Giselle al cinema con Olga Smirnova e Jacopo Tissi

Arriverà nelle sale cinematografiche solo domenica 21 gennaio 2024 GISELLE, il balletto con l’indimenticabile coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot messo in scena dal Dutch National Ballet con la partecipazione di un cast stellare.

La prima ballerina Olga Smirnova, entrata nella compagnia del Dutch National Ballet nel marzo 2022 dopo essere fuggita dalla Russia all’inizio della guerra con l’Ucraina, interpreterà la protagonista del balletto classico e romantico per eccellenza. Ad accompagnarla, nel ruolo del principe Albrecht, l’italiano Jacopo Tissi, anche lui ex étoile del Bolshoi di Mosca.

Jacopo Tissi è stato di recente nominato ballerino principale del Dutch National Ballet e si è esibito nelle dirette cinematografiche live dal palco del Bolshoi di Mosca nel ruolo del Principe Siegfried nel Lago dei cigni (2020) e nello spettacolo Diamonds, terza parte del balletto Jewels (2022) di George Balanchine.

Olga Smirnova è stata protagonista di numerose dirette live da Mosca, quando faceva parte del Balletto del Bolshoi. Le sue interpretazioni cinematografiche più recenti includono Nikiya nella Bayadère (2019), Odette/Odile nel Lago dei cigni e Giselle (2020). È stata eletta “Ballerina dell’anno 2022” dai lettori della rivista internazionale leader di settore “Dance Europe”.

Girato al Dutch National Ballet di Amsterdam, GISELLE sarà distribuito in tutta Europa e in Paesi selezionati in America, Asia, Africa e Oceania in contemporanea il prossimo 21 gennaio. Un evento cinematografico che darà al pubblico di tutto il mondo l’opportunità di assistere allo spettacolo più romantico del repertorio del balletto classico.

Sulle note della partitura composta da Adolphe Adam, ispirata alla leggenda delle Villi ed eseguita dalla Dutch Ballet Orchestra, GISELLE racconta la storia di una giovane contadina che si innamora di un nobile già fidanzato che le nasconde la sua vera identità; questo amore, che si rivelerà impossibile, farà impazzire di disperazione l’ingenua Giselle. Il balletto celebra temi chiave del romanticismo come l’amore tragico, la natura e il fantastico; non manca anche il caratteristico “atto bianco”, termine con cui nei balletti romantici si indicano le parti che vedono protagonisti personaggi fantastici ed eterei, in scena coi loro costumi bianchi.

GISELLE
Registrato a Amsterdam, al Dutch National Ballet
Durata: 2 ore circa
Prodotto da Bel Air Media e distribuito da Pathé Live e Nexo Digital

Con Olga Smirnova (Giselle), Jacopo Tissi (Albrecht)
Musica: Adolphe Adam
Coreografia: Marius Petipa, da Jean Coralli e Jules Perrot
Produzione e coreografia aggiuntiva: Rachel Beaujean e Ricardo Bustamante
Dutch Ballet Orchestra
Direttore d’orchestra: Ermanno Florio

Sara Zuccari

Nasce LaScala.tv la nuova piattaforma del Teatro

Cresce l’attesa per LaScala.tv, la nuova piattaforma streaming del Teatro alla Scala: è già possibile registrarsi e i primi contenuti saranno accessibili da giovedì 9 febbraio. Il programma degli streaming sarà inaugurato martedì 14 febbraio con la trasmissione in diretta della quinta rappresentazione de I Vespri siciliani di Verdi nel nuovo allestimento diretto da Fabio Luisi con la regia di Hugo de Ana e Marina Rebeka protagonista. I dettagli del progetto saranno comunicati nel corso di una conferenza stampa lo stesso 9 febbraio, data a partire dalla quale sarà possibile acquistare i biglietti per la visione dei Vespri e dei titoli on demand disponibili, ma fin d’ora ci si può registrare sul sito www.lascala.tv. Chi è già iscritto alla newsletter del Teatro potrà utilizzare le stesse credenziali per accedere alla piattaforma.

LaScala.tv apre un nuovo canale di comunicazione diretto agli appassionati che già conoscono e frequentano il Teatro, che avranno l’occasione di tornare sugli spettacoli già visti, recuperare quelli persi e accedere a contenuti di approfondimento; al pubblico globale che per ragioni di distanza non sempre può raggiungere Milano ma desidera conoscere la programmazione ed entrare nella famiglia scaligera; e ai giovani e alle Scuole che attraverso l’opera in video e i contenuti dedicati avranno strumenti per avvicinare con facilità e naturalezza un immenso patrimonio artistico che fa parte della storia e dell’identità collettiva del nostro Paese.

La nuova piattaforma offrirà dirette streaming di opere, balletti e concerti della Stagione scaligera ripresi da nove telecamere installate in Teatro durante i mesi della pandemia. Negli intervalli l’autore e regista Mario Acampa guiderà gli spettatori dietro le quinte a conoscere i protagonisti e i segreti dell’allestimento.

Alle dirette si aggiunge un catalogo di titoli registrati con il nuovo sistema nelle ultime stagioni, nonché di documentari e contenuti speciali. Tra i titoli on demand saranno presenti anche spettacoli per i più piccoli e per le scuole. È previsto inoltre l’avvio di un progetto pilota con diversi istituti scolastici, che potranno seguire un percorso di prove e visione degli spettacoli collegandosi dalle loro sedi.

La diffusione nelle reti scolastiche dei contenuti educativi della piattaforma LaScala.tv è realizzata in collaborazione con la Fondazione CariploIntesa Sanpaolo, Sponsor Principale della Stagione del Teatro alla Scala, affianca il Teatro anche in questo nuovo progetto diventando Sponsor Principale della piattaforma LaScala.tv

La piattaforma si inserisce in un vasto progetto di rinnovamento e modernizzazione del Teatro intrapreso dalla Fondazione negli ultimi anni. Dal 2020 il Teatro ha terminato i lavori per migliorare l’acustica dei palchi, ha rinnovato il sistema di biglietteria, la grafica e il contenuto dei programmi di sala e della rivista inserite per la prima volta con la comunicazione in un’immagine coordinata e ha affrontato il tema della correttezza dei rapporti interpersonali sul lavoro con un piano di inclusione. Ha inoltre promosso un piano di efficientamento energetico che ha ridotto i consumi del 25% anticipando l’attuale emergenza e ha ammodernato l’organizzazione del palcoscenico con l’adozione dei tablet. Dopo il battesimo della piattaforma streaming si attendono alla vigilia della nuova Stagione il nuovo sito internet, la nuova app di servizi e la versione digitale della Rivista. Seguirà il rinnovamento dell’ormai obsoleto sistema di sottotitolazione nei visori collocati negli schienali delle poltrone, che saranno sostituiti da tablet con le traduzioni in otto lingue; all’esterno la facciata stessa del Teatro sarà ripulita e gli infissi sostituiti. Nel frattempo si avvicinano a conclusione (prevista alla fine del 2023) i lavori nella nuova palazzina di Via Verdi progettata dall’architetto Mario Botta e destinata a ospitare la nuova sala prove e gli uffici della Fondazione, mentre prosegue il progetto per i nuovi laboratori nell’area di Rubattino. LaScala.tv si configura quindi come un passo importante all’interno di una strategia di aggiornamento tecnologico e strutturale che impegnerà il Teatro per i prossimi anni contribuendo a fare della Scala una protagonista della vetrina internazionale rappresentata dalle Olimpiadi del 2026.

Sara Zuccari

Julio Bocca incontra i giovani allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

Una giornata speciale alla nostra Scuola di Danza: Julio Bocca ha raccontato la sua storia e la sua carriera. Una grande emozione per i nostri allievi!
Questa la didascalia apparsa, sul profilo facebook uffiacile del teatro capitolino,  a corredo di foto che raccontano una giornata meravigliosa per i giovani allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato, quella passata con una grande stella della danza mondiale Julio Bocca.
In questi giorni la star della danza Julio Bocca si trova a Roma per riallestire Giselle, nella versione di Carla Fracci, proprio per il corpo di ballo del teatro dell’Opera di Roma che debutterà il 21 ottobre in scena fino al 27.
Per l’occasione, la bellissima idea del direttore  Eleonora Abbagnato di organizzare a scuola un incontro unico per i ragazzi con Julio Bocca, durante la lunga intervista l’étoile ha potuto raccontare, aneddoti, consigli, segreti e momenti significativi della sua brillantissima carriera, con foto e video. Julio Bocca argentino, danzatore tra i più brillanti e irripetibili della scena mondiale, con le sue performance perfette ha incantato e sedotto le platee dei teatri più importanti, diventando nell’immaginario di tutti una stella, un’icona della danza mondiale.
Sara Zuccari

Roberto Bolle and Friends tutte le tappe

Da Milano a Taormina, ecco tutte le date dei prossimi appuntamenti con il Gala Roberto Bolle and Friends!
Il pubblico avrà ancora una volta un’occasione imperdibile per vedere sullo stesso palco l’étoile dei due mondi Roberto Bolle con star internazionali della danza, un vero e proprio viaggio attraverso la bellezza e la magia di questa forma d’arte.
Roberto Bolle non è solo interprete ma anche Direttore Artistico dei suoi Gala, che sono diventati uno straordinario strumento di diffusione della danza e delle sue eccellenze ad un pubblico trasversale, composto da migliaia di appassionati e non solo.
Forte della sua esperienza sui palcoscenici più importanti del mondo, Bolle riesce a rendere ognuno di questi spettacoli unico nel suo genere ricreando un’atmosfera magica che celebra la bellezza e l’eleganza della danza.
Accanto a lui alcuni ballerini appartenenti alle più importanti compagnie di danza internazionali per realizzare un programma sorprendente, in grado di affascinare un numero di spettatori sempre più vasto ed eterogeneo. Roberto Bolle, protagonista assoluto della danza, infrange costantemente i tabù che costringono il balletto ad arte di nicchia portando sullo stesso palco grandi classici e coreografie nuove e innovative scegliendo di esibirsi con il meglio della danza mondiale.

 Gala Roberto Bolle and Friends le date:

MILANO, Teatro degli Arcimboldi – dal 18 al 26 giugno 2022
ROMA, Terme di Caracalla – dal 12 al 14 luglio 2022
FIRENZE, Piazza SS. Annunziata – 16 luglio 2022
ARENA DI VERONA – 20 luglio 2022
GENOVA, Parchi di Nervi – 27 luglio 2022

Sara Zuccari

“#MaleDancer” la danza maschile in libreria

In occasione della Giornata Internazionale della Danza, è uscito il nuovo libro di Deborah D’Orta, “#MaleDancer”, dedicato alla danza maschile e ai suoi protagonisti.

Dopo il successo del libro “#Dancer”, uscito nel 2020 per Buckfast Edizioni, nel quale dieci artiste – étoile, prime ballerine e interpreti applaudite in tutto il mondo – si sono raccontate in un emozionante viaggio nel mondo della danza al femminile, esce oggi il secondo volume dedicato alla Danza e ai suoi protagonisti. Questo progetto è la conferma della passione che l’autrice Deborah D’Orta ha per la danza, con la ferma volontà di continuare a parlare di un’arte che ha sempre più bisogno di essere sostenuta e valorizzata.

Un passaggio del testimone dalle ballerine ai ballerini: una voce che si sposta dal femminile al maschile, ma che conserva la stessa forza, la stessa determinazione, lo stesso coraggio. Una voce contro ogni pregiudizio che vede la danza come una disciplina solo per il genere femminile, come se l’arte fosse prerogativa di un solo genere. Rincorrere il proprio sogno è per tutti. La danza è per tutti e di tutti.

Con il coordinamento e la supervisione di Elisa Labanca che, come editrice, ha creduto ancora una volta nel progetto, si è potuto dar voce a: Alessandro Riga, Alejandro Parente, Christian Fagetti, Francesco Mariottini, Mick Zeni, Marco Agostino, Giorgio Azzone, Hektor Budlla, Alessandro Macario, il duo Sasha Riva e Simone Repele, Danilo Notaro, Alessio Rezza e Giuseppe Stancanelli. Tutti primi ballerini di fama internazionale – e alcuni di loro, oggi, anche affermati coreografi e maître de ballet – che hanno calcato i palcoscenici più prestigiosi.

Ad arricchire le interviste, stimati fotografi di scena hanno contribuito ad impreziosire l’opera con scatti che ritraggono i danzatori. La foto di copertina è opera di Damiano Mongelli, ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, oggi anche dedito alla fotografia.

La prefazione è a cura del maestro Giuseppe Carbone, tra i più grandi esperti di danza in Italia, nonché padre della ballerina Beatrice Carbone, tra le protagoniste del primo volume, che con l’autrice ha mantenuto un dialogo, mai interrotto, sulla danza quale volano di positività e bellezza.

Come sempre, l’intento dell’autrice è quello di poter concretizzare il suo impegno sostenendo, attraverso i proventi derivanti dai diritti d’autore maturati grazie alle vendite, progetti legati alla promozione e diffusione dell’arte coreutica.

Il libro è acquistabile sul sito della casa editrice (www.buckfastedizioni.it) e in tutte le piattaforme on line di vendita di libri.

Sara Zuccari

Premio alla Carriera a Luciana Savignano

Premio alla carriera per la grande étoile Luciana Savignano il giorno 8 aprile al Teatro Titano in occasione del San Marino Dance Festival, la tre giorni di full immersion nella danza. Sarà lei stessa a ritirare il premio alla carriera che le verrà assegnato sul Palcoscenico del Teatro Titano in occasione della prima edizione del San Marino Dance Festival. Si tratta di tre giorni di full immersion nelle diverse tecniche di danza e fra i diversi stili che vedrà la Repubblica di San Marino cuore pulsante del ballo dall’8 al 10 aprile. Tre giorni nei quali gli allievi saranno seguiti da maestri di caratura internazionale, coordinati da Maurizio Tamellini, direttore artistico e ideatore del Festival, insieme a Guendalina Fazzini.

Luciana Savignano nasce a Milano il 30 novembre 1943. Figura carismatica e stella della danza italiana nel mondo, nonostante una formazione classica-accademica presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e il perfezionamento al Bolshoi di Mosca, sin dagli esordi si distingue per le sue particolarità e si rivela inimitata ed inimitabile in un percorso artistico assolutamente personale. Il viso affascinante ed enigmatico dai tratti orientaleggianti, il corpo sensuale e flessuoso dalle lunghe linee, ispirano celebri coreografi, primo fra tutti Mario Pistoni che la sceglie per interpretare il Mandarino Meraviglioso , balletto che la consacra al mondo coreutico.

Nel 1972 diventa prima ballerina alla Scala ed in questo periodo viene notata da Maurice Béjart che la invita nella compagnia “Du XXème siècle” dove interpreta la Nona Sinfonia; è l’inizio di un lungo e fertile connubio artistico: Béjart crea per lei “Leda e il Cigno”, “Ce que l’amour me dit” con Jorge Donn, “La Luna”, “Duo”, “Romeo e Giulietta”, “Buaki”, “Il Bolero” di Ravel. Consolida e amplia il repertorio che va da “il Lago dei Cigni” alla “Bisbetica Domata” e “Cinderella”.

Nel marzo 1994 Maurice Béjart crea per lei “La Voce” tratta da La Voix Humaine di Jean Cocteau. Sempre nel 1994 inizia una stretta collaborazione con Micha Van Hoecke: “A la memoire” (Mahler), “Carmina Burana” (Orff), “Orfeo” (Stravinsky).

Accanto a partners indimenticabili, collabora con i più importanti coreografi tra i quali Micha Van Hoecke con cui inizia un altro lungo sodalizio artistico che darà vita a A la memoire, Orfeo, Carmina Burana, Passage, L’oiseau de mon dernier amour e la produzione del Balletto di Milano Mandarino Meraviglioso di cui è protagonista con Denis Ganio.

Importante anche la collaborazione dal 1995 con Susanna Beltrami che per Lei crea Blu Diablo, La lupa, Jules e Jim, Tango di Luna, Il suo nome… Carmen. Luciana Savignano con Susanna Beltrami fonda nel 1998 la Compagnia Pier Lombardo Danza. Versatile e poliedrica Luciana Savignano è stata anche protagonista del lavoro di prosa L’hotel dei due mondi di Eric E. Schmitt. Nel 2006 esce il libro “Savignano. Anomalia di una stella”, scritto da Valeria Crippa, edito da Rizzoli.

Sara Zuccari

Fondazione Musica per Roma sbarca in Europa

Fondazione Musica per Roma sbarca in Europa attraverso la partnership con alcuni importanti centri di spettacolo e di produzione musicale. I primi a siglare l’accordo sono Il Palacio Euskalduna di Bilbao, Il Kursaal di San Sebastian, Le Rocher de Palmer di Bordeaux e Il Centro Cultural De Belem di Lisbona, tutti centri che, come l’Auditorium Parco della Musica, hanno una programmazione trasversale in più sale e sono architetture contemporanee fra fine XX secolo e XXI secolo.

La Fondazione ha stipulato accordi di collaborazione basati su tre punti fondamentali: scambio di produzioni originali, promozione delle attività sui rispettivi territori nazionali, ospitalità reciproca e stage professionali per favorire la partnership e per aumentare il know how reciproco. Queste partnership serviranno a valorizzare la circuitazione internazionale delle produzioni musicali, di spettacolo e discografiche della Fondazione, valorizzare il brand della Fondazione e dell’Auditorium all’estero, favorendo un migliore posizionamento internazionale degli stessi, creare una rete stabile di collaborazione con altre istituzioni, favorendo anche co-produzioni, aumentare l’offerta di spettacoli internazionali a Roma, contribuire a diffondere la cultura organizzativa della Fondazione ed elevare il know how del proprio personale.

Queste partnership si inseriscono nell’ambito di un più ampio progetto di internazionalizzazione della Fondazione. Da un lato sono in fase avanzata, infatti, interlocuzioni per stringere accordi simili con il Muziekgebouw di Amsterdam, il Tel Aviv Cultural Center, il Foamglas di Aalborg, il Musikkalo di Helesinki, il Geisteig Kultur di Monaco di Baviera e il Southbank Center di Londra. Dall’altro la Fondazione ha aderito alla proposta di promuovere un grande Centro di Innovazione e conoscenza nel settore delle Industrie culturali e creative (KIC ICC), rispondendo a una call di finanziamento dell’European Institute of Innovation and Technology, candidandosi, in collaborazione con oltre 40 istituzioni culturali europee, a creare il più grande ecosistema continentale per prodotti e servizi innovativi nelle industrie culturali.

Sara Zuccari

Buon compleanno a Roberto Bolle!

Roberto Bolle è senz’altro oggi il ballerino più conteso dai teatri e dai coreografi di tutto il mondo e non potrebbe essere diversamente quando si nasce con un talento come il suo e lo si coltiva con tanta cura e dedizione. E’ nato a Casale Monferrato il 26 marzo del 1975 ed ha iniziato giovanissimo i suoi studi nella Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano: “La carriera nel mondo della danza si sviluppa prestissimo, da giovanissimo. Bisogna sviluppare doti da atleta, curare l’interpretazione e lo studio. Dopo i 40 anni c’è un evitabile declino fisico. La carriera è breve, bisogna darsi da fare per dare il massimo molto presto”.

Il primo a notarlo fu il più grande danzatore della storia, Rudolf Nureyev, che gli affidò il ruolo di Tadzio nell’opera “Morte a Venezia” di Benjamin Britten.

Roberto aveva solo 15 anni e un futuro da stella davanti a sé. L’incontro con Nureyev è stato determinante: “Mi ha dato soprattutto dei consigli tecnici, correggendomi alla sbarra e in alcuni esercizi. In un certo senso, mi ha aggiustato l’impostazione di base. Ero molto giovane e ne avevo davvero un grande bisogno”.

Nel 1990 ha ricevuto numerosi riconoscimenti, nazionali e internazionali, come promessa della danza italiana. Nel 1994, appena diplomato, entrò nel corpo di ballo del Teatro alla Scala e soli due anni dopo venne nominato primo ballerino da Elisabetta Terabust, stella lucente della danza, allora direttrice del ballo; fu un evento storico perché alla Scala non era mai successo che un danzatore ricevesse tale nomina a soli 21 anni. Ma la sua ascesa continuò in maniera fulminea e senza tregua; rinunciò, infatti, poco dopo a tale contratto sicuro per diventare “freelance”, ospite della Scala. In questo modo poteva esibirsi nei diversi teatri del mondo e con le migliori compagnie: Teatro dell’Opera di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Royal Ballet di Londra, New York City Ballet, Tokio Ballet, ecc….

Tuttavia, la sua compagnia di adozione è senz’altro il Royal Ballet, rinomata per la poliedricità dei suoi artisti, dotati sia di un’ottima tecnica che di una grande capacità di interpretazione drammatica. Questo suo legame con Londra è un elemento che lo avvicina a Rudolf Nureyev: “Abbiamo in comune una città: Londra. Infatti anche Nureyev ha trovato una consacrazione internazionale proprio nella capitale inglese, come è accaduto a me. E’ qui che ho trovato un grande affetto da parte del pubblico”.

Ha interpretato i ruoli principali in molti balletti del repertorio classico: “Giselle”, “Il Lago dei Cigni”, “La Baiadera”, “Lo Schiaccianoci”, “Don Chisciotte”, “Romeo e Giulietta”, ecc…

Riconosciuto da tempo come il principe della danza per la sua strabiliante tecnica e per la sua bellezza scenica, Roberto Bolle ricopre spesso il ruolo da principe poiché gli calza a pennello. D’altra parte il suo fisico scultoreo incarna perfettamente l’ideale della bellezza classica e i suoi grandi occhi chiari, su un volto dai lineamenti estremamente delicati, esaltano questo suo aspetto naturale da “Principe Azzurro”. Commenta così il fatto che spesso i critici parlino più del suo aspetto fisico che della sua tecnica (eccelsa!): “Il fisico, nella danza è fondamentale per aggiungere credibilità al personaggio”.

Ma, nonostante egli sappia di avere un talento e una vita fuori dal comune, eccezionale, conserva una grande umiltà, sa essere critico verso se stesso, mettersi in discussione e rinnovarsi continuamente. Afferma infatti: “Ho già interpretato la maggioranza dei balletti che volevo fare. Ora mi sto concentrando a trovare nuove sfumature per dare al pubblico nuove emozione” e confessa: “Nella carriera di un danzatore è importante interpretare anche ruoli poco congeniali. Bisogna ampliare la sfera delle interpretazioni”.

Si è distinto anche nei ruoli neoclassici di “Agon”, “Ciaikovskij Pas de Deux”, “Apollon Musagète” e in alcune coreografie di William Forsythe come “In the Middle somewhat” (“la danza astratta mi è congeniale perché ha la necessità di maggiore plasticità e fisicità”).

Molti coreografi contemporanei hanno creato per lui dei balletti: Derek Deane, direttore dell’English National Ballet, Il lago dei Cigni e Romeo e Giulietta diRoberto Zanella, direttore dell’Opera di Vienna, un assolo sull’Ave Verum di Mozart e di recente la Giselle del coreografo, svedese, Mats Ek al Teatro San Carlo di Napoli.

E’ Stato ospite di eventi importanti: al Bolshoi per la celebrazione del 75° anniversario di Maya Plitseskaya, al Golden Jubilee della Regina Elisabetta a Buckingam Palace nel 2002.

Dal 1999 è “Ambasciatore di buona volontà” per l’Unicef.

Tra le numerose e illustri partners con cui ha ballato ricordiamo: Carla Fracci, Alessandra Ferri, Sylvie Guillem, Viviana Durante, Svetlana Zakarova, Tamara Rojo, Darcey Bussell, Laura Comi, ecc.

Nonostante trascorra la maggior parte delle sue giornate tra lezioni e prove in teatro, nel tempo libero ama andare in teatro a vedere i musicals, soprattutto quelli londinesi, la sua seconda passione “sono un mix di teatro, danza, musica, interpretazione, quindi mi interessano anche per la mia professione”. Quando si trova a Milano, ama anche andare a nuotare, lo trova un modo per rilassarsi. Una curiosità: ha un fratello gemello…ma sono eterozigoti!!!

Nel 2004, balla sul sagrato di Piazza San Pietro al cospetto del Papa in occasione della Giornata Mondiale della gioventù.

Nel giugno 2007 è il primo italiano invitato a danzare al Metropolitan di New York. Nel 2008 ha portato con enorme successo il suo Gala “Roberto Bolle and Friends” in luoghi finora sconosciuti dalla danza: il sagrato del Duomo di Milano e piazza Plebiscito di Napoli, dove è stato seguito da un pubblico di migliaia di persone. Con la collaborazione del FAI ha inoltre realizzato spettacoli eccezionali al Colosseo di Roma e nella Valle dei Templi di Agrigento, nello spazio antistante il suggestivo Tempio della Concordia.

Recentemente la sua performance nella Giselle, di Mats Ek, al San Carlo di Napoli, che lo ritraeva in alcune scene completamente nudo è stato uno dei video più cliccati su youtube degli ultimi tempi.

E alla domanda: “che cos’è per Roberto Bolle la danza?”

Lui risponde così: “La danza è quello che ho sempre desiderato fin da bambino, ho la fortuna di poterlo fare e spero di continuare ancora per molto. La danza è la mia vita e tutta la mia vita è dedicata alla danza”.

Sara Zuccari

Lo Schiaccianoci la storia di un Balletto senza tempo

Centoventidue anni fa, precisamente il 18 dicembre 1892, il Mariinskij Theater di San Pietroburgo mise in scena un‘opera destinata ad entrare nella storia del balletto: si tratta de Lo Schiaccianoci, interpretato per la prima volta da Antonietta Dell’Era e Pavel Gerdt, sulle coreografie di Lev Ivanov e musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

La trama è ambientata in casa del ricco signor Stralhbaun, durante una festa organizzata per celebrare la vigilia di Natale. Tra addobbi e danze caratteristiche, il vecchio amico di famiglia Drosselmeyer intrattiene gli ospiti con giochi di prestigio, regali e pupazzi meccanici da lui stesso costruiti. Clara, figlia degli Stralhbaun, riceve in dono uno schiaccianoci con le fattezze di soldatino.

Entusiasta, alla fine della serata si addormenta abbracciata al suo schiaccianoci, immaginando un mondo fantastico che di lì a poco prenderà vita sotto i suoi occhi. Dopo aver combattuto contro il Re dei Topi e il suo esercito, inizia un viaggio nel Regno dei Dolci, in cui le leccornie diventano personaggi e ballano per allietare Clara e Fritz, lo schiaccianoci trasformatosi in uno splendido principe. Ma tutto è solo un sogno: Clara, si desta accanto all’albero di Natale con in braccio il suo dono inanimato, a rimanerle è solo il ricordo di creature incantate e affascinanti avventure.

Il balletto era stato commissionato al compositore dal capo dei Teatri Imperiali Russi, Ivan Aleksandrovič Vsevoložskij, in seguito allo straordinario successo ottenuto nel 1890 da La bella addormentata. Ad ispirare lo scenario un racconto di E.T.A. Hoffman, Schiaccianoci e il re dei topi (1816), riscritto da Alexandre Dumas padre nel 1844 in toni più vicini alla favola romantica, meno cruenti rispetto all’originale e adattati in forma di libretto da Marius Petipa. Malgrado la prima rappresentazione non riscosse un gran favore di pubblico, ad oggi la combinazione d’incantevoli coreografie e trame fiabesche hanno reso Lo Schiaccianoci uno dei più amati balletti di tutti i tempi.

Frequentemente rappresentato dalle maggiori compagnie internazionali, questo capolavoro ha subito conosciuto diverse versioni: nella produzione di Ivanov, la protagonista Masha (o Maria, poi Clara) è interpretata da una giovane allieva della scuola di ballo del teatro, un ruolo differente rispetto alla Fata Confetto, mentre i due personaggi si fondono nella versione di Aleksandr Gorskij del 1917. Nel 1923 Fëdor Lopokov rimaneggia a sua volta la trama del balletto, trasformandola sei anni dopo in un’opera eterogenea, talmente distante dalla tradizione da uscire immediatamente dal repertorio del Mariinskij.

Il debutto europeo avviene a Londra nel 1934 al Sadler’s Wells con la coreografia originale di Ivanov, seguito quattro anni più tardi, il 19 febbraio 1938, dall’esordio italiano alla Scala di Milano con grandi interpreti quali Olga Amati, Nives Poli e Pierluigi Marzoni, coreografie di Margarita Petrovna Froman. È proprio da quest’epoca che si susseguono le versioni più fortunate del balletto, come ad esempio quella di Vasily Vajnonen del 1934, che introduce per la prima volta aspetti introspettivi e psicologici nella favola. Proposto nel periodo natalizio in tutti i teatri internazionali seguendo i diversi arrangiamenti, Lo Schiaccianoci è ormai entrato a far parte della tradizione celebrativa mondiale.

Aldilà delle differenze, delle trame particolareggiate, dei protagonisti, Lo Schiaccianoci è ormai considerato la fiaba di Natale per antonomasia. É impossibile non farsi catturare dalla musica del Valzer dei Fiori, dal fascino esotico della Danza Araba, dall’incanto dei Fiocchi di Neve. La danza ha questa qualità meravigliosa: ci accompagna a suon di passi lungo un sentiero fatato, facendoci sentire parte di essa.


Trama del Balletto

Atto I
La storia si ambienta all’inizio del XIX secolo, in Germania. È la vigilia di Natale e il signor Stahlbaum organizza una festa per i suoi amici e per i loro bambini.
Questi, in attesa dei regali e pieni di entusiasmo, stanno danzando quando arriva il signor Drosselmeyer, lo zio di Clara e Fritz, che porta regali per tutti loro, intrattenendoli con giochi di prestigio, nonostante all’inizio incuta paura per la sua figura un po’ particolare. Drosselmeyer comincia a mostrare i suoi regali: Arlecchina, il soldatino e uno Schiaccianoci, automi meccanici, così perfetti da sembrare veri. Lo Schiaccianoci attira l’attenzione dei fratellini, che litigano e se lo strappano di mano fino a che Fritz, indispettito, lo rompe. Dopo averlo riparato lo zio lo affida alle cure di Clara. Stanca per le danze della serata la bambina, dopo che gli invitati si sono ritirati, si addormenta sul letto e inizia a sognare. È mezzanotte e tutto intorno a lei inizia a crescere: la sala, l’albero di Natale, i giocattoli. All’improvviso si sentono insoliti fruscii e squittii, strane presenze si aggirano per la stanza: sono topi che cercano di rubarle lo Schiaccianoci. Clara tenta di cacciarli quando lo Schiaccianoci si anima e partecipa alla battaglia con i soldatini di Fritz. Alla fine dello scontro rimangono lui e il Re dei Topi, che lo mette in difficoltà. Per salvare lo Schiaccianoci Clara afferra la sua scarpetta e la lancia addosso al Re dei Topi, permettendo allo Schiaccianoci di colpirlo a morte. Questi si trasforma allora in un Principe e Clara lo segue, entrando in una foresta incantata mentre la neve inizia a cadere. L’atto si chiude con uno splendido Valzer dei fiocchi di neve.

Atto II
I due giovani entrano nel Regno dei Dolci, dove al Palazzo Reale li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare dallo Schiaccianoci tutte le sue avventure, e di come ha vinto la battaglia contro il Re dei Topi.
Subito dopo tutti i cortigiani si esibiscono in una serie di danze che compongono il divertissement più famoso e conosciuto delle musiche di Čajkovskij e che rendono famoso il balletto, culminando nel conosciutissimo Valzer dei fiori. Infine, la Fata Confetto e il Principe si esibiscono in un delicatissimo Pas de deux.  Il balletto si conclude con il celeberrimo Valzer dei fiori e il sogno finisce: una volta risvegliatasi, mentre si fa giorno, Clara ripensa al suo magico sogno, con lo Schiaccianoci stretto fra le braccia.

Sara Zuccari

Foto Luciano Romano

Torino Danza d’Autunno premio alla carriera alla stella Liliana Cosi

Torino Danza d’Autunno torna live sabato 11 e domenica 12 dicembre 2021 alla Lavanderia a Vapore di Collegno. Moltissime le coreografie iscritte, tanti partecipanti e un cast docenti e giurati d’eccezione: Mauro Astolfi, Matteo Addino e Liliana Cosi.

Liliana Cosi riceverà domenica 12 uno speciale Premio alla Carriera in quanto Eccellenza della Danza Italiana, interprete assoluta e indimenticabile, divulgatrice dell’Arte Coreutica nel mondo. Come Étoile presso il Teatro alla Scala di Milano interpreta i ruoli più impegnativi del repertorio classico e danza al fianco degli interpreti più importanti del panorama mondiale.

Liliana Cosi è tra le più grandi étoile della danza italiana. Milanese, nasce nel 1941. Compie i suoi studi alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala sotto la guida della direttrice Esmée Bulnes e si diploma nel 1958 quale miglior allieva, ricevendo un premio dal Sovrintendente Antonio Ghiringhelli  per le mani di Wally Toscanini. Viene subito assunta nel corpo di ballo della Scala con contratto a tempo indeterminato e partecipa a tutti gli spettacoli d’opera e balletto. Nel 1963 si aprono i primi scambi culturali tra il Teatro Bolshoi di Mosca e il Teatro alla Scala di Milano. La Cosi viene inviata per un corso di perfezionamento.

Nel 1968 è promossa Prima Ballerina alla Scala e vi interpreta i ruoli più impegnativi del repertorio classico come “Romeo e Giulietta” di Prokofiev-Cranko”, “L’Uccello di Fuoco” di Stravinski-Fokine, “Petrouchka” di Stravinski-Milloss, “Coppelia” di Delibes, “Les Sylphides”. Nello stesso anno compie la prima tournée in Unione Sovietica su invito del Goskonzert con il “Lago dei Cigni” e “Giselle” a Mosca, Riga, Odessa, Tbilissi. Questo evento diventerà un appuntamento annuale e addirittura bi-annuale per cui, in otto anni totalizza 130 spettacoli nei Teatri di tutte le capitali dell’URSS, ballando sempre coi primi ballerini dei diversi Teatri che la ospitano nel “Lago dei Cigni”, “Giselle”, “La bella Addormentata nel Bosco”, “Don Chisciotte”. Nel 1969 alla Scala è richiesta da Nureyev a ballare “La Bella Addormentata nel Bosco” ed è con lui che sarà la protagonista del suo “Schiaccianoci” alla Scala. Nello stesso anno debutta, sempre alla Scala, nella ‘prima’ di “Romeo e Giulietta” di Berlioz-Skibin con Attilio Labis e più avanti in “Daphnis e Cloe” di Debussy-Skibin con Bortoluzzi. Nel 1970 è nominata “étoile”.

Nel settembre 1978 inaugura la sede dell’Associazione a Reggio Emilia che diviene presto un grande Centro di Produzione, sede della Compagnia Balletto Classico Cosi-Stefanescu e della Scuola di Balletto a livello professionale e anche residenziale. Con tutto il repertorio della Compagnia formato da più di 20 nuove produzioni create da Stefanescu e da diversi balletti del repertorio classico, balla in più di 2000 spettacoli in tournée in circa 350 città italiane e 50 estere.

Sara Zuccari