Settimana Internazionale della Danza di Spoleto 2024

Settimana Internazionale della Danza, lunedì 29 aprile taglio del nastro a Spoleto con il Maestro Mvula Alessandro Sungani  Presentazione, eventi e concorso al Teatro Gian Carlo Menotti, con il Gala dei vincitori sabato 4 maggio. Presidente di Giuria l’etoile Giuseppe Picone

La Settimana Internazionale della Danza torna a celebrare l’eccellenza e l’arte della danza e lo fa con la 33esima edizione che si svolgerà a Spoleto dal 29 aprile al 4 maggio.  La manifestazione si riconferma come vetrina unica per i partecipanti che potranno esibirsi di fronte a etoile, direttori artistici, coreografi e critici di danza. Potranno inoltre concorrere per aggiudicarsi premi in denaro e borse di studio in prestigiose accademie italiane ed estere. A disposizione dei concorrenti, ogni giorno, lezioni di classico e moderno e l’opportunità di danzare sul palco del Gian Carlo Menotti, teatro all’italiana inaugurato nel 1864 e calcato dalle più importanti stelle della danza tra cui Carla Fracci.

L’edizione di quest’anno promette di essere ancora più speciale, vista l’inaugurazione fissata per il 29 aprile in occasione della Giornata mondiale della danza alla presenza del Maestro Mvula Alessandro Sungani, nominato appena un anno fa consigliere per la danza dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. La presentazione si terrà alle ore 12 presso la suggestiva Sala XVII settembre del Teatro Menotti.

Il concorso International Dance Competition prenderà il via mercoledì 1 maggio con le categorie: Solisti Sezione Classica, Solisti Sezione moderna/contemporanea, Pas de Deux, Sezione Composizione Coreografica, Sezione Gruppi. Con la sezione Classica suddivisa in due gruppi: scuole non professionali, da un lato, e Accademie, scuole di ballo degli Enti Lirici e/o teatrali e Scuole Professionali, dall’altro.

Un’esperienza unica di apprendimento e crescita per gli aspiranti ballerini anche visto il prestigio della giuria presieduta da Giuseppe Picone, etoile internazionale e principal guest nei più importanti teatri del mondo. Al suo fianco Massimiliano Volpini, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro Nazionale di Zagabria; Reginaldo Oliveira, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro di Salisburgo, Annamaria Galeotti, Direttore dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma; Svetlin Ivelinov, Direttore Artistico del Balletto del Teatro Musicale Nazionale di Sofia e Mauro de Candia, coreografo di valore internazionale. Presidente del

Per le iscrizioni al concorso IDC Spoleto, che già raccontano di partecipanti da CinaBielorussiaGermania e Bulgaria, ci sarà tempo fino a sabato 27 aprile.

Paolo Boncompagni, Direttore Generale

Quest’anno, vogliamo superare ogni aspettativa, offrendo a Spoleto una settimana indimenticabile ricca di cultura e alle compagnie di danza partecipanti l’opportunità di mostrare talento e creatività. In programma oltre al concorso, International Dance Competition, e alle masterclass ci sarà la presentazione di un libro, una mostra fotografica, un approfondimento sulla storia della danza. La Settimana Internazionale della Danza  continua a incarnare l’essenza della bellezza, dell’arte e dell’innovazione nella danza, e non vediamo l’ora di condividere questa esperienza unica con tutti voi.

Sara Zuccari

Luciana Savignano e Nicoletta Manni nel nome de “La luna” di Maurice Béjart

In scena per il terzo anno il  tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci venerdì 19 aprile 2024, che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, fonte di ispirazione per generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto. Nel suo nome il Direttore del Ballo Manuel Legris ha voluto istituire un Gala, per celebrare in ogni Stagione la danza e il balletto con un ampio respiro internazionale, con uno sguardo che si amplia al nuovo e alla creatività contemporanea. La terza edizione vedrà protagonisti il Corpo di Ballo, i Primi ballerini, i Solisti, ospiti internazionali come Marianela Nuñez, Olga Smirnova, Roberto Bolle, Vadim Muntagirov, Jacopo Tissi e l’Orchestra del Teatro alla Scala, diretta da David Coleman.  

Tra il programma spiccala  firma di Maurice Béjart, che viene celebrata con il “passaggio” di due Stelle della Danza con un brano iconico, La luna, sull’Adagio dal Concerto per violino in mi maggiore di Johann Sebastian Bach, mitico assolo che modellò nel 1976 sulla unica e originale cifra artistica di Luciana Savignano. E sarà proprio la grande étoile a rimontare, nella sala prove del Teatro alla Scala, questo assolo in un simbolico passaggio di testimone per la nuova étoile, Nicoletta Manni.

Sara Zuccari

Aterballetto a Caracalla per danzare sull’acqua

Il 13 aprile Aterballetto danzerà sull’acqua: quella del Centro Coreografico Nazionale sarà infatti la prima performance sullo Specchio presentando in prima romana Rhapsody in blue, coreografia di Iratxe Ansa e Igor Bacovich creata per il centenario della partitura di George Gershwin.

Lo spettacolo, realizzato in collaborazione con Electa e programmato alle Terme di Caracalla grazie a una idea iniziale di Cristiano Leone, consulente artistico per le attività culturali nel sito, sarà presentato in doppia replica, alle 16:00 e alle 17:30. Alla performance si accede con il biglietto di ingresso al sito.

Dopo oltre mille anni l’acqua, elemento fondativo e vitale di tutti gli impianti termali, torna alle Terme di Caracalla con lo Specchio d’acqua: un intervento di architettura contemporanea promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro.

Il progetto nato dalla collaborazione di Mirella Serlorenzi, direttore del sito, con l’architetto Hannes Peer, rende le suggestioni degli ambienti termali con nebulizzazioni, zampilli e giochi di luce che avranno la funzione di evocare le antiche Terme. Cui si aggiunge l’elemento del riflesso delle architetture archeologiche nello Specchio d’acqua, che invita alla contemplazione in parallelo all’esperienza immersiva.

Rhapsody in Blue di George Gershwin ha per i coreografi Iratxe Ansa e Igor Bacovich vari punti attraenti, una musica splendida e conosciuta ma non così in voga fra le nuove generazioni. Far conoscere questo lavoro ai giovani è l’obiettivo che gli autori si sono prefissati, e la loro nuova creazione per la compagnia Aterballetto vuole trovare nuove modalità per dare una visione meno lontana e meno “americana” di Gershwin, andando oltre al contesto culturale in cui la rapsodia è stata creata. È la rapsodia stessa a dettare la trama del lavoro coreografico, i cambi energici, le modulazioni elettriche con cui giocare. 

Gli autori Iratxe Ansa e Igor Bacovich descrivono così questa nuova sfida: 

“L’idea iniziale di questo lavoro era di giocare con la rapsodia di Gershwin, poterla riscrivere attraverso un altro immaginario. In Rhapsody in blue la cosa interessante non è solo portare il nostro sguardo, fatto della nostra esperienza, del confronto internazionale e dello stile maturato negli anni, ma soprattutto regalare al pubblico una visione più universale, meno legata al contesto Newyorkese o allo spirito di quell’epoca. Abbiamo cercato di trasportare, di rivedere Gershwin a livello storico, cercando di de-contestualizzarlo per potenziare ancora di più l’universalità del suo capolavoro. Chiudere gli occhi, sentire cosa vuole dirci quella musica, e rappresentarla attraverso l’oggi, attraverso la nostra poetica, esprimerla con il nostro approccio al movimento e al corpo scenico.

Aterballetto hai dei bellissimi ballerini con una grandissima varietà e versatilità, che già di per sé offrono tantissimo materiale d’ispirazione. C’è così tanto da cui attingere che è quasi un peccato aver già finito questa creazione, in cui i ballerini avrebbero avuto ancora molto da dare… il pezzo non è così esteso da poter tirar fuori tutto quello che la compagnia aveva ancora da dire, bisogna condensare nel poco tempo della rapsodia tutte le variazioni e tutte le energie, ma questa è anche la forza di questa operazione. 

Rhapsody in blue è di per sé un giocattolo fantastico per un coreografo, per un creativo. Essendo così potente, così allegra, così frizzante, è percorsa da varianti di forma costanti, e sembra di attraversare una foresta incantata: nel giro di pochi passi, di pochi minuti, incontri un essere magico, un cielo irreale che cambia di colore sopra di te… ci si muove in questo mondo fantastico, dove la rapsodia regala uno spazio sonoro dove tutto è possibile, dove da ogni angolo fanno capolino elementi sempre nuovi e tu sei continuamente sorpreso. I corpi reagiscono ad input concitati e sempre diversi. Abbiamo giocato con tutto questo, chiudendo gli occhi e sognando nuovi mondi ogni volta che entravamo in contatto con un nuovo tema”.  

Sara Zuccari

Opera di Roma “Lezione Aperta” con gli Allievi della scuola diretta da Eleonora Abbagnato

Lunedì 25 marzo, alle 19.00, la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma sarà protagonista al Teatro Costanzi della “Lezione Aperta” con gli Allievi della scuola. Si tratta del secondo appuntamento dall’arrivo di Eleonora Abbagnato che, oltre al Corpo di Ballo, da settembre 2022 dirige anche la storica Scuola della Fondazione capitolina. Una serata speciale, un passaggio importante nel corso del quale la Direttrice presenterà al pubblico gli insegnanti, gli allievi dei vari livelli di formazione e le diverse discipline oggetto dello studio quotidiano nelle sale di una delle più antiche e prestigiose scuole di danza italiane. Tutti gli allievi avranno modo così di mostrare al pubblico il progetto didattico e il percorso formativo della Scuola. Durante l’esibizione, gli insegnanti annunceranno brevemente gli esercizi e interagiranno con gli allievi, proprio come durante le quotidiane lezioni che si tengono nello storico edificio di via Ozieri a Roma.

“Sono certa – ha dichiarato la Direttrice Eleonora Abbagnato –che la nostra esibizione sarà, anche quest’anno, motivo di grande interesse e che la Scuola di Danza sarà in grado di confermarsi quale polo di riferimento della formazione professionale coreutica.”

La serata sarà dedicata nella prima parte alla dimostrazione tecnica dei diversi Corsi: ogni insegnante presenterà la propria classe e il lavoro che con essa svolge abitualmente. Il programma proseguirà con la presentazione di brani estratti dal repertorio classico, tra cui La bottega fantasticarecentemente portata in scena al Teatro Nazionale dagli Allievi della Scuola, ma anche dal repertorio contemporaneo e dalle danze di carattere, e si chiuderà con un grande defilé finale.

Le musiche della serata sono eseguite dal vivo al pianoforte e su base registrata.

Sara Zuccari

Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala in tour a Hong Kong e Shanghai

Dal 15 al 24 marzo il Balletto scaligero si esibirà in Cina, atteso al Grand Theatre dell’Hong Kong Cultural Centre, con Le Corsaire di Manuel Legris all’interno dell’Hong Kong Arts Festival, alla sua 52.ma edizione, e al Grand Theatre di Shanghai con Giselle. Otto recite e due produzioni con cui la Compagnia intraprende la sua sesta tournée in Cina, dopo il 2006, Anno dell’Italia in Cina, con recite a Hong Kong, Tianjin, Pechino e Shanghai, il 2014 a Hong Kong, il 2016 a Tianjin, Shanghai e Canton, il 2018 in due piazze consolidate, Shanghai e Tianjin e due nuove città, Xi’an e Macao e nel 2019 al National Centre for the Performing Arts (NCPA) di Pechino, dove ha inaugurato l’edizione 2019 dell’NCPA Dance Festival sul palcoscenico dell’Opera House.

Ad aprire le recite a Hong Kong dal 15 al 17 marzo sarà uno dei più recenti ingressi nel repertorio scaligero, Le Corsaire di Manuel Legris: prima sua opera di rilettura dei classici dell’Ottocento, creata nel 2016 e approdata per la prima volta alla Scala lo scorso anno, occasione per rimodulare sui ballerini scaligeri l’energia e i virtuosismi ma anche il lirismo e il romanticismo di uno dei più entusiasmanti e avventurosi ballet d’action del XIX secolo. Una trama resa più accessibile e chiara, una profonda attenzione alla musicalità e una sensibile attenzione alle relazioni tra i personaggi, il tutto esaltato dalle suggestioni orientaleggianti del sontuoso allestimento di Luisa Spinatelli, con molte sezioni create dallo stesso Legris e perle originali da Petipa nella versione di San Pietroburgo, sarà una grande vetrina per gli artisti del Corpo di Ballo.

Giselle, il balletto romantico per eccellenza sarà  in scena a Shanghai, Grand Theatredal 21 al 24 marzo, nell’indimenticabile coreografia di Coralli-Perrot, perfetta nella sua struttura, impreziosita dall’allestimento scaligero di Aleksandr Benois, nella ripresa di Yvette Chauviré, indimenticata étoile, interprete lei stessa alla Scala della sua versione  per la prima volta nel 1950, che proprio con la cura e la raffinatezza di ruoli come Giselle ha esaltato la tradizione classica in tutta la sua purezza e consegnato la sua fama al mondo. Una storia d’amore, tradimento e redenzione, tra gioiose feste contadine e il bianco stuolo di Willi, affascinanti quanto spietate, Giselle è un titolo che fa parte della storia del nostro Teatro, patrimonio della compagnia da innumerevoli anni, e degli artisti scaligeri che la hanno rappresentata in molti Paesi del mondo, infondendo ad ogni ripresa linfa nuova e nuove emozioni mantenendo vivo questo meraviglioso spettacolo.

Nelle recite di Le Corsaire saranno protagonisti Nicoletta Manni poi Alice Mariani (nel ruolo di Medora), Timofej Andrijashenko e Mattia Semperboni (Conrad), Martina Arduino e Maria Celeste Losa (Gulnare), Marco Agostino e Nicola Del Freo (Lankedem), Claudio Coviello, Rinaldo Venuti e Domenico Di Cristo (Birbanto); Linda Giubelli e Alessandra Vassallo (Zulmea), Gabriele Corrado e Edoardo Caporaletti (il Pascià Seyd). Le tre Odalische saranno Agnese Di Clemente, Gaia Andreanò, Camilla Cerulli in alternanza con Linda Giubelli, Benedetta Montefiore, Caterina Bianchi.

Giselle vedrà in scena Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko poi Martina Arduino con Nicola Del Freo e Vittoria Valerio con Claudio Coviello nei ruoli di Giselle e Albrecht.  Accanto a loro saranno Maria Celeste Losa poi Alice Mariani (nel ruolo di Myrtha), Marco Agostino, Christian Fagetti, Massimo Garon (Hilarion) mentre il passo a due dei contadini verrà affidato a Agnese Di Clemente con Mattia Semperboni poi con Edward Cooper, Linda Giubelli con Navrin Turnbull, Camilla Cerulli con Alessandro Paoloni.

Per il Teatro alla Scala le tournée all’estero costituiscono un’attività costante che ha offerto nel corso del tempo un importante contributo alla diffusione del nostro patrimonio culturale e all’immagine dell’Italia nel mondo. Dal 1878, quando venne realizzata a Parigi la prima tournée della storia scaligera in occasione del Centenario del Teatro, a oggi sono stati realizzati 170 progetti per 906 aperture di sipario (344 d’opera, 366 di balletto e 196 concerti) e 43 le Nazioni visitate dal Teatro alla Scala nel corso della sua storia. 

La tournée del Corpo di Ballo ad Hong Kong e Shanghai vede la fattiva collaborazione del Teatro alla Scala con le rappresentanze diplomatiche italiane operanti in Cina, e in modo particolare con l’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, il Consolato Generale d’Italia a Hong Kong, l’Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong, il Consolato Generale d’Italia a Shanghai e l’Istituto Italiano di Cultura a Shanghai, nell’ottica di un rafforzato approccio alle relazioni culturali internazionali.

E sarà anche l’occasione per una collaborazione e incontro con gli artisti locali: per l’esecuzione musicale, che vedrà, sotto la direzione di Valery Ovsyanikov, la Hankyung arte Philharmonic per la partitura di Le Corsaire a Hong Kong e la Shanghai Opera House Orchestra per Giselle a Shanghai; e per i giovani allievi della Jean M. Wong School of Ballet di Hong Kong coinvolti in diversi momenti di Le Corsaire, tra cui l’evocativo Jardin Animé. Previsti anche momenti di incontro, come quelli già confermati che vedono la partecipazione del M° Legris il 16 marzo a un dibattito moderato da Grace Lang, Programme Director dell’Hong Kong Arts Festival, all’interno della 11.ma edizione del HKAF Distinguished Cultural Leadership Series, e una masterclass, il 17 marzo, tenuta da Antonino Sutera Maître de Ballet della Compagnia scaligera.

Sara Zuccari

“Madina” torna al Teatro alla Scala con Antonella Albano e Roberto Bolle

Dopo il successo della prima mondiale, dal 28 febbraio al 9 marzo torna alla Scala Madina, creazione musicale e coreografica, progetto nuovo nell’approccio e nelle tematiche, attuali ma universali, raramente declinate in balletto.

Antonella Albano e Roberto Bolle, dopo il successo della prima mondiale, tornano sul palcoscenico della Scala con Madina, creazione musicale e coreografica, progetto nuovo nell’approccio e nelle tematiche, attuali ma universali, raramente declinate nel balletto. A Roberto Bolle si alternerà nel ruolo principale Gabriele Corrado, mentre Antonella Albano sarà sempre nel ruolo di Madina in cui la sua drammaticità e la sua intensità vengono assai valorizzate. I protagonisti saranno affiancati da Alessandra VassalloGioacchino Starace, Emanuele Cazzato e il Corpo di Ballo scaligero.

La vicenda, ricalcata su un fatto di cronaca, ha per protagonista la giovane Madina, cresciuta in un teatro di guerra e spinta dalla famiglia a compiere un attentato suicida in una capitale occidentale. La ragazza sceglierà all’ultimo istante di non morire e non uccidere ma dovrà ugualmente affrontare un processo. Pulsioni ancestrali, luoghi simbolici, dinamiche perverse di una violenza che stritola se stessa, in cui il bene e il male si contrappongono ma continuano a mescolarsi. Con le coreografie di Mauro Bigonzetti, la composizione di Fabio Vacchi su libretto di Emmanuelle de Villepin tratto dal romanzo La ragazza che non voleva morire,  un lavoro di Danza e di Teatro, dove coesistono parola, canto, musica e corpo per una sintesi delle forme tradizionali e contemporanee dei tanti generi del teatro musicale, che cancella i confini fra queste diverse espressioni.

Sara Zuccari

Danzainfiera 2024 al via la nuova edizione

All Beats to Dance è lo slogan che accompagnerà Danzainfiera 2024-XVIII edizione: la più grande rassegna italiana dedicata alla danza che si terrà dal 23 al 25 febbraio 2024 alla Fortezza da Basso di Firenze. La prima edizione firmata da Pitti Immagine srl che l’ha acquisita in maniera definitiva nel settembre scorso.

Danzainfiera è una rassegna che chiama a raccolta le più grandi aziende di abbigliamento e servizi tecnici, negozi e distributori, scuole, compagnie di danza, enti di promozione e associazioni, assieme ad un esercito di professioniste/i del settore, ballerine/i, coreografe/ e appassionati, ma è qualcosa in più di una fiera: un luogo in cui i giovani che aspirano a diventare famosi fanno audizioni e provini che a volte hanno cambiato le loro vite portandoli a fare esperienze in Italia o all’estero con le maggiori scuole di formazione e anche a trovare lavoro. E quest’anno avrà anche un momento di spettacolo di alto livello.

Con All Beats to Dance – The Gala, curato nella parte artistica e organizzativa da Francesco Volpe, si vedranno in scena grandi stelle italiane e straniere: l’étoile della Scala Nicoletta Manni e il primo ballerino scaligero Timofej Adrijashenko, diventati famosi anche per la proposta di fidanzamento che lui fece a lei nel corso della trasmissione televisiva “Roberto Bolle and friends” al termine del primo atto di Romeo e Giulietta, uno dei passi a due più romantici della storia della danza.  Con loro sono previsti anche Luisa Ieluzzi e Danilo Notaro entrambi étoile del Teatro San Carlo di Napoli. Sedici ballerini dell’Aterballetto. E ancora Ana Sophia Scheller principal dancer prima a San Francisco e poi a Kiev e Alejandro Vireles Gonzales principal dello Staatsoper di Berlino. E ancora Daniil Simkin stella dell’American Ballet Theatre di New York e dello Staatsballet di Berlino, i Fresh’N’ Clean ballerini di Popping, che il grande pubblico ha conosciuto e amato quando hanno partecipato alla trasmissione Tú Sí Que Vales.

Nei tre giorni non mancheranno audizioni per Joffrey Ballet School con Diego Salterini, Angela Rebelo e TRIX, per ABT Jacqueline Kennedy Onassis School con Franco De Vita e Raynold Lukens, due colossi del mondo danza di New York, con la Oniin Dance Company per il Peridance Capezio Center e con il City Ballet San Francisco, diretto da Galina Alexandrova. Dal versante europeo saranno presenti l’European School of Ballet di Amsterdam diretta da Jean-Yves Esquerre e l’European Dance Center Paris diretto da Jennifer Goubé.

E per quanto riguarda l’Italia, tante attività in collaborazione con la prestigiosa Accademia del Teatro alla Scala la Fondazione Nazionale della Danza /Aterballetto, unico Centro Coreografico Nazionale, oltre agli esponenti di tutte le più importanti accademie, associazioni, Enti di promozione del Coni e organizzatori di eventi, presenti per tutta la manifestazione all’interno dello spazio dedicato alla Formazione & Spettacolo.

Ma ci sono anche tante novità: audizioni aperte anche per il cast e l’accademia Kataklò Dance Athletic Theatre di Milano, la prima compagnia teatrale ad aver introdotto l’athletic theatre nel panorama della danza italiana. Nata dal genio artistico di Giulia Staccioli, Kataklò propone un teatro-danza energico ed espressivo in cui il corpo intreccia le discipline dell’acrobatica, della danza, dell’aerea e del teatro fisico.

E anche tre nuove vetrine coreografiche: 600 Beats, un bando in collaborazione con EurAsia Dance Project, rivolto a giovani coreografi under 35 per un nuovo progetto solistico ispirato alla cultura di uno dei 20 paesi nel mondo dove il progetto EurAsia ha base e lavora ogni anno in America, Africa, Medio Oriente ed Asia.

Debut dedicata alle accademie di avviamento professionale e ai loro migliori allievi, che permette ai futuri danzatori di mostrare dal vivo il loro talento, celebrando il lavoro di maestri e coreografi e Duende, sostenuta dal portale ballareviaggiando.it, che accoglierà  performance di ogni genere e stile di danza etnica, folk, percussiva, tribale, per esprimere sul palco il ‘duende’, quella manifestazione artistica profonda capace di dare identità. “Il duende – diceva il poeta Garcia Lorca – arriva per scuotere il corpo, rompendo ogni possibile barriera legata alla forma e alla struttura”.

Anche tanti stage tra i quali citiamo quelli di Modern Dance stile Parsons con Abby Silva, ballerina della Parsons Dance, di tecnica Graham con Antonio Fini, l’atelier intensivo di trasmissione coreografica tenuto da Fabio Crestale direttore artistico della compagnia Ifunambuli, Paris e i laboratori ispirati alla tecnica Limon e al metodo Jooss-Leeder condotti da Maria Giovanna Delle Donne danzatrice italiana del Tanztheater Wuppertal dell’immensa Pina Bausch. Spazio anche ai master per insegnanti: ideato da Monica Cagnani e coordinato da Anna Maria Prina, storica direttrice della scuola di ballo del Teatro alla Scala, il master sulle metodologie a confronto con docenti quali Dunia Vera Hernandez, Franco De Vita, Christiane Marchant, per illustrare i principi della metodologia cubana, della tecnica vaganova aggiornata, del National Training Curriculum ABT e altro sull’insegnamento della danza classica. Rosanna Brocanello direttrice della compagnia COB conduce il sempre più richiesto focus di alta formazione professionale ideato per insegnanti e danzatori aspiranti docenti di danza moderna e contemporanea. Stefano Fardelli parlerà invece di Antropologia e Coreografia.

Tra gli stage e i laboratori si dà spazio al mondo televisivo e commercial con Lala Blhite, ballerina, coreografa, cantautrice, attrice e autrice audiovisiva, che, dopo il successo dell’anno scorso, proporrà il laboratorio Dancer on set per imparare a muoversi davanti alla telecamera. Stage anche per gli appassionati di tap dance, con Anthony Morigerato, performer di fama internazionale e i D’Angelo Brothers; per chi ama i tacchi stage di Heels con Chanelle Anthony, di hip hop con Ayoub Haraka e Claudia Laruccia, di Popping con Simone Stella e si potranno esplorare la musica, l’arte e la danza urbana con Kacyo, direttore Artistico Red Bull Bc One Italia, BSTUDENTS l’accademia italiana di breaking e allenatore Tecnico della squadra olimpica italiana di breaking. Speciali lecture anche con i maestri noti anche al grande pubblico per aver partecipato a Ballando con le stelle: paso doble con Stefano Oradei, Jive con Anastasija Kuz’mina, Rumba con Sara Di Vaira.

Come ogni anno è previsto l’attesissimo Concorso Expression International Dance Competition organizzato da IDA Dance che mette in palio borse di studio e premi speciali nelle migliori scuole e accademie, ma anche Musical: Il Concorso organizzato da Professione Danza Parma, rivolto a performer non professionisti e incentrato sul repertorio del musical di tutte le epoche, incluse opere inedite. Il Teatro Sistina sarà presente, come da tradizione, per audizioni con Massimo Romeo Piparo direttore del Teatro oltre che regista, direttore artistico, produttore e autore televisivo. E ancora il Pop Tap Festival organizzato da Jazz&Co. Dance Studio che quest’anno ha una sezione competitiva e mette in palio borse di studio nazionali e internazionali. Tra le rassegne tornano la Junior Parade dedicata ai gruppi under 14 e la Dance Parade che dà spazio agli over 14, un unico palco per i ballerini di ogni età che hanno voglia di esibirsi insieme ai compagni di corso.

Sara Zuccari

Lo Schiaccianoci di Paul Chalmer al Teatro dell’Opera di Roma

«La coreografia di questo nuovo Schiaccianoci si ispira alle tradizionali e iconiche produzioni che ho danzato e ammirato ormai da più di cinquant’anni». Sono le parole di Paul Chalmer, coreografo canadese classe 1962, che torna all’Opera di Roma per la sua ottava produzione dopo quelle firmate tra il 2000 e il 2019. A lui è affidata la creazione del nuovo allestimento de Lo schiaccianocia Nir Kabaretti, che dirige l’Orchestra capitolina, sono affidate le celebri musiche composte da Čajkovskij. Il titolo più ambito dal pubblico nel periodo natalizio arriva puntuale al Costanzi proprio nei pressi delle feste, con 12 rappresentazioni dal 21 al 31 dicembre.

Chalmer è legato a Lo schiaccianoci dall’infanzia: è stato il primo che ha visto a teatro e il primo in cui ha danzato. Nella sua carriera di coreografo lo ha affrontato solo due volte. In questa nuova versione cerca la sintesi delle precedenti, quella del Balletto di Lipsia (2007) e quella dell’Opera Nova a Bydgoszcz in Polonia (2015). Molto attesi gli ospiti internazionali Maia Makhateli e Victor Caixeta che interpretano la Fata Confetto e il suo cavaliere: lei georgiana e lui brasiliano, su questo palcoscenico hanno già conquistato gli spettatori ne La Bayadère lo scorso febbraio. Negli stessi ruoli si alternano con loro le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi con i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano e il solista Giacomo Castellana. In scena anche le étoiles Alessandra Amato e Alessio Rezza, che danza il principe Schiaccianoci, i solisti e tutto il Corpo di Ballo. Partecipano alla produzione anche gli allievi della Scuola di Danza.

«Ciò che mi ha sempre colpito delle numerose produzioni de Lo schiaccianoci che ho ballato e visto, a parte la magnifica partitura, – spiega Chalmer – sono i mondi visivi unici creati da grandi scenografi come Jurgen Rose, Desmond Heeley, David Walker o Nicholas GeorgiadisAnche se la coreografia è senza dubbio di vitale importanza – conclude –, penso che sia la forza degli aspetti drammaturgici e visivi di una produzione a determinare il suo successo nel trasportare il pubblico in un viaggio magico». In stretta collaborazione con il team creativo, che vede Andrea Miglio alle scene, Gianluca Falaschi ai costumi e Valerio Tiberi alle luci il coreografo ha ripensato il balletto ideato da Marius Petipa e Lev Ivanov nel 1891-92, ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann (Schiaccianoci e il re dei topi) nella versione già edulcorata di Alexandre Dumas (Storia di uno schiaccianoci). Gli elementi oscuri e psicologici della trama originale lasciano il posto ad una favola amata da grandi e piccoli che racconta di come, allo scoccare della mezzanotte di un magico Natale, i sogni e i desideri interiori della giovane protagonista, Clara, iniziano a realizzarsi.

Lo schiaccianoci è il primo dei tre balletti musicati da Pëtr Il’ič Čajkovskij nella stagione 2023/24 dell’Opera di Roma. Del compositore russo sono in programma anche Il lago dei cigni (19-27 giugno 2024) e La bella addormentata (14-22 settembre 2024).

Paul Chalmer è nato a Ottawa. Ha iniziato la carriera al National Ballet of Canada. Primo ballerino dello Stuttgart Ballet di John Cranko (1980) e del Ballets de Monte-Carlo (1985), ha ballato con English National Ballet, Birmingham Royal Ballet e Scottish Ballet, al Colón di Buenos Aires, all’Opera di Roma e alla Scala di Milano. Oltre ai grandi ruoli del repertorio classico ha interpretato coreografie di Balanchine, Tetley, MacMillan, Kylián, Forsythe e Scholz. È stato partner di famose étoiles quali Thesmar, Fracci, Seymour, Makarova, Evdokimova, Savignano e Terabust. Ha intrapreso la carriera di coreografo nel 1996 vincendo il Premio Massine nel 1997 per Il Talismano. Nel 1999 è Ballet Master alla Semperoper Dresden, nel 2000 al Leipziger Ballett di Uwe Scholz. Nel 2005 Chalmer gli succede alla direzione della compagnia. Per l’Opera di Roma ha già realizzato: Il lungo viaggio della notte di Natale 2000, La bella addormentata nel bosco 2002, La gitana 2004, La Vestale 2006, Sogno di una notte di mezza estate 2009, Chopin racconta Chopin 2010, La Sylphide 2019.

Nir Kabaretti ha diretto la Raanana Symphonette Orchestra in Israele (2002-2008), la Santa Barbara Symphony in California (2006) e dal 2014 è Direttore Musicale della Southwest Florida Symphony. Collabora con le maggiori orchestre e i maggiori teatri del mondo. Dopo la laurea all’Università della Musica di Vienna è stato maestro collaboratore e direttore del Coro alla Wiener Staatsoper e al Festival di Salisburgo e poi assistente personale di Zubin Mehta al Maggio Musicale Fiorentino. Ha debuttato alla Scala di Milano nel 2004 con lo storico allestimento di Schiaccianoci.

La prima de Lo schiaccianoci di giovedì 21 dicembre (ore 20.00) è preceduta dall’Incontro con la Danza di domenica 17 dicembre (ore 17.00) a ingresso gratuito e dall’Anteprima Giovani di mercoledì 20 dicembre ore 19.00: riservata a chi non abbia compiuto 30 anni, vede impegnati nei ruoli della Fata confetto e del Cavaliere i solisti Federica Maine e Mattia Tortora. Lo spettacolo torna in scena venerdì 22 (ore 20.00), sabato 23 (ore 15.00 e ore 20.00), domenica 24 (ore 11.00), mercoledì 27 (ore 20.00), giovedì 28 (ore 15.00 e ore 20.00), venerdì 29 (ore 20.00), sabato 30 (ore 15.00 e ore 20.00) e domenica 31 dicembre (ore 18.00).

Sara Zuccari

Mostra fotografica “Green Attitude” di Raoul Iacometti a Milano

Dal 14 dicembre 2023 al 15 gennaio 2024 a Milano presso la Fcf Gallery (c/o Forniture Cine Foto Srl, via Maestri Campionesi 2) è allestita la mostra fotografica Green Attitude di Raoul Iacometti (Milano, 1961), un’occasione unica di esplorare la connessione profonda tra la danza e la natura.

Composta da 48 fotografie stampate in formato 70×100 cm, l’esposizione si snoda in due atti distinti. Il primo introduce gli spettatori a immagini in bianco e nero, cariche di poesia e pathos, mentre il secondo atto passa al colore, arricchito da contrasti e cromie saturi. Queste immagini catturano in modo straordinario la forza, la grazia e l’equilibrio dei danzatori che si fondono armoniosamente con la scenografia scelta per questi scatti: corsie dei vivai, immersi fra fiori e piante, o circondati da vasi e geometrie tipiche delle serre.

Promossa da Fujifilm Italia e curata da Loredana De PaceGreen Attitude è visitabile a ingresso gratuito dal lunedì al venerdì in orario 9.30-12.30 e 15.00-18.30, il sabato in orario 9.30-12.30.L’inaugurazione è fissata per le ore 19.00 di giovedì 14 dicembre.

Lo Schiaccianoci del Balletto di Roma coreografia Massimiliano Volpini

Dopo aver portato per anni in scena lo Schiaccianoci di Mario Piazza, nella stagione 2017/2018 il Balletto di Roma ha prodotto una nuova versione de Lo Schiaccianoci, balletto simbolo della tradizione natalizia, a firma di Massimiliano Volpini, su musica di P.I. Čajkovskij, con scene e costumi di Erika Carretta, per il 2023 riallestita con nuovo cast, in scena al Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro in collaborazione con ATCL martedì 5 dicembre ore 21. La rilettura del coreografo è uno stimolo ecologico a riflettere sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”. Alla ricca e festosa Casa Stahlbaum, ambientazione originale del primo atto, si sostituisce un’immaginaria periferia metropolitana abitata da senzatetto. Un imponente muro separa questa zona dal centro della città. Babbo Natale diviene, qui, un misterioso benefattore di quartiere e lo Schiaccianoci, il suo dono più atteso, rappresenta l’eroe, colui che ce l’ha fatta, ha superato le barriere della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della ricchezza. Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri. Da una scena di mattoni, crepe e graffiti si passa, improvvisamente, a un luogo incantato, fuori dal tempo. Ma il binomio realtà-sogno lascia spazio alla riflessione, lucida e poetica, sui risvolti terreni di una società contemporanea multiforme. Una coreografia dinamica e innovativa, arricchita oggi dalla partecipazione straordinaria di Carola Puddu nel ruolo della Fata Confetto, dalla presenza di azioni di urban dance curate da Kevin Castillo e da un artista di strada eccellente come Giako in una nuova versione del ruolo di Drosselmeyer. Ridimensionando la misura dello sfarzo pur senza perdere di impatto emotivo, la coreografia di Volpini realizza – nel rispetto del repertorio – una versione moderna, fresca e vitale di un testo fondamentale del balletto russo.

 

BALLETTO DI ROMA

La Compagnia del Balletto di Roma promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che lo hanno reso famoso. Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 63 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. L’attuale profilo artistico della struttura è frutto dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni duemila ha affidato gli orizzonti artistici a personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo cambio generazionale al vertice della struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini. La nuova figura artistica ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e istituzioni, attive in questo importante processo di crescita che ha permesso di coniugare al meglio la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.

Sara Zuccari