a Lui/Lei si aggirano.

Una “petite femme fatale” scolpisce fin dall’inizio l’anima nuda di Einar ma è anche l’immagine della figlia desiderata che Gerda e Einar non sono mai riusciti a concepire seppure spinti da un profondo e controverso desiderio di genitorialità. Sulla scena una cornice senza specchio rappresenta uno “stargate”, un passaggio segreto che porta a questa dimensione altra, dove si scatenano le visioni dei sogni e dove la “petite femme” è già Lili: sagoma fedele delle emozioni più intime di Einar.
La cornice riprende quindi anche la figura forte e carismatica di Gerda che, compassionevole, sostiene il marito nella ricerca e nell’affermazione della sua identità̀ finale: è lei l’artista che sulla tela ha saputo disegnare l’immagine esatta di Einar vestito da donna e sono proprio questi i quadri che l’hanno resa famosa. L’altra figura senza nome, ma dalla forte connotazione maschile, è lo stereotipo del sesso forte che incarna il desiderio: quello che dovrebbe esserci, quello che in questa vicenda prende forme inaspettate, quello che sottolinea la spinosa “differenza”. Il pittoresco narratore, deus ex machina, è l’incarnazione  dell’estro artistico di Einar e Gerda  e del destino che si compie,: lui sa già quale sarà il finale. Einar seduto su una sedia rotelle, aiutato da tutti i personaggi che si vestono di camice bianco e strumenti operatori, trasforma la morte in metamorfosi. Con struggente ironia e gusto impeccabile, Einar lascia dunque la scena a Lili che è finalmente pronta per il suo sfavillante Show.

Sara Zuccari

Les Étoiles le stelle della danza a Roma

Il gala internazionale di danza Les Étoiles, per la direzione artistica di Daniele Cipriani, si tinge e profuma di primavera, portando a Roma nei giorni 15 marzo (ore 21), 16 marzo (doppio spettacolo, ore 16.30 e 21) e 17 marzo (ore 16.30), un’anticipazione delle forze vitali e di rinascita di questa stagione. A grande richiesta, le rappresentazioni si quadruplicano per dare modo a un numero sempre maggiore di spettatori di assistere a quello che è da molti anni un gala irrinunciabile. Ancora una volta, ad ospitarlo nella capitale sarà la grande Sala S. Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, nel quadro della collaborazione tra Daniele Cipriani Entertainment e Fondazione Musica per Roma.

Uno sciame di stelle da tre continenti diversi — Asia, Europa, Americhe — spargerà in palcoscenico la frizzante energia della primavera incipiente, nonché la diversità delle sue rigogliose fioriture, poiché ogni étoile ospite porta con sé non solo la sua cifra personale, ma anche le peculiarità delle varie “scuole” e delle rinomate compagnie di provenienza. Tra i danzatori che si esibiranno gli spettatori saranno felici di ritrovare ‘beniamini’ del gala come il kazako Bakhtiyar Adamzhan (Opera di Astana), lo spagnolo Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company, danzerà nei giorni 15 e 16), la georgiana Maia Makhateli (Het Nationale Ballet di Amsterdam), il russo-tedesco Daniil Simkin (ritratto sulle locandine che già tappezzano la capitale, in forza all’American Ballet Theatre) e l’americana Tiler Peck che arriva, insieme al texano Roman Mejia, dal New York City Ballet, entrambi sprizzanti lo spirito e lo stile velocissimo del leggendario nume tutelare della grande compagnia statunitense, George Balanchine. Fa un gradito ritorno aLes Étoiles anche Alessandro Frola dello Hamburg Ballett di cui è demiurgo l’altrettanto leggendario coreografo John Neumeier.

Tra le “new entry” di quest’edizione di Les Étoiles ci sono i cubani Claudia García Carriera e Dani Hernández che giungeranno carichi del prezioso retaggio di un’altra leggenda della danza mondiale, la “prima ballerina assoluta” Alicia Alonso, fondatrice del Ballet Nacional de Cuba (la compagnia da cui proviene la coppia), colei che, aggiungendo alle linee stilizzate del balletto classico le ‘spezie’ della gioiosa esuberanza latino-americana, rese l’isola caraibica una delle grandi patrie della danza. La stessa esuberanza che trapela dal temperamento del messicano Isaac Hernández (già English National Ballet) il quale, parallelamente ad essere uno dei danzatori più apprezzati internazionalmente, ha a suo attivo anche una carriera di attore (visto, tra l’altro, nel ruolo di Lázaro nella serie Netflix Qualcuno deve morire).

Les Étoiles sarà l’occasione per il pubblico italiano di scoprire che all’estero, e precisamente presso la Compañía Nacional de Danza di Madrid, c’è una bellissima stella italiana: la fiorentina Giada Rossi, cresciuta artisticamente al Conservatoire de Paris e alla prestigiosa Royal Ballet School di Londra. A seguito di una memorabile interpretazione de La Silfide di Bournonville, lo scorso dicembre al Teatro de la Zarzuela di Madrid, Giada Rossi viene promossa in palcoscenico al rango di “Primera Figura” (étoile) dal direttore della CND, Joaquin de Luz.

Alcune variazioni di programma, a seconda della data, faranno sì che gli appassionati, provenienti da tutto il mondo, vorranno “fare il pieno” e assistere a più spettacoli. Come sempre, Les Étoiles permetterà di vedere uno spaccato dell’eccellenza mondiale balletistica, i maggiori danzatori del momento impegnati nei “virtuosismi in volo e sulle punte” che sono sinonimi di questo gala: passi a due dal repertorio di tradizione e lavori dei grandi coreografi del ‘900, fino ad arrivare ai giorni nostri, con brani di sofisticata modernità firmati dai coreografi sulla cresta dell’onda.

Qualche anticipazione del programma: “nuestra querida Giada” (come al CND chiamano affettuosamente Giada Rossi) presenterà il passo a due da La Bella Addormentatadi Marius Petipa, accanto all’altra étoile italiana, Alessandro Frola, mentre in coppia con Bakhtiyar Adamzhan interpreterà l’acrobatico passo a due tratto da Spartacus di Yuri Grigorovich. Claudia García Carriera e Dani Hernández renderanno omaggio alla “grande signora” cubana della danza con i cavalli di battaglia dell’Alonso stessa, tratti dalle sue coreografie dei balletti Giselle e de Il Lago dei Cigni (“Il Cigno Nero”). Tiler Peck e Roman Mejia “elettrificheranno” il palcoscenico con iconici lavori di Balanchine: Who Cares? (il brano dell’indimenticabile canzone di George e Ira Gershwin, The Man I Love che, come si vedrà, diventa un po’ il leitmotiv di questa edizione di Les Étoiles) e Tschaikovsky Pas de Deux (la traslitterazione è quella usata dal coreografo). La sera del 16 marzo, invece, la coppia americana interpreterà This Bitter Earth di Christopher Wheeldon, con i costumi originali di Valentino.

Oltre all’ “étoile a sorpresa”, la cui identità verrà svelata soltanto alla vigilia del gala, Les Étoiles vede la partecipazione straordinaria di Lutz Förster, interprete per oltre 40 anni dei lavori di Pina Bausch e già direttore artistico del Tanztheater Wuppertal – Pina Bausch. Förster offrirà la sua personale versione, nella lingua dei segni, della canzone The Man I Love e che fu integrata nel celebre lavoro Nelken (1982) di Pina Bausch. Il “danzattore” tedesco verrà raggiunto in palcoscenico dagli altri protagonisti maschili del gala, a cui Förster stesso insegnerà i “segni”, sicché il pubblico assisterà a un momento magico in cui ciò che nasce dal linguaggio dei segni dei non udenti diventa un’elegante coreografia.

“Anche questa è danza, anzi è una danza meravigliosa”, dice il direttore artistico di Les Étoiles Daniele Cipriani, “Ma tutta la danza è priva di parola, e di conseguenza in grado di ‘parlare’ a tutti. Come già in edizioni precedenti di Les Étoiles, tengo a sottolineare l’urgenza di affrontare il tema dell’inclusione che deve essere totale nella società del futuro che si va costruendo, passo dopo passo, ognuno con i propri mezzi, noi con l’arte della danza. Sarei felice se l’inserimento nel programma di un brano nella lingua dei segni potesse attirare anche una presenza di non udenti tra il pubblico. I brani qui menzionati hanno musiche bellissime: Ciaikovsky, Khaciaturian, Gershwin; eppure la voce dell’anima risuona più forte di qualsiasi parola o musica. La danza è per tutti.

Sara Zuccari

“Madina” torna al Teatro alla Scala con Antonella Albano e Roberto Bolle

Dopo il successo della prima mondiale, dal 28 febbraio al 9 marzo torna alla Scala Madina, creazione musicale e coreografica, progetto nuovo nell’approccio e nelle tematiche, attuali ma universali, raramente declinate in balletto.

Antonella Albano e Roberto Bolle, dopo il successo della prima mondiale, tornano sul palcoscenico della Scala con Madina, creazione musicale e coreografica, progetto nuovo nell’approccio e nelle tematiche, attuali ma universali, raramente declinate nel balletto. A Roberto Bolle si alternerà nel ruolo principale Gabriele Corrado, mentre Antonella Albano sarà sempre nel ruolo di Madina in cui la sua drammaticità e la sua intensità vengono assai valorizzate. I protagonisti saranno affiancati da Alessandra VassalloGioacchino Starace, Emanuele Cazzato e il Corpo di Ballo scaligero.

La vicenda, ricalcata su un fatto di cronaca, ha per protagonista la giovane Madina, cresciuta in un teatro di guerra e spinta dalla famiglia a compiere un attentato suicida in una capitale occidentale. La ragazza sceglierà all’ultimo istante di non morire e non uccidere ma dovrà ugualmente affrontare un processo. Pulsioni ancestrali, luoghi simbolici, dinamiche perverse di una violenza che stritola se stessa, in cui il bene e il male si contrappongono ma continuano a mescolarsi. Con le coreografie di Mauro Bigonzetti, la composizione di Fabio Vacchi su libretto di Emmanuelle de Villepin tratto dal romanzo La ragazza che non voleva morire,  un lavoro di Danza e di Teatro, dove coesistono parola, canto, musica e corpo per una sintesi delle forme tradizionali e contemporanee dei tanti generi del teatro musicale, che cancella i confini fra queste diverse espressioni.

Sara Zuccari

Dittico Millepied con il Balletto del Teatro dell’Opera al Festival Equilibrio

A partire dal 9 febbraio un prezioso dittico inaugura il Festival con tre serate all’insegna della coreografia neoclassica di Benjamin Millepied e della musica minimale di Philip Glass e vede per la prima volta il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma esibirsi nelle sale dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone.

Un prezioso dittico inaugura il Festival Equilibrio 2024 con tre serate all’insegna della coreografia neoclassica di Benjamin Millepied e della musica minimale di Philip Glass e vede per la prima volta il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma esibirsi nelle sale dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Di Benjamin Millepied, oggi nome di punta del panorama internazionale con coreografie commissionate e interpretate dalle più prestigiose compagnie di danza, verranno presentati due diversi lavori: “Closer”, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna, è un arioso duetto tra un uomo e una donna creato nel 2006 sulla partitura pianistica “Mad Rush”, e “On the other side”, terzo capitolo della trilogia “Gems”, una rivisitazione di “Diamonds” di Balanchine, creato nel 2016 e ora presentato in prima italiana in una nuova versione modellata sugli interpreti del corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato.

La Fondazione Musica per Roma ha presentato oggi la diciottesima edizione di Equilibrio, il festival di danza contemporanea di Roma, che accoglie il meglio della coreografia internazionale e italiana all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e in altri teatri della capitale. Dopo un’anteprima a fine gennaio con l’attesissima ultima creazione di Peeping Tom al Teatro Argentina, il programma si snoda per due settimane – dal 9 al 24 febbraio 2024 – con grandi nomi della scena europea, come Benjamin Millepied, Wayne McGregor, Anne Van den Broek, Marcos Morau, il Leone d’oro alla carriera Meg Stuart, oltre ad alcune delle più eclettiche firme della coreografia nazionale: Sofia Nappi, Damiano Bigi, Camilla Monga, Piergiorgio Milano e Irene Russolillo. Sarà invece appendice del Festival la performance “Rencontre
avec St. François” di un altro Leone d’oro, Germaine Acogny, nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli, un progetto di danza dedicato alle Celebrazioni dell’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe di Francesco di Greccio 2023.

BENJAMIN MILLEPIED
Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma CLOSER
Closer/On The Other Side
PRIMA ITALIANA
in corealizzazione con Teatro dell’Opera di Roma

Sara  Zuccari

Al via Grease firmato dalla Compagnia della Rancia

Ha dato il via allamusical-mania Grease firmato dalla Compagnia della Rancia, che replica il successo dello scorso anno al Teatro Celebrazioni di Bologna con tre date, in programma venerdì 9 e sabato 10 febbraio alle 21.00 e domenica 11 febbraio alle 18.00.

Scritto da Jim Jacobs e Warren Casey, Grease – che ha debuttato a Broadway nel 1971 e a cui è seguito nel 1978 il film campione di incassi che ha consacrato John Travolta e Olivia Newton-John nei ruoli dei due protagonisti Danny e Sandy – ancora oggi, dopo più di cinquant’anni, continua a essere rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo.

Considerato il musical dei record, quello della produzione marchigiana – con la regia di Saverio Marconi e la regia associata di Mauro Simone – è diventato un vero e proprio fenomeno di costume “pop”: uncult intergenerazionale, in cui ci si immedesima in una storia d’amore e di amicizia senza tempo, che la Compagnia della Rancia, dopo aver superato i 2.000.000 di spettatori complessivi dal primo debutto, propone di anno in anno in una versione sempre più attuale e con un cast completamente rinnovato. A rappresentare infatti i personaggi, diventati vere e proprie icone generazionali, giovani e talentuosi performer appositamente selezionati tra oltre 650 candidati.

«È stato stimolante e divertente lavorare con il nuovo cast – sottolinea il regista Saverio Marconi – in un clima di grande professionalità e nuove energie, in uno scambio continuo. Affrontiamo ogni edizione con la massima serietà per garantire il successo di questo spettacolo con il “marchio di fabbrica” di Rancia, fatto di queste parole chiave: qualità, talento, emozioni, coinvolgimento».

A interpretare i due protagonisti Eleonora Buccarini (Sandy) e Tommaso Pieropan (Danny). Assieme a loro sul palco Arianna Bertelli (Rizzo), Valerio Angeli (Kenickie), Federica Laganà (Marty) Khomolchanok De Pace (Jan), Iris Trivisano (Frenchy), Giuseppe Brancato (Sonny), Dario Napolitano, (Roger), Riccardo Rossini (Doody), Amerigo Vitiello (Vince Fontaine/Teen Angel), Giovanni Ernani Di Tizio (Tom), Elena Barani (Cha-Cha), Chiara Bonfrisco (Miss Lynch), Valentina Pini (Patty), Lodovico Gaffuri (Eugene), Monica Ruggeri (Studentessa di Rydell), Michael Pagliaro (Studente di Rydell) e Angela Ranica (Swing Off Stage).

L’amore adolescenziale tra Danny e Sandy risuona tra le note dell’inconfondibile colonna sonora a ritmo di rock’n’roll, caratterizzata da alcuni brani indimenticabili come Restiamo InsiemeGreased Lightnin e Sei perfetto per me, qui nella versione italiana di Franco Travaglio e Michele Renzullo.

Lo spettacolo si avvale della direzione musicale e degli arrangiamenti vocali di Gianluca Sticotti, del disegno fonico di Enrico Porcelli, degli arrangiamenti e delle orchestrazioni di Riccardo Di Paola. Le coreografie, costruite “sartorialmente” sul cast da renderle ancora più energiche ed esplosive, sono di Gillian Bruce. I linguaggi della danza, del canto e della recitazione si integrano perfettamente con le scenografie di Gabriele Moreschi e gli oltre 80 costumi di Chiara Donato, che per la realizzazione si è affidata ad alcune delle principali sartorie teatrali italiane – quali il Laboratorio del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e di FG Teatro di Udine – e alle aziende artigiane delle Marche Sartoria Tul.Ma di Massimo Eleonori e Tranky Shoes. Il coloratissimo disegno luci è di Valerio Tiberi, curato insieme a Emanuele Agliati e in collaborazione con Francesco Vignati.

«Ogni allestimento di Grease è l’occasione per introdurre nuove idee registiche, di concerto con tutto il team creativo e i performer in scena – afferma il regista associato Mauro Simone – per portare sul palcoscenico quello che è ormai un classico del teatro musicale, ma che resta aperto a spunti e suggestioni sempre nuovi e attuali».

Sara Zuccari

Opera di Roma “Serata Giovani Coreografi” in scena al Nazionale

I nuovi talenti della scena coreografica internazionale arrivano sul palco del Teatro Nazionale, dal 31 gennaio al 2 febbraio, per tre serate di danza nell’ambito della stagione 2023-2024 del Teatro dell’Opera di Roma.

In scena, due straordinarie creazioni per le étoiles, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo dello storico teatro capitolino, su musiche di autori vari. In apertura di programma, con le scene di Michele della Cioppa e le luci di Alessandro Caso, Yellow di Adriano Bolognino, nato a Napoli nel 1995, alla sua prima esperienza con i danzatori dell’Opera di Roma.

A seguire, Simone Repele, torinese, classe 1993, e Sasha Riva, nato nel ’91, originario di Fairfax County, Virginia, e cresciuto in Italia, presentano I died for love, con le scene di Michele della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e le luci di Alessandro Caso, tornando a collaborare dopo il successo della Mass di Bernstein della scorsa estate.

Sara Zuccari

Giselle al cinema con Olga Smirnova e Jacopo Tissi

Arriverà nelle sale cinematografiche solo domenica 21 gennaio 2024 GISELLE, il balletto con l’indimenticabile coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot messo in scena dal Dutch National Ballet con la partecipazione di un cast stellare.

La prima ballerina Olga Smirnova, entrata nella compagnia del Dutch National Ballet nel marzo 2022 dopo essere fuggita dalla Russia all’inizio della guerra con l’Ucraina, interpreterà la protagonista del balletto classico e romantico per eccellenza. Ad accompagnarla, nel ruolo del principe Albrecht, l’italiano Jacopo Tissi, anche lui ex étoile del Bolshoi di Mosca.

Jacopo Tissi è stato di recente nominato ballerino principale del Dutch National Ballet e si è esibito nelle dirette cinematografiche live dal palco del Bolshoi di Mosca nel ruolo del Principe Siegfried nel Lago dei cigni (2020) e nello spettacolo Diamonds, terza parte del balletto Jewels (2022) di George Balanchine.

Olga Smirnova è stata protagonista di numerose dirette live da Mosca, quando faceva parte del Balletto del Bolshoi. Le sue interpretazioni cinematografiche più recenti includono Nikiya nella Bayadère (2019), Odette/Odile nel Lago dei cigni e Giselle (2020). È stata eletta “Ballerina dell’anno 2022” dai lettori della rivista internazionale leader di settore “Dance Europe”.

Girato al Dutch National Ballet di Amsterdam, GISELLE sarà distribuito in tutta Europa e in Paesi selezionati in America, Asia, Africa e Oceania in contemporanea il prossimo 21 gennaio. Un evento cinematografico che darà al pubblico di tutto il mondo l’opportunità di assistere allo spettacolo più romantico del repertorio del balletto classico.

Sulle note della partitura composta da Adolphe Adam, ispirata alla leggenda delle Villi ed eseguita dalla Dutch Ballet Orchestra, GISELLE racconta la storia di una giovane contadina che si innamora di un nobile già fidanzato che le nasconde la sua vera identità; questo amore, che si rivelerà impossibile, farà impazzire di disperazione l’ingenua Giselle. Il balletto celebra temi chiave del romanticismo come l’amore tragico, la natura e il fantastico; non manca anche il caratteristico “atto bianco”, termine con cui nei balletti romantici si indicano le parti che vedono protagonisti personaggi fantastici ed eterei, in scena coi loro costumi bianchi.

GISELLE
Registrato a Amsterdam, al Dutch National Ballet
Durata: 2 ore circa
Prodotto da Bel Air Media e distribuito da Pathé Live e Nexo Digital

Con Olga Smirnova (Giselle), Jacopo Tissi (Albrecht)
Musica: Adolphe Adam
Coreografia: Marius Petipa, da Jean Coralli e Jules Perrot
Produzione e coreografia aggiuntiva: Rachel Beaujean e Ricardo Bustamante
Dutch Ballet Orchestra
Direttore d’orchestra: Ermanno Florio

Sara Zuccari

Danzainfiera 2024 al via la nuova edizione

All Beats to Dance è lo slogan che accompagnerà Danzainfiera 2024-XVIII edizione: la più grande rassegna italiana dedicata alla danza che si terrà dal 23 al 25 febbraio 2024 alla Fortezza da Basso di Firenze. La prima edizione firmata da Pitti Immagine srl che l’ha acquisita in maniera definitiva nel settembre scorso.

Danzainfiera è una rassegna che chiama a raccolta le più grandi aziende di abbigliamento e servizi tecnici, negozi e distributori, scuole, compagnie di danza, enti di promozione e associazioni, assieme ad un esercito di professioniste/i del settore, ballerine/i, coreografe/ e appassionati, ma è qualcosa in più di una fiera: un luogo in cui i giovani che aspirano a diventare famosi fanno audizioni e provini che a volte hanno cambiato le loro vite portandoli a fare esperienze in Italia o all’estero con le maggiori scuole di formazione e anche a trovare lavoro. E quest’anno avrà anche un momento di spettacolo di alto livello.

Con All Beats to Dance – The Gala, curato nella parte artistica e organizzativa da Francesco Volpe, si vedranno in scena grandi stelle italiane e straniere: l’étoile della Scala Nicoletta Manni e il primo ballerino scaligero Timofej Adrijashenko, diventati famosi anche per la proposta di fidanzamento che lui fece a lei nel corso della trasmissione televisiva “Roberto Bolle and friends” al termine del primo atto di Romeo e Giulietta, uno dei passi a due più romantici della storia della danza.  Con loro sono previsti anche Luisa Ieluzzi e Danilo Notaro entrambi étoile del Teatro San Carlo di Napoli. Sedici ballerini dell’Aterballetto. E ancora Ana Sophia Scheller principal dancer prima a San Francisco e poi a Kiev e Alejandro Vireles Gonzales principal dello Staatsoper di Berlino. E ancora Daniil Simkin stella dell’American Ballet Theatre di New York e dello Staatsballet di Berlino, i Fresh’N’ Clean ballerini di Popping, che il grande pubblico ha conosciuto e amato quando hanno partecipato alla trasmissione Tú Sí Que Vales.

Nei tre giorni non mancheranno audizioni per Joffrey Ballet School con Diego Salterini, Angela Rebelo e TRIX, per ABT Jacqueline Kennedy Onassis School con Franco De Vita e Raynold Lukens, due colossi del mondo danza di New York, con la Oniin Dance Company per il Peridance Capezio Center e con il City Ballet San Francisco, diretto da Galina Alexandrova. Dal versante europeo saranno presenti l’European School of Ballet di Amsterdam diretta da Jean-Yves Esquerre e l’European Dance Center Paris diretto da Jennifer Goubé.

E per quanto riguarda l’Italia, tante attività in collaborazione con la prestigiosa Accademia del Teatro alla Scala la Fondazione Nazionale della Danza /Aterballetto, unico Centro Coreografico Nazionale, oltre agli esponenti di tutte le più importanti accademie, associazioni, Enti di promozione del Coni e organizzatori di eventi, presenti per tutta la manifestazione all’interno dello spazio dedicato alla Formazione & Spettacolo.

Ma ci sono anche tante novità: audizioni aperte anche per il cast e l’accademia Kataklò Dance Athletic Theatre di Milano, la prima compagnia teatrale ad aver introdotto l’athletic theatre nel panorama della danza italiana. Nata dal genio artistico di Giulia Staccioli, Kataklò propone un teatro-danza energico ed espressivo in cui il corpo intreccia le discipline dell’acrobatica, della danza, dell’aerea e del teatro fisico.

E anche tre nuove vetrine coreografiche: 600 Beats, un bando in collaborazione con EurAsia Dance Project, rivolto a giovani coreografi under 35 per un nuovo progetto solistico ispirato alla cultura di uno dei 20 paesi nel mondo dove il progetto EurAsia ha base e lavora ogni anno in America, Africa, Medio Oriente ed Asia.

Debut dedicata alle accademie di avviamento professionale e ai loro migliori allievi, che permette ai futuri danzatori di mostrare dal vivo il loro talento, celebrando il lavoro di maestri e coreografi e Duende, sostenuta dal portale ballareviaggiando.it, che accoglierà  performance di ogni genere e stile di danza etnica, folk, percussiva, tribale, per esprimere sul palco il ‘duende’, quella manifestazione artistica profonda capace di dare identità. “Il duende – diceva il poeta Garcia Lorca – arriva per scuotere il corpo, rompendo ogni possibile barriera legata alla forma e alla struttura”.

Anche tanti stage tra i quali citiamo quelli di Modern Dance stile Parsons con Abby Silva, ballerina della Parsons Dance, di tecnica Graham con Antonio Fini, l’atelier intensivo di trasmissione coreografica tenuto da Fabio Crestale direttore artistico della compagnia Ifunambuli, Paris e i laboratori ispirati alla tecnica Limon e al metodo Jooss-Leeder condotti da Maria Giovanna Delle Donne danzatrice italiana del Tanztheater Wuppertal dell’immensa Pina Bausch. Spazio anche ai master per insegnanti: ideato da Monica Cagnani e coordinato da Anna Maria Prina, storica direttrice della scuola di ballo del Teatro alla Scala, il master sulle metodologie a confronto con docenti quali Dunia Vera Hernandez, Franco De Vita, Christiane Marchant, per illustrare i principi della metodologia cubana, della tecnica vaganova aggiornata, del National Training Curriculum ABT e altro sull’insegnamento della danza classica. Rosanna Brocanello direttrice della compagnia COB conduce il sempre più richiesto focus di alta formazione professionale ideato per insegnanti e danzatori aspiranti docenti di danza moderna e contemporanea. Stefano Fardelli parlerà invece di Antropologia e Coreografia.

Tra gli stage e i laboratori si dà spazio al mondo televisivo e commercial con Lala Blhite, ballerina, coreografa, cantautrice, attrice e autrice audiovisiva, che, dopo il successo dell’anno scorso, proporrà il laboratorio Dancer on set per imparare a muoversi davanti alla telecamera. Stage anche per gli appassionati di tap dance, con Anthony Morigerato, performer di fama internazionale e i D’Angelo Brothers; per chi ama i tacchi stage di Heels con Chanelle Anthony, di hip hop con Ayoub Haraka e Claudia Laruccia, di Popping con Simone Stella e si potranno esplorare la musica, l’arte e la danza urbana con Kacyo, direttore Artistico Red Bull Bc One Italia, BSTUDENTS l’accademia italiana di breaking e allenatore Tecnico della squadra olimpica italiana di breaking. Speciali lecture anche con i maestri noti anche al grande pubblico per aver partecipato a Ballando con le stelle: paso doble con Stefano Oradei, Jive con Anastasija Kuz’mina, Rumba con Sara Di Vaira.

Come ogni anno è previsto l’attesissimo Concorso Expression International Dance Competition organizzato da IDA Dance che mette in palio borse di studio e premi speciali nelle migliori scuole e accademie, ma anche Musical: Il Concorso organizzato da Professione Danza Parma, rivolto a performer non professionisti e incentrato sul repertorio del musical di tutte le epoche, incluse opere inedite. Il Teatro Sistina sarà presente, come da tradizione, per audizioni con Massimo Romeo Piparo direttore del Teatro oltre che regista, direttore artistico, produttore e autore televisivo. E ancora il Pop Tap Festival organizzato da Jazz&Co. Dance Studio che quest’anno ha una sezione competitiva e mette in palio borse di studio nazionali e internazionali. Tra le rassegne tornano la Junior Parade dedicata ai gruppi under 14 e la Dance Parade che dà spazio agli over 14, un unico palco per i ballerini di ogni età che hanno voglia di esibirsi insieme ai compagni di corso.

Sara Zuccari

Lo Schiaccianoci di Paul Chalmer al Teatro dell’Opera di Roma

«La coreografia di questo nuovo Schiaccianoci si ispira alle tradizionali e iconiche produzioni che ho danzato e ammirato ormai da più di cinquant’anni». Sono le parole di Paul Chalmer, coreografo canadese classe 1962, che torna all’Opera di Roma per la sua ottava produzione dopo quelle firmate tra il 2000 e il 2019. A lui è affidata la creazione del nuovo allestimento de Lo schiaccianocia Nir Kabaretti, che dirige l’Orchestra capitolina, sono affidate le celebri musiche composte da Čajkovskij. Il titolo più ambito dal pubblico nel periodo natalizio arriva puntuale al Costanzi proprio nei pressi delle feste, con 12 rappresentazioni dal 21 al 31 dicembre.

Chalmer è legato a Lo schiaccianoci dall’infanzia: è stato il primo che ha visto a teatro e il primo in cui ha danzato. Nella sua carriera di coreografo lo ha affrontato solo due volte. In questa nuova versione cerca la sintesi delle precedenti, quella del Balletto di Lipsia (2007) e quella dell’Opera Nova a Bydgoszcz in Polonia (2015). Molto attesi gli ospiti internazionali Maia Makhateli e Victor Caixeta che interpretano la Fata Confetto e il suo cavaliere: lei georgiana e lui brasiliano, su questo palcoscenico hanno già conquistato gli spettatori ne La Bayadère lo scorso febbraio. Negli stessi ruoli si alternano con loro le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi con i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano e il solista Giacomo Castellana. In scena anche le étoiles Alessandra Amato e Alessio Rezza, che danza il principe Schiaccianoci, i solisti e tutto il Corpo di Ballo. Partecipano alla produzione anche gli allievi della Scuola di Danza.

«Ciò che mi ha sempre colpito delle numerose produzioni de Lo schiaccianoci che ho ballato e visto, a parte la magnifica partitura, – spiega Chalmer – sono i mondi visivi unici creati da grandi scenografi come Jurgen Rose, Desmond Heeley, David Walker o Nicholas GeorgiadisAnche se la coreografia è senza dubbio di vitale importanza – conclude –, penso che sia la forza degli aspetti drammaturgici e visivi di una produzione a determinare il suo successo nel trasportare il pubblico in un viaggio magico». In stretta collaborazione con il team creativo, che vede Andrea Miglio alle scene, Gianluca Falaschi ai costumi e Valerio Tiberi alle luci il coreografo ha ripensato il balletto ideato da Marius Petipa e Lev Ivanov nel 1891-92, ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann (Schiaccianoci e il re dei topi) nella versione già edulcorata di Alexandre Dumas (Storia di uno schiaccianoci). Gli elementi oscuri e psicologici della trama originale lasciano il posto ad una favola amata da grandi e piccoli che racconta di come, allo scoccare della mezzanotte di un magico Natale, i sogni e i desideri interiori della giovane protagonista, Clara, iniziano a realizzarsi.

Lo schiaccianoci è il primo dei tre balletti musicati da Pëtr Il’ič Čajkovskij nella stagione 2023/24 dell’Opera di Roma. Del compositore russo sono in programma anche Il lago dei cigni (19-27 giugno 2024) e La bella addormentata (14-22 settembre 2024).

Paul Chalmer è nato a Ottawa. Ha iniziato la carriera al National Ballet of Canada. Primo ballerino dello Stuttgart Ballet di John Cranko (1980) e del Ballets de Monte-Carlo (1985), ha ballato con English National Ballet, Birmingham Royal Ballet e Scottish Ballet, al Colón di Buenos Aires, all’Opera di Roma e alla Scala di Milano. Oltre ai grandi ruoli del repertorio classico ha interpretato coreografie di Balanchine, Tetley, MacMillan, Kylián, Forsythe e Scholz. È stato partner di famose étoiles quali Thesmar, Fracci, Seymour, Makarova, Evdokimova, Savignano e Terabust. Ha intrapreso la carriera di coreografo nel 1996 vincendo il Premio Massine nel 1997 per Il Talismano. Nel 1999 è Ballet Master alla Semperoper Dresden, nel 2000 al Leipziger Ballett di Uwe Scholz. Nel 2005 Chalmer gli succede alla direzione della compagnia. Per l’Opera di Roma ha già realizzato: Il lungo viaggio della notte di Natale 2000, La bella addormentata nel bosco 2002, La gitana 2004, La Vestale 2006, Sogno di una notte di mezza estate 2009, Chopin racconta Chopin 2010, La Sylphide 2019.

Nir Kabaretti ha diretto la Raanana Symphonette Orchestra in Israele (2002-2008), la Santa Barbara Symphony in California (2006) e dal 2014 è Direttore Musicale della Southwest Florida Symphony. Collabora con le maggiori orchestre e i maggiori teatri del mondo. Dopo la laurea all’Università della Musica di Vienna è stato maestro collaboratore e direttore del Coro alla Wiener Staatsoper e al Festival di Salisburgo e poi assistente personale di Zubin Mehta al Maggio Musicale Fiorentino. Ha debuttato alla Scala di Milano nel 2004 con lo storico allestimento di Schiaccianoci.

La prima de Lo schiaccianoci di giovedì 21 dicembre (ore 20.00) è preceduta dall’Incontro con la Danza di domenica 17 dicembre (ore 17.00) a ingresso gratuito e dall’Anteprima Giovani di mercoledì 20 dicembre ore 19.00: riservata a chi non abbia compiuto 30 anni, vede impegnati nei ruoli della Fata confetto e del Cavaliere i solisti Federica Maine e Mattia Tortora. Lo spettacolo torna in scena venerdì 22 (ore 20.00), sabato 23 (ore 15.00 e ore 20.00), domenica 24 (ore 11.00), mercoledì 27 (ore 20.00), giovedì 28 (ore 15.00 e ore 20.00), venerdì 29 (ore 20.00), sabato 30 (ore 15.00 e ore 20.00) e domenica 31 dicembre (ore 18.00).

Sara Zuccari