Lili Elbe Show di Sasha Riva e Simone Repele torna in scena

Venerdì 8 marzo 2024, alle ore 20.30, sul palco del Teatro Ristori di Verona torna in scena Lili Elbe Show,  lo spettacolo porta la firma di  Sasha Riva e Simone Repele che porteranno in scena la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener.

Una storia vera. Una vicenda privata e intima che, in realtà, appartiene a ognuno di noi. Questo racconto apparentemente lontano, è invece più̀ vicino di quanto possa sembrare grazie all’interpretazione e alla scrittura coreografica di Sasha Riva e Simone Repele che esplorano il demone dell’insoddisfazione umana, il bisogno di accettazione che ognuno di noi pretende da se’ stesso e quel senso di inadeguatezza che spesso prende il sopravvento.Questa è la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener: viaggio di trasfigurazione e di metamorfosi oggi interpretato attraverso la magica lente della danza e della coreografia, dopo essere stata affrontata in un libro e in una pellicola cinematografica. Nella narrazione chiara e leggibile, caratteristica peculiare delle pièce di Riva & Repele, si affacciano in Lili Elbe Show due piani di realtà: il racconto della vicenda di Einar che, nell’ansia di ricerca della propria identità diventerà Lili e il livello della fiaba, degli “spiriti”, dei “fantasmi” che intorno a Lui/Lei si aggirano.

Una “petite femme fatale” scolpisce fin dall’inizio l’anima nuda di Einar ma è anche l’immagine della figlia desiderata che Gerda e Einar non sono mai riusciti a concepire seppure spinti da un profondo e controverso desiderio di genitorialità. Sulla scena una cornice senza specchio rappresenta uno “stargate”, un passaggio segreto che porta a questa dimensione altra, dove si scatenano le visioni dei sogni e dove la “petite femme” è già Lili: sagoma fedele delle emozioni più intime di Einar.
La cornice riprende quindi anche la figura forte e carismatica di Gerda che, compassionevole, sostiene il marito nella ricerca e nell’affermazione della sua identità̀ finale: è lei l’artista che sulla tela ha saputo disegnare l’immagine esatta di Einar vestito da donna e sono proprio questi i quadri che l’hanno resa famosa. L’altra figura senza nome, ma dalla forte connotazione maschile, è lo stereotipo del sesso forte che incarna il desiderio: quello che dovrebbe esserci, quello che in questa vicenda prende forme inaspettate, quello che sottolinea la spinosa “differenza”. Il pittoresco narratore, deus ex machina, è l’incarnazione  dell’estro artistico di Einar e Gerda  e del destino che si compie,: lui sa già quale sarà il finale. Einar seduto su una sedia rotelle, aiutato da tutti i personaggi che si vestono di camice bianco e strumenti operatori, trasforma la morte in metamorfosi. Con struggente ironia e gusto impeccabile, Einar lascia dunque la scena a Lili che è finalmente pronta per il suo sfavillante Show.

Sara Zuccari

Opera di Roma “Serata Giovani Coreografi” in scena al Nazionale

I nuovi talenti della scena coreografica internazionale arrivano sul palco del Teatro Nazionale, dal 31 gennaio al 2 febbraio, per tre serate di danza nell’ambito della stagione 2023-2024 del Teatro dell’Opera di Roma.

In scena, due straordinarie creazioni per le étoiles, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo dello storico teatro capitolino, su musiche di autori vari. In apertura di programma, con le scene di Michele della Cioppa e le luci di Alessandro Caso, Yellow di Adriano Bolognino, nato a Napoli nel 1995, alla sua prima esperienza con i danzatori dell’Opera di Roma.

A seguire, Simone Repele, torinese, classe 1993, e Sasha Riva, nato nel ’91, originario di Fairfax County, Virginia, e cresciuto in Italia, presentano I died for love, con le scene di Michele della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e le luci di Alessandro Caso, tornando a collaborare dopo il successo della Mass di Bernstein della scorsa estate.

Sara Zuccari

“Soirée Russe. Omaggio a Diaghilev e Nijinsky” al Pergolesi di Jesi

La 54esima Stagione di Tradizione del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi, dedicata al M° Carlo Perucci – di cui ricorre, quest’anno, il centenario della nascita – volge al termine.

A chiudere il cartellone, sabato 18 dicembre alle 21, sarà “Soirée Russe. Omaggio ai Balletti Russi di Sergei Diaghilev”, a cura di Daniele Cipriani, per una produzione di Daniele Cipriani Entertainment. Il balletto propone musica dal vivo e interpreti di fama internazionale per ricordare una delle pagine più significative della storia della danza e gli autori di un’espressione artistica rivoluzionaria che ha ispirato, nel mondo, coreografi, registi, intellettuali e interpreti.  Sasha Riva e Simone Repele, già interpreti per il Grand Théâtre de Genève, e Davide Dato, primo ballerino dell’Opera di Vienna, danzano in un inedito programma dedicato ad uno dei periodi più intensi della storia della cultura e del teatro. Le musiche di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Igor Stravinskij e Claude Debussy saranno eseguite al pianoforte da Marcos Madrigal Alessandro Stella, flauto di Massimo Mercelli.

Oltre la storia, oltre la leggenda, il passato si ricongiunge al pensiero contemporaneo, rivelando l’eredità e l’evoluzione dell’opera di geniali autori: in programma, quattro capolavori creati per i Ballets Russes tra il 1910 e il 1920, qui riscritti e reinterpretati nelle recenti e originali versioni di alcuni dei più importanti coreografi della scena contemporanea italiana e internazionale: Marco Goecke per “L’Uccello di fuoco” di Stravinskij, Amedeo Amodio per “Prélude à l’après midi d’un faune” di Debussy, Sasha Riva e Simone Repele per “Le Nozze di Aurora” da “La Bella Addormentata” su musica di Tchaikovsky,  e la coreografia di Uwe Scholz ricostruita da Giovanni di Palma per “La Sagra della Primavera” di Stravinskij.

Sara Zuccari