Salerno Danza Festival: 26 e 27 luglio a Palazzo Ricci di Ascea

Ancora quattro appuntamenti in due giorni per Salerno Danza Festival, edizione 2024 dell’evento in programma fino al 31 luglioideata dal CDTM – Circuito Campano della Danza, realizzata con il riconoscimento del MiC e il sostegno di Regione Campania.

A Palazzo Ricci di Ascea, venerdì 26, si succedono la Compagnia udinese Arearea, 30 anni continuativi di storia nella produzione di creazioni originali di danza contemporanea, in “Fioriture” e la Compagnia vicentina Naturalis Labor in “Tempus fugit”. Prima un vaso, un uomo, una donna. Fiorire e sfiorire. Con i piedi nella terra di un piccolo giardino condiviso, i due appassiscono solitari e, a tratti, si ritrovano a danzare insieme. Coreografia e danza: Irene Ferrara, Marco Pericoli, musiche di Marin Marais. Poi un luogo non luogo, uno spazio definito in un tempo che scorre e sembra non finire mai. Un’azione che non sembra mai finire, pensata per spazi outdoor. Di e con Roberta Piazza e Gloria Tonello; musiche di Holm e Bach.

Il giorno seguente, il 27, Atamaca (Roma) e Interno 5 (Napoli). La prima presenta “Lost Solos”, nuova creazione coreografica di Patrizia Cavola e Ivan Truol. La produzione nasce da una suggestione letteraria accesa dallo scrittore Eshkol Nevo nel libro Soli e Perduti: la rotta migratoria sbagliata di uccelli solitari fuori dallo stormo di appartenenza. La visione del volo solitario di questi uccelli dà corpo alla creazione di assoli per differenti danzatori con transizioni e momenti di raccordo che daranno un senso unitario alla composizione e al percorso coreografico. La seconda racconta “La caduta”, coreografia di Antonello Tudisco, uno studio tratto da Act of Mercy, lavoro ispirato alle Sette Opere della Misericordia di Caravaggio. La caduta come conseguenza di uno squilibrio, di una perdita, di un processo irreversibile. Motore dell’azione è il precipitare vertiginoso degli angeli, un tonfo che è il motore dell’emozione, ma anche dell’impossibilità di ristabilire un ordine perduto.

Al Giardino degli Ulivi di Ascea gli ultimi due appuntamenti con altrettante compagnie straniere di chiara fama: il 30 luglio la Compagnia tunisina Al Badil in “El Botinière” del coreografo Selim Ben Safiain. El Botinière è il nome di un mitico cabaret nel centro di Tunisi al quale Safiain si rifà per raccontare il lato nascosto del tunisino, la sua vita notturna. Un viaggio in un mondo dove gioia, tristezza, amore, odio, sofferenza, miseria, desideri e vita s’intrecciano. Sei ballerini, 6 personaggi, 6 vite, 6 storie.

L’edizione 2024 di Salerno Danza Festival si conclude il 31 luglio con la austriaca Tanz Company Gervasi in “Brown – 1”. In scena il manifesto del coreografo Elio Gervasi. Con un ensemble cosmopolita, la performance si libera dalle strutture narrative tradizionali. La performance unisce astrazione ed emozione, permettendo al corpo di esplorare i propri desideri, raggiungendo un equilibrio tra innovazione e perfezione.

Sara Zuccari

Biennale, Wayne McGregor direttore artistico del settore danza

Wayne McGregor sarà direttore artistico del settore danza della Biennale di Venezia per il biennio 2025/2026. Lo annuncia oggi la Biennale. La nomina è stata stabilita dal consiglio di amministrazione, presieduto dal presidente Pietrangelo Buttafuoco.

Wayne McGregor era stato nominato direttore del settore danza dal precedente Consiglio di Amministrazione nel 2020, nomina in scadenza dopo il 18. Festival Internazionale di Danza Contemporanea in programma a Venezia dal 18 luglio al 3 agosto.

Nato a Stockport (Gran Bretagna) nel 1970, Wayne McGregor è un coreografo e regista britannico. Dirige lo Studio Wayne McGregor, una rete creativa che allarga le frontiere dell’intelligenza del corpo attraverso la danza, il design, la tecnologia.

Dal 2006 Wayne McGregor è coreografo residente del Royal Ballet, il primo coreografo proveniente dalla danza contemporanea a essere invitato a ricoprire questo ruolo. McGregor riceve regolarmente commissioni e opere nei repertori delle più importanti compagnie di danza del mondo, tra cui il Balletto dell’Opera di Parigi, l’Alvin Ailey American Dance Theater, il Balletto della Scala, l’American Ballet Theater, il Bolshoi Ballet, il Royal Danish Ballet, il National Ballet of Canada e l’Australian Ballet. Lo scorso 15 giugno Sir Wayne McGregor è stato nominato baronetto da Re Carlo III “per il suo contributo pionieristico nel campo della danza”.

Sara Zuccari

La Regina Camilla è la New Patron della Royal Academy of Dance

La Regina Camilla è la new Patron della RAD – una delle principali organizzazioni di educazione e formazione della danza – dal 2020 al fianco della defunta regina Elisabetta II, che è stata Patron dell’organizzazione dal 1953 fino alla sua scomparsa nel 2022.

In qualità di Patron della RAD, la Regina Camilla ha svolto numerosi compiti. Ha aperto formalmente la sede della RAD nel 2022 e ha assegnato il Queen Elizabeth II Coronation Award alla stella del balletto Mikhail Baryshnikov in una presentazione speciale a Buckingham Palace lo stesso anno. Nel corso degli anni, la Regina Camilla ha sostenuto il programma Silver Swans della RAD, progettato e sviluppato per studenti di età superiore ai 55 anni interessati alla danza.

Nel suo nuovo ruolo di mecenate, la Regina Camilla continuerà ad essere una figura ispiratrice e sostenitrice della RAD e del mondo della danza in generale.

Darcey Bussell, presidente della RAD, afferma: “Questa è una notizia meravigliosa. Sua Maestà la Regina Camilla è da molti anni una sostenitrice impegnata della RAD. Il suo patrocinio farà una grande differenza per i membri della RAD e aiuterà a incoraggiare tutte le generazioni a trarre vantaggio dai numerosi attributi della danza”.

Sara Zuccari

Accademia Nazionale di Danza dal 25 giugno al 12 luglio il suggestivo Teatro Grande con vista sul Palatino

Una sera d’estate, un panorama mozzafiato, un palcoscenico incastonato nel cuore di Roma e la bellezza della danza in una maratona che coinvolge tutti i corsi dell’Accademia Nazionale di Danza.

Dal 25 giugno al 12 luglio il suggestivo Teatro Grande con vista sul Palatino romano accoglie il pubblico e apre le sue porte per ben 12 serate con 4 programmi differenti in cui le diverse “scuole” dell’AND porteranno in scena lavori del repertorio e ben 10 prime assolute con oltre 350 allievi coinvolti.

Una sfida raccolta e realizzata dalla neodirettrice Anna Maria Galeotti che con nuovo impulso guiderà per i prossimi tre anni l’Accademia: ”questo luogo merita di essere valorizzato – afferma Galeotti – e l’obiettivo è quello di crescere e far crescere i nostri allievi nel segno di una versatilità e di una qualità artistica irrinunciabili per la formazione e la creazione di un danzatore”.

“Le Monere, il regno della trasformazione” è il fil rouge degli spettacoli finali di quest’anno: il tema prende spunto da questi insostituibili microrganismi che condizionano tutte le funzioni vitali presenti in natura e rendono possibile il processo della mutazione. Una definizione che ben si presta alla descrizione dei linguaggi artistici della contemporaneità. Attraversando la storia dell’arte di Tersicore, l’Accademia Nazionale di Danza presenta programmi diversi a seconda delle scuole accademiche che offrono agli studenti la possibilità di confrontarsi con firme, stili e linguaggi variegati e, al contempo, propone un viaggio prezioso per il pubblico che desidera osservare questa sfida creativa e interpretativa.

Martha Graham, Merce Cunningham, Bella Lewitzky, John Neumeier, Jean Claude Gallotta, Luisa Maria Arias, Simona Bertozzi, Davide Bombana, Jarek Cemerek, Denis Ganio, Fabrizio Favale, Nyco Piscopo, Ivan Truol Giselda Ranieri: questi i nomi di alto profilo che firmeranno le creazioni eseguite dai Corsi propedeutici con allievi dai 10 ai 18 anni (Scuola di danza classica), i Trienni e i Bienni Contemporanei (Scuola di danza contemporanea), i Trienni classici (Scuola di danza classica) e infine Trienni e i Bienni compositivi (Scuola di coreografia).

PROGRAMMA

Il sipario dell’estate accademica si apre il 25, 26 e 27 giugno alle ore 21.30 con un dittico danzato dai Corsi Propedeutici, firmato da Nyco Piscopo Denis Ganio.

“Carosello” è una nuova creazione originale del coreografo emergente Nyco Piscopo, co-fondatore della compagnia “Cornelia”, che avrà il compito di guidare i primi corsi propedeutici in una coreografia istintuale che rivisita in chiave più attuale le fiabe di Perrault sulle note di Chopin, eseguite dal vivo da Chiara Ricci.

Denis Ganio, già primo ballerino della compagnia di Roland Petit a Marsiglia e poi all’Opera di Parigi, firma un lavoro in prima assoluta dal titolo “Omaggio a Charles Trenet  – Le fou chantant”, dedicato al celebre cantautore francese del dopo guerra soprannominato il ‘folle che canta’.

Dal 30 giugno fino al 2 luglio alle ore 21.30 saliranno invece sul palco gli studenti della Scuola di danza contemporanea con un programma denso che spazia dalla autorialità italiana a quella internazionale con un omaggio al repertorio storico in un continuo rimando tra ritorni all’origine, reinterpretazione e trasformazione dei principi fondanti delle tecniche moderne.

Si parte da un omaggio alla pioniera della modern dance Martha Graham: Caterina Rago, già allieva dell’AND e ora danzatrice dalla Martha Graham Dance Company ricostruisce “Acts of Lights – Ritual to the Sun” con l’obiettivo di ricreare fedelmente il lavoro originale.  Nello stesso solco filologico si colloca la scelta di presentare “Game Plan” coreografia di Bella Lewitzky, altra figura pionieristica della danza moderna americana del XX secolo e schietta sostenitrice della libertà di espressione principale sviluppatrice della tecnica Horton. A Walter Kennedy, già danzatore della Lewitzky Dance Company, il compito di ricostruire questa coreografia del 1973.  Saranno inoltre ripresi diversi estratti da “Ulysse” di Jean Claude Gallotta, esponente di spicco della cosiddetta Nouvelle Danse FrançaisGaetano Vaccaro, ballerino della Compagnia, rimonterà dei brani da questo lavoro del 1981 in cui Gallotta offre una elaborazione coreografica che fonde narrazione e immaginario come risposta alle paure per un futuro incerto. Infine, il coreografo e ballerino ceco Jarek Cemerek, arriva con una prima assoluta dal titolo “Transformation” che riprende fedelmente il tema fondante dello spettacolo ponendoci di fronte a tre semplici interrogativi: “come eravamo una volta? Come siamo oggi? E come saremo nel futuro?”. Nella stessa serata anche il nuovo lavoro di Ivan Truol, fondatore e codirettore artistico dal 1997 della Compagnia Atacama che presenta “Connessioni” su musica originale di Sergio De Vito: una creazione corale che pone l’attenzione sull’ascolto e l’interazione all’interno del gruppo, metafora del processo evolutivo dell’essere umano.

Dal 4 al 7 luglio torna protagonista la Scuola di danza classica con i Trienni per un trittico di creazioni con una particolare attenzione verso lo stile neoclassico.

Davide Bombanagià Primo Ballerino alla Scala di Milano, al Pennsylvania Ballet, allo Scottish Ballet, alla Bayerish Staatballett e Direttore del corpo di ballo di Maggio Danza e del Teatro Massimo di Palermo, presenta la nuova creazione in prima assoluta “Metamorphosis” su musiche di Philip Glass che interpreta la metamorfosi come un processo inverso di rarefazione, spogliamento e involuzione.

In programma anche la straordinaria ripresa di alcuni brani da “Yondering”, creata da John Neumeier nel 1996 co-produzione tra la National Ballet School of Canada e Hamburg Ballet School che può essere danzato solamente da allievi selezionati delle migliori scuole e accademie professionali di tutto il mondo, per scelta espressa di Neumeier, pietra miliare nella coreografia contemporanea e direttore per oltre cinquant’anni del Balletto di Amburgo.  La coreografia ripresa da Konstantin Tselikov per gli studenti dei Trienni classici indaga il tema del viaggio.  

Il Trittico accosta questi due lavori a quello di Luisa Maria Arias, attiva al fianco di coreografi come Duato, Kylian, Ek, Naharin, Sol Leon, Pite, Goecke, Shechter, Ekman. La coreografia in prima assoluta dal titolo “CI_siAMO” è dedicata al valore della terra e alla responsabilità degli esseri umani.

Simona Bertozzi, Giselda Ranieri e Fabrizio Favale continuano il caleidoscopico percorso nella danza d’autore con tre prime assolutedal 9 al 12 luglio per lo spettacolo della Scuola di coreografia che prevede anche un omaggio a Merce Cunningham “50 LOOKS” ripresa da Dino Verga con Luca Russo e Stefania Brugnolini sotto la supervisione di Patricia Lent del Merce Cunningham Trust.

“TERA – 1012” è il titolo del brano di Simona Bertozzi che prende spunto da 1012 (1.000.000.000.000) ossia il numero di batteri che vivono sulla superficie della pelle umana che svolgono ruoli vitali per la nostra salute e il nostro benessere.

“The nothing garden” di Fabrizio Favale ci trasporta invece all’interno di un giardino inventato con un gioco di danze astratte come segnali provenienti da altri mondi. 

Giselda Ranieri, danzatrice e coreografa specializzata in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale e in instant composition, infine, propone una sua “SynThesis”, un processo di ri-fusione, assimilazione e mescolamento di elementi vari che danno origine a un nuovo magma, un corpo sociale che attraversa la dimensione dell’ironia e dell’assurdo. Non poteva mancare una performance curata, firmata e realizzata dagli allievi dei Bienni compositivi, futuri coreografi di domani.

Nelle date del 24, 25, 29 giugno e 4 luglio prima delle prove generali il Progetto “l’AND incontra” a cura di Gloria Giordano propone degli incontri con i coreografi ospiti, assistenti e ricostruttori per presentare i  lavori in programma e per condurre per mano il pubblico alla visione degli spettacoli. Gli incontri si terranno al Teatro Grande e al Teatro Ruskaja dell’Accademia alle ore 20 (solo il 25 giugno alle ore 20.30).

Sara Zuccari

Roberto Bolle and Friends a Ravello Festival

Con il Gala “Roberto Bolle and Friends” prende il via la 72esima edizione del Ravello Festival.

L’evento, prodotto da Artedanza Srl, programmato per domenica 30 giugno (ore 21) all’Auditorium Oscar Niemeyer rappresenta un’occasione imperdibile per vedere sullo stesso palco l’Étoile Roberto Bolle con star internazionali della danza, un vero e proprio viaggio attraverso la bellezza e la magia di questa forma d’arte.

Roberto Bolle assente dalle scene di Ravello dal 2007, quando si esibì con Alessandra Ferri, poco prima del suo ritiro dall’attività artistica, è oggi protagonista assoluto della danza e di questo Gala del quale non è solo interprete ma anche Direttore Artistico. Accanto a lui i più importanti ballerini del mondo che realizzano un programma sorprendente, in grado di affascinare un numero di spettatori sempre più vasto ed eterogeneo.

I suoi Gala sono diventati uno straordinario strumento di diffusione della danza e delle sue eccellenze ad un pubblico trasversale, composto da migliaia di appassionati e non solo: Roberto Bolle infrange costantemente i tabù che costringono il balletto ad arte di nicchia portando sullo stesso palco grandi classici e coreografie nuove e innovative scegliendo di esibirsi con il meglio della danza mondiale.

Un’opportunità culturale rara e di grandissimo prestigio, un viaggio imperdibile attraverso diversi stili e scuole differenti che suscitano emozioni sempre nuove: divertimento e dramma, ironia ed eleganza, innovazione e tradizione si mescolano sullo stesso palcoscenico.

Il Ravello Festival edizione 2024, firmato da Maurizio Pietrantonio, si trasferirà successivamente, da domenica 7 luglio, sul palco del Belvedere di Villa Rufolo per il concerto dell’Orchestra del Teatro San Carlo, diretta da Giacomo Sacripanti, con la partecipazione solistica del soprano Marina Rebeka, impegnati in un programma comprendente musiche di Richard Wagner, nume tutelare del Festival e Giacomo Puccini, nella ricorrenza del centenario della scomparsa.

Sara Zuccari

Balletto Teatro alla Scala: la nuova stagione

La crescita del Corpo di Ballo sotto la guida del Direttore Manuel Legris ha portato la produzione coreutica al centro dell’attività artistica del teatro, alla pari con la stagione d’opera. Nuovo pubblico, nuovi nomi che gli appassionati hanno imparato ad amare e cercare nelle locandine, a partire dalla prima ballerina étoile Nicoletta Manni; la presenza regolare di grandi coreografi ma anche di nuovi protagonisti del mondo della danza disegnano una linea artistica fortemente radicata nel balletto classico ma arricchita di decisive aperture al futuro, grazie anche all’eccezionale livello e alla versatilità che ha raggiunto la Compagnia.

La nuova Stagione porta a frutto il valore delle recenti produzioni e consolida i grandi sforzi che hanno permesso nel 2023 di riportare in scena titoli del nostro repertorio assenti da tempo e di potersi fregiare di nuove creazioni appositamente realizzate per la nostra Compagnia. Percorso che procede anche nel 2025, con una prima assoluta e cinque debutti scaligeri; nuovi ingressi in repertorio, sia sul versante classico che su quello più contemporaneo per una Stagione che conta otto programmi e un totale di tredici titoli, essendo alcune serate impostate a trittico, oltre allo spettacolo della Scuola di Ballo.

Il 2025 si apre con la ripresa più attesa nel periodo natalizio: Lo schiaccianoci nella coreografia di Rudolf Nureyev con lo storico allestimento di Nicholas Georgiadis, un classico che incanta la Scala dal 1969. Sempre di Nureyev torna in scena Il lago dei cigni nel mese di luglio, che giunse alla Scala per la prima volta nel 1990 con lo stesso coreografo nel ruolo ambiguo e speculare di Wolfgang/Rothbart. È invece un debutto per la Scala Paquita, nuova produzione in omaggio a Pierre Lacotte; scomparso nel 2023, considerato uno “specialista” nella ricostruzione di balletti del repertorio romantico, diede nuova vita a questo balletto all’Opéra di Parigi nel 2001 e che ora per la prima volta permette alla Compagnia scaligera di avere una Paquita in repertorio, non avendo mai presentato il balletto nella sua interezza e per l’occasione con un nuovo allestimento di Luisa Spinatelli. Sul fronte contemporaneo, a febbraio/marzo la Compagnia è impegnata nella prima assoluta di Carmen nuova creazione di Patrick de Bana sulle musiche di Rodion Ščedrin con la partecipazione della nostra étoile Roberto Bolle, incastonata in un trittico che vede la ripresa del gioiello coreografico di Angelin Preljocaj Annonciation (presentato alla Scala nel 2002 come unica compagnia italiana ad averlo in repertorio) e Solitude Sometimes di Philippe Kratz, creato lo scorso anno per i ballerini scaligeri su musiche di Thom Yorke e Radiohead. Aprile vedrà gli artisti della Compagnia immergersi nello stile di uno dei coreografi più originali del nostro tempo, Edward Clug, con il debutto scaligero di Peer Gynt. Dall’omonimo dramma in versi di Henrik Ibsen e con le musiche di Edvard Grieg, fu creato per il Balletto di Maribor di cui Clug è stato danzatore, poi coreografo e dal 2003 direttore artistico, conquistando fama internazionale per il suo linguaggio originale e la sua ispirazione artistica. Peer Gynt è un balletto in due atti, narrativo ma onirico, per un viaggio fisico e interiore con un evocativo impianto teatrale, un lavoro potente e avvincente, che coinvolgerà Corpo di Ballo, Orchestra e Coro dell’Accademia. A due grandi del Novecento saranno dedicati i mesi autunnali: settembre e ottobre nel nome di  John Neumeier con il trittico Aspects of Nijinsky, che vedrà per la prima volta alla Scala la sua originale lettura di tre capolavori Le Pavillon d’Armide, Petruška e L’après-midi d’un faune, simboli del fermento creativo dei Ballets Russes e dell’astro più splendente di questa rivoluzionaria avanguardia; in novembre la Serata William Forsythe – The Blake Works, che nel 2023 proprio alla Scala e con un inedito per la nostra compagnia ha portato a coronamento un progetto settennale di esplorazione nel tessuto musicale di James Blake.

A questa programmazione si aggiunge anche per il 2025 il Gala Fracci, che giungerà alla sua quarta edizione; ad ogni Stagione questo evento permette di rendere omaggio alla danza nel nome della grande étoile e di convogliare sempre più in questa serata, accanto a pietre miliari del repertorio, uno sguardo al nuovo e alla creatività contemporanea. Lo stesso spirito anima anche lo spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, tradizionale appuntamento scaligero dei giovani allievi.

Per dare il giusto risalto alle importanti musiche dei balletti della Stagione è imprescindibile la collaborazione con i direttori d’orchestra: anche questa Stagione ci permette di proseguire il rapporto di collaborazione e fiducia instaurato con diverse bacchette ˗ tornano Valery Ovsyanikov, Paul Connelly, Vello Pähn, Simon Hewett ˗, ma anche di inaugurare una nuova collaborazione, con Victorien Vanoosten, cheprima volta salirà sul podio per il balletto scaligero.

Sara Zuccari

Arriva ad Abano Terme, Le Tango des Malfaiteurs

Tango e Bolero animeranno per due giorni la XXIV Edizione Abano Danza Festival. Al teatro Polivalente, mercoledì 29 maggio, Elisa Guzzo Vaccarino presenterà alle ore 20:00 il suo libro “Tango”. A condurre l’incontro (ingresso gratuito) l’editore Loris Casadei (Casadeilibri editore). Saranno presenti l’Assessore alla Cultura del Comune di Abano Terme Michela Allocca e il direttore del festival Luciano Padovani.

L’autrice esplora il tango come danza, indagandolo a tutto campo con massima apertura e curiosità, senza limiti né pregiudizi. La sua analisi intreccia storia e attualità, con uno sguardo rivolto al futuro. Sebbene la scrittura definisca e circoscriva, il tango rimane inafferrabile. Tuttavia, vivendo il tango, si cerca di farlo proprio, di conoscerlo e di entrare nel suo mistero. In milonga, sul palco, sugli schermi e nei ritmi della musica, il tango rinasce ogni notte, attraversa continenti e cambia musica instancabilmente. Non è solo tacchi e spacchi, bravura mascolina, passione e seduzione, ma anche geometrie e architetture, ascolto di sé e dell’altro, condivisione di un piacere e anche cambio di ruolo. Il tango è personale e universale. Nel tempo, il tango è diventato anche spettacolo, una sfida di virtuosi sul palcoscenico, un teatro musicale con un gigante come Astor Piazzolla, fino ad arrivare a un mix pop con l’elettronica.

Alle 21:30 spazio alla danza. La Compagnia Naturalis Labor presenta “Le tango des malfaiteurs”, un ironico e spiritoso spettacolo sulle complicazioni umane delle relazioni e dell’amore. Cinque personaggi si incontrano in un luogo-nonluogo, metafora realistica di diverse umanità in transito: il giovane avventuriero, il seduttore, la femme fatale, la giovane acerba, la bruttina… tipi umani attraverso i quali si costruisce sul palcoscenico, passo dopo passo, un’esperienza amorosa fatta di sguardi, fughe e rincorse.

Un turbinio di emozioni differenti l’alfabeto di un teatro-danza vivace, vigoroso ed espressivo, si fonde con il linguaggio del tango argentino, diventando sintesi e mimesi delle complicanze e contraddizioni dell’amore.

Nel nuovo spettacolo Luciano Padovani riesce a sintetizzare lo sfondo realistico delle esperienze amorose che, ad ogni età, si rivelano affascinanti nei loro differenti e spesso antitetici aspetti. In uno spazio adibito alla circolazione, allo scambio, alla comunicazione, le emozioni suscitate dall’incontro dei personaggi in scena si coniugano tutte al tempo presente, in un gioco continuo di riconoscimenti e smarrimenti, idealizzazioni e delusioni che generano caos, tenerezza, passione, malinconia, delusione…e un finale rigenerante che ridimensiona tutto.

Coreografie di Luciano Padovani di e con Umberto Gesi, Elisa Mucchi, Roberta Piazza, Loredana De Brasi, Walter Suquia. Una produzione Compagnia Naturalis Labor. Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Mic, Regione Veneto e il Comune di Vicenza e in collaborazione con il Circuito Danza Sicilia-Centro Servizi Culturali S. Chiara. È previsto biglietto intero di 15euro, ridotto 10euro e per le scuole di danza 8euro.

Dopo lo spettacolo la sala del Teatro Polivalente diventerà una Milonga dove gli appassionati di tango potranno ballare sulle selezioni musicali del TDJ La Mù. La milonga ad entrata gratuita è rivolta ai soli possessori del biglietto dello spettacolo.

L’isola pedonale (Viale delle Terme) ospita giovedì 30 maggio alle ore 21:30, lo spettacolo “Bolero” della compagnia Arearea. Tredici danzatori e due musicisti per una versione del famoso Boléro di Ravel ideato dalla coreografa Marta Bevilacqua. Perchè ricordiamo il passato e non il futuro? Siamo noi ad esistere nel tempo o il tempo esiste in noi? Non c’è un tempo solo, c’è un tempo diverso per ogni punto nello spazio. Non c’è un tempo più vero di quello della danza perchè ci concede di vivere appieno questo movimento. Ci mettiamo in ascolto di quella verità danzando, in gruppo, tre composizioni musicali di 17 minuti ciascuna. Biglietto posto unico 3euro. In caso di pioggia l’evento verrà proposto al chiuso.

Sara Zuccari

Mothers, Fathers, Sons & Daughters in scena a Piacenza

Figli si nasce, genitori si diventa. Entrambe le cose sono un’arte, l’arte di essere. Nella sua semplicità è questo il pensiero di uno spettacolo dal titolo inglese, ma dal messaggio universale: Mothers, Fathers, Sons & Daughters (“Madri, padri, figli e figlie”). Va in scena in prima assoluta domenica 19 maggio alle ore 16, al Teatro Municipale di Piacenza, inserito nella stagione della Fondazione Teatri di Piacenza. Uno spettacolo dove le arti della danza e della parola si sposano, complice l’arte della musica in un “viaggio” audace che porta da Ciaikovsky a Cat Stevens, passando per le composizioni e alcune canzoni rese indimenticabili dall’ugola di Claudio Villa.

Protagonisti nel ruolo (in scena e nella vita) dei “genitori”, sono Eleonora Abbagnato, la ballerina italiana più ammirata oggi – già étoile del Opéra di Parigi, oggi direttrice del Teatro dell’Opera di Roma – e l’attore Kaspar Capparoni, con la partecipazione straordinaria di Vladimir Derevianko, già étoile del Teatro Bolshoi di Mosca. Nei ruoli dei “figli”, invece, Julia Balzaretti (figlia di Eleonora Abbagnato) e Alessandro Capparoni (figlio di Kaspar), entrambi allievi presso la Scuola di Ballo dell’Opera di Roma. La terza “figlia” è Aurora Pica, figlia di Claudio Villa.

Ideato da Daniele Cipriani su testi di Vittorio Sabadin (con la regia di Luis Ernesto Doñas, il disegno luci di Alessandro Caso) in Mothers, Fathers, Sons & Daughters diversi filoni si sono venuti a intrecciare in maniera quasi karmica, sicché viene da chiederci se si diventi figli d’arte, oppure lo si sia fin dalla nascita; o meglio, se non sia stato il nascituro a scegliere consapevolmente i genitori per entrare in una famiglia dove si respirasse arte, per ereditare quei geni che predisponessero a una ricerca di bellezza…

Un rapporto, quasi di simbiosi, si intuisce tra Eleonora Abbagnato e la figlia dodicenne Julia nel balletto di ispirazione scespiriana Giulietta, firmato dai danzatori/coreografi Sasha Riva e Simone Repele (che ne sono anch’essi interpreti) e danzato sulle note dell’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Piotr I. Ciaikovsky. Vediamo una bionda bambina assorta in romantici sogni ad occhi aperti: una piccola Giulietta dei nostri giorni la quale immagina se stessa adulta, bellissima e appassionata, accanto al suo innamorato. L’assomiglianza tra la piccola e la grande Giulietta è impressionante e non è un dettaglio da poco che la giovane porti lo stesso nome dell’eroina veronese.

Madre e figlia saranno poi interpreti di Sublime (sulla musica omonima di Dardust) ancora a firma del duo Riva-Repele, mentre questi, accompagnati dalla voce portentosa di Claudio Villa, il danzeranno, prestando la loro cifra coreografica, così moderna e personale, ad alcuni successi di ieri. Ovviamente non può mancare, visto il contesto, la celebre Mamma (Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini)!

Nel cast di questo spettacolo, dedicato ai rapporti fra genitori e figli, o forse ai loro destini intrecciati,  c’è anche una rossovestita “madre”: la danzatrice Anne Jung (già Nederlands Dans Theater I), tra le più apprezzate interpreti dei maggiori coreografi nordeuropei ma che qui presenterà Undone Reverie, un assolo da lei stessa creato su alcuni Lieder di Franz Schubert.  

Mentre aleggia la presenza di suo padre, Aurora Pica leggerà un’inedita e toccante poesia dedicata a Villa e scritta insieme alla sorella Andrea Celeste. Alla figura paterna è dedicato anche il balletto Father and Son, sulle note dell’omonimo hit di Cat Stevens (oggi noto come Yusuf/Cat Stevens) che, dal 1970, descrive le eterne incomprensioni generazionali. Kaspar Capparoni dà voce alla difficoltà del padre a capire le ribellioni del figlio e ha un alter ego, Vladimir Derevianko che danzerà con il figlio quindicenne di Capparoni, Alessandro.

La coreografia è una creazione, presentata in prima assoluta, firmata da Giovanni Castelli, danzatore della Compagnia di Ballo del Teatro dell’Opera e di cui, guarda caso, Derevianko può in qualche maniera dirsi “padre artistico”, avendone scoperto il talento molti anni fa e proponendolo per una borsa di studio che permise, al bambino nativo di Porto Empedocle, di studiare al Scuola del Teatro dell’Opera. Chissà se aver ritrovato il suo mentore di allora, coreografando per lui un brano così significativo, rifletta un disegno karmico. “A me piace pensare di sì”, commenta Daniele Cipriani, ideatore dello spettacolo che aggiunge: “Quando ho cominciato a concepire questo spettacolo, le varie tessere che lo compongono si sono incastrate come d’incanto, secondo un piano preciso e assolutamente emozionante.”

Sara Zuccari

Settimana Internazionale della Danza di Spoleto 2024

Settimana Internazionale della Danza, lunedì 29 aprile taglio del nastro a Spoleto con il Maestro Mvula Alessandro Sungani  Presentazione, eventi e concorso al Teatro Gian Carlo Menotti, con il Gala dei vincitori sabato 4 maggio. Presidente di Giuria l’etoile Giuseppe Picone

La Settimana Internazionale della Danza torna a celebrare l’eccellenza e l’arte della danza e lo fa con la 33esima edizione che si svolgerà a Spoleto dal 29 aprile al 4 maggio.  La manifestazione si riconferma come vetrina unica per i partecipanti che potranno esibirsi di fronte a etoile, direttori artistici, coreografi e critici di danza. Potranno inoltre concorrere per aggiudicarsi premi in denaro e borse di studio in prestigiose accademie italiane ed estere. A disposizione dei concorrenti, ogni giorno, lezioni di classico e moderno e l’opportunità di danzare sul palco del Gian Carlo Menotti, teatro all’italiana inaugurato nel 1864 e calcato dalle più importanti stelle della danza tra cui Carla Fracci.

L’edizione di quest’anno promette di essere ancora più speciale, vista l’inaugurazione fissata per il 29 aprile in occasione della Giornata mondiale della danza alla presenza del Maestro Mvula Alessandro Sungani, nominato appena un anno fa consigliere per la danza dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La presentazione si terrà alle ore 12 presso la suggestiva Sala XVII settembre del Teatro Menotti.

Il concorso International Dance Competition prenderà il via mercoledì 1 maggio con le categorie: Solisti Sezione Classica, Solisti Sezione moderna/contemporanea, Pas de Deux, Sezione Composizione Coreografica, Sezione Gruppi. Con la sezione Classica suddivisa in due gruppi: scuole non professionali, da un lato, e Accademie, scuole di ballo degli Enti Lirici e/o teatrali e Scuole Professionali, dall’altro.

Un’esperienza unica di apprendimento e crescita per gli aspiranti ballerini anche visto il prestigio della giuria presieduta da Giuseppe Picone, etoile internazionale e principal guest nei più importanti teatri del mondo. Al suo fianco Massimiliano Volpini, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro Nazionale di Zagabria; Reginaldo Oliveira, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro di Salisburgo, Annamaria Galeotti, Direttore dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma; Svetlin Ivelinov, Direttore Artistico del Balletto del Teatro Musicale Nazionale di Sofia e Mauro de Candia, coreografo di valore internazionale. Presidente del

Per le iscrizioni al concorso IDC Spoleto, che già raccontano di partecipanti da CinaBielorussiaGermania e Bulgaria, ci sarà tempo fino a sabato 27 aprile.

Paolo Boncompagni, Direttore Generale

Quest’anno, vogliamo superare ogni aspettativa, offrendo a Spoleto una settimana indimenticabile ricca di cultura e alle compagnie di danza partecipanti l’opportunità di mostrare talento e creatività. In programma oltre al concorso, International Dance Competition, e alle masterclass ci sarà la presentazione di un libro, una mostra fotografica, un approfondimento sulla storia della danza. La Settimana Internazionale della Danza  continua a incarnare l’essenza della bellezza, dell’arte e dell’innovazione nella danza, e non vediamo l’ora di condividere questa esperienza unica con tutti voi.

Sara Zuccari

Luciana Savignano e Nicoletta Manni nel nome de “La luna” di Maurice Béjart

In scena per il terzo anno il  tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci venerdì 19 aprile 2024, che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, fonte di ispirazione per generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto. Nel suo nome il Direttore del Ballo Manuel Legris ha voluto istituire un Gala, per celebrare in ogni Stagione la danza e il balletto con un ampio respiro internazionale, con uno sguardo che si amplia al nuovo e alla creatività contemporanea. La terza edizione vedrà protagonisti il Corpo di Ballo, i Primi ballerini, i Solisti, ospiti internazionali come Marianela Nuñez, Olga Smirnova, Roberto Bolle, Vadim Muntagirov, Jacopo Tissi e l’Orchestra del Teatro alla Scala, diretta da David Coleman.  

Tra il programma spiccala  firma di Maurice Béjart, che viene celebrata con il “passaggio” di due Stelle della Danza con un brano iconico, La luna, sull’Adagio dal Concerto per violino in mi maggiore di Johann Sebastian Bach, mitico assolo che modellò nel 1976 sulla unica e originale cifra artistica di Luciana Savignano. E sarà proprio la grande étoile a rimontare, nella sala prove del Teatro alla Scala, questo assolo in un simbolico passaggio di testimone per la nuova étoile, Nicoletta Manni.

Sara Zuccari