Les Étoiles le stelle della danza a Roma

Il gala internazionale di danza Les Étoiles, per la direzione artistica di Daniele Cipriani, si tinge e profuma di primavera, portando a Roma nei giorni 15 marzo (ore 21), 16 marzo (doppio spettacolo, ore 16.30 e 21) e 17 marzo (ore 16.30), un’anticipazione delle forze vitali e di rinascita di questa stagione. A grande richiesta, le rappresentazioni si quadruplicano per dare modo a un numero sempre maggiore di spettatori di assistere a quello che è da molti anni un gala irrinunciabile. Ancora una volta, ad ospitarlo nella capitale sarà la grande Sala S. Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, nel quadro della collaborazione tra Daniele Cipriani Entertainment e Fondazione Musica per Roma.

Uno sciame di stelle da tre continenti diversi — Asia, Europa, Americhe — spargerà in palcoscenico la frizzante energia della primavera incipiente, nonché la diversità delle sue rigogliose fioriture, poiché ogni étoile ospite porta con sé non solo la sua cifra personale, ma anche le peculiarità delle varie “scuole” e delle rinomate compagnie di provenienza. Tra i danzatori che si esibiranno gli spettatori saranno felici di ritrovare ‘beniamini’ del gala come il kazako Bakhtiyar Adamzhan (Opera di Astana), lo spagnolo Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company, danzerà nei giorni 15 e 16), la georgiana Maia Makhateli (Het Nationale Ballet di Amsterdam), il russo-tedesco Daniil Simkin (ritratto sulle locandine che già tappezzano la capitale, in forza all’American Ballet Theatre) e l’americana Tiler Peck che arriva, insieme al texano Roman Mejia, dal New York City Ballet, entrambi sprizzanti lo spirito e lo stile velocissimo del leggendario nume tutelare della grande compagnia statunitense, George Balanchine. Fa un gradito ritorno aLes Étoiles anche Alessandro Frola dello Hamburg Ballett di cui è demiurgo l’altrettanto leggendario coreografo John Neumeier.

Tra le “new entry” di quest’edizione di Les Étoiles ci sono i cubani Claudia García Carriera e Dani Hernández che giungeranno carichi del prezioso retaggio di un’altra leggenda della danza mondiale, la “prima ballerina assoluta” Alicia Alonso, fondatrice del Ballet Nacional de Cuba (la compagnia da cui proviene la coppia), colei che, aggiungendo alle linee stilizzate del balletto classico le ‘spezie’ della gioiosa esuberanza latino-americana, rese l’isola caraibica una delle grandi patrie della danza. La stessa esuberanza che trapela dal temperamento del messicano Isaac Hernández (già English National Ballet) il quale, parallelamente ad essere uno dei danzatori più apprezzati internazionalmente, ha a suo attivo anche una carriera di attore (visto, tra l’altro, nel ruolo di Lázaro nella serie Netflix Qualcuno deve morire).

Les Étoiles sarà l’occasione per il pubblico italiano di scoprire che all’estero, e precisamente presso la Compañía Nacional de Danza di Madrid, c’è una bellissima stella italiana: la fiorentina Giada Rossi, cresciuta artisticamente al Conservatoire de Paris e alla prestigiosa Royal Ballet School di Londra. A seguito di una memorabile interpretazione de La Silfide di Bournonville, lo scorso dicembre al Teatro de la Zarzuela di Madrid, Giada Rossi viene promossa in palcoscenico al rango di “Primera Figura” (étoile) dal direttore della CND, Joaquin de Luz.

Alcune variazioni di programma, a seconda della data, faranno sì che gli appassionati, provenienti da tutto il mondo, vorranno “fare il pieno” e assistere a più spettacoli. Come sempre, Les Étoiles permetterà di vedere uno spaccato dell’eccellenza mondiale balletistica, i maggiori danzatori del momento impegnati nei “virtuosismi in volo e sulle punte” che sono sinonimi di questo gala: passi a due dal repertorio di tradizione e lavori dei grandi coreografi del ‘900, fino ad arrivare ai giorni nostri, con brani di sofisticata modernità firmati dai coreografi sulla cresta dell’onda.

Qualche anticipazione del programma: “nuestra querida Giada” (come al CND chiamano affettuosamente Giada Rossi) presenterà il passo a due da La Bella Addormentatadi Marius Petipa, accanto all’altra étoile italiana, Alessandro Frola, mentre in coppia con Bakhtiyar Adamzhan interpreterà l’acrobatico passo a due tratto da Spartacus di Yuri Grigorovich. Claudia García Carriera e Dani Hernández renderanno omaggio alla “grande signora” cubana della danza con i cavalli di battaglia dell’Alonso stessa, tratti dalle sue coreografie dei balletti Giselle e de Il Lago dei Cigni (“Il Cigno Nero”). Tiler Peck e Roman Mejia “elettrificheranno” il palcoscenico con iconici lavori di Balanchine: Who Cares? (il brano dell’indimenticabile canzone di George e Ira Gershwin, The Man I Love che, come si vedrà, diventa un po’ il leitmotiv di questa edizione di Les Étoiles) e Tschaikovsky Pas de Deux (la traslitterazione è quella usata dal coreografo). La sera del 16 marzo, invece, la coppia americana interpreterà This Bitter Earth di Christopher Wheeldon, con i costumi originali di Valentino.

Oltre all’ “étoile a sorpresa”, la cui identità verrà svelata soltanto alla vigilia del gala, Les Étoiles vede la partecipazione straordinaria di Lutz Förster, interprete per oltre 40 anni dei lavori di Pina Bausch e già direttore artistico del Tanztheater Wuppertal – Pina Bausch. Förster offrirà la sua personale versione, nella lingua dei segni, della canzone The Man I Love e che fu integrata nel celebre lavoro Nelken (1982) di Pina Bausch. Il “danzattore” tedesco verrà raggiunto in palcoscenico dagli altri protagonisti maschili del gala, a cui Förster stesso insegnerà i “segni”, sicché il pubblico assisterà a un momento magico in cui ciò che nasce dal linguaggio dei segni dei non udenti diventa un’elegante coreografia.

“Anche questa è danza, anzi è una danza meravigliosa”, dice il direttore artistico di Les Étoiles Daniele Cipriani, “Ma tutta la danza è priva di parola, e di conseguenza in grado di ‘parlare’ a tutti. Come già in edizioni precedenti di Les Étoiles, tengo a sottolineare l’urgenza di affrontare il tema dell’inclusione che deve essere totale nella società del futuro che si va costruendo, passo dopo passo, ognuno con i propri mezzi, noi con l’arte della danza. Sarei felice se l’inserimento nel programma di un brano nella lingua dei segni potesse attirare anche una presenza di non udenti tra il pubblico. I brani qui menzionati hanno musiche bellissime: Ciaikovsky, Khaciaturian, Gershwin; eppure la voce dell’anima risuona più forte di qualsiasi parola o musica. La danza è per tutti.

Sara Zuccari

Opera di Roma “Serata Giovani Coreografi” in scena al Nazionale

I nuovi talenti della scena coreografica internazionale arrivano sul palco del Teatro Nazionale, dal 31 gennaio al 2 febbraio, per tre serate di danza nell’ambito della stagione 2023-2024 del Teatro dell’Opera di Roma.

In scena, due straordinarie creazioni per le étoiles, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo dello storico teatro capitolino, su musiche di autori vari. In apertura di programma, con le scene di Michele della Cioppa e le luci di Alessandro Caso, Yellow di Adriano Bolognino, nato a Napoli nel 1995, alla sua prima esperienza con i danzatori dell’Opera di Roma.

A seguire, Simone Repele, torinese, classe 1993, e Sasha Riva, nato nel ’91, originario di Fairfax County, Virginia, e cresciuto in Italia, presentano I died for love, con le scene di Michele della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e le luci di Alessandro Caso, tornando a collaborare dopo il successo della Mass di Bernstein della scorsa estate.

Sara Zuccari

Lo Schiaccianoci del Balletto di Roma coreografia Massimiliano Volpini

Dopo aver portato per anni in scena lo Schiaccianoci di Mario Piazza, nella stagione 2017/2018 il Balletto di Roma ha prodotto una nuova versione de Lo Schiaccianoci, balletto simbolo della tradizione natalizia, a firma di Massimiliano Volpini, su musica di P.I. Čajkovskij, con scene e costumi di Erika Carretta, per il 2023 riallestita con nuovo cast, in scena al Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro in collaborazione con ATCL martedì 5 dicembre ore 21. La rilettura del coreografo è uno stimolo ecologico a riflettere sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”. Alla ricca e festosa Casa Stahlbaum, ambientazione originale del primo atto, si sostituisce un’immaginaria periferia metropolitana abitata da senzatetto. Un imponente muro separa questa zona dal centro della città. Babbo Natale diviene, qui, un misterioso benefattore di quartiere e lo Schiaccianoci, il suo dono più atteso, rappresenta l’eroe, colui che ce l’ha fatta, ha superato le barriere della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della ricchezza. Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri. Da una scena di mattoni, crepe e graffiti si passa, improvvisamente, a un luogo incantato, fuori dal tempo. Ma il binomio realtà-sogno lascia spazio alla riflessione, lucida e poetica, sui risvolti terreni di una società contemporanea multiforme. Una coreografia dinamica e innovativa, arricchita oggi dalla partecipazione straordinaria di Carola Puddu nel ruolo della Fata Confetto, dalla presenza di azioni di urban dance curate da Kevin Castillo e da un artista di strada eccellente come Giako in una nuova versione del ruolo di Drosselmeyer. Ridimensionando la misura dello sfarzo pur senza perdere di impatto emotivo, la coreografia di Volpini realizza – nel rispetto del repertorio – una versione moderna, fresca e vitale di un testo fondamentale del balletto russo.

 

BALLETTO DI ROMA

La Compagnia del Balletto di Roma promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, fondata sulla storia e la tradizione che lo hanno reso famoso. Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico tra due icone della danza italiana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Nel corso dei suoi 63 anni di vita, ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative, che hanno contribuito a far crescere l’attività produttiva sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite, con un crescente consenso di pubblico. Con il passare del tempo la Compagnia romana ha costruito un modello produttivo unico nel suo genere in Italia, volto alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. L’attuale profilo artistico della struttura è frutto dell’attività manageriale di Luciano Carratoni, direttore generale del Balletto di Roma, che fin dai primi anni duemila ha affidato gli orizzonti artistici a personalità della danza italiana e internazionale: da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, a Cristina Bozzolini e Roberto Casarotto fino al 2017, per poi portare dal 2018 un significativo cambio generazionale al vertice della struttura nominando alla direzione artistica Francesca Magnini. La nuova figura artistica ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e istituzioni, attive in questo importante processo di crescita che ha permesso di coniugare al meglio la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.

Sara Zuccari

 

Il Balletto di Roma in cena con “Il lago dei cigni, ovvero Il canto”

La stagione della danza dell’Accademia Filarmonica Romana si inaugura martedì 17 ottobre (ore 20.30) con il nuovo allestimento del Balletto di Roma Il lago dei cigni, ovvero Il canto in scena fino al 22 ottobre al Teatro Olimpico.

Fra i più stimati artisti contemporanei italiani, capace di garantire quell’originalità coreografica e registica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo, Fabrizio Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico su musica di Čajkovskij, in un percorso struggente di illusioni e memoria, che vede protagoniste nel ruolo del Cigno Nero Carola Puddu, giovanissima beniamina del pubblico della danza, nota anche per la loro partecipazione alla trasmissione “Amici”, e nel ruolo del Cigno Bianco Roberta De Simone stabilmente nel Balletto di Roma dal 2009, interprete di ruoli solistici e principali delle produzioni della compagnia.

Lo spettacolo consolida la collaborazione fra Filarmonica e Balletto di Roma, cui l’istituzione affida per il secondo anno consecutivo l’apertura della stagione della danza. La compagnia è fra l’altro appena rientrata da una fortunata tournée internazionale in Cina che ha concluso i festeggiamenti per il ventennale di un’altra fortunata produzione, Giulietta e Romeo, che proprio un anno fa, sempre con la coreografia di Monteverde, apriva la stagione 22-23 della Filarmonica. Una tournée impegnativa, sempre sold out, durata un mese con più di 5000 chilometri percorsi, che ha portato il Balletto di Roma nei principali teatri di 9 città, fra cui Pechino e Shangai.

Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, Il lago dei cigni è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza” avrebbe detto Anton Čechov, scrivendo nell’atto unico Il canto del cigno (1887) di un attore ormai vecchio e malato che ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera.

Con dichiarata derivazione intellettuale dallo scrittore russo, il Lago di Monteverde trova ne Il Canto il proprio naturale compimento drammaturgico e porta in scena un gruppo di “anziani” ballerini che, tra le fatiche di una giovinezza svanita e la nevrotica ricerca di un finale felice, ripercorrono gli atti di un ulteriore, “inevitabile” Lago.

Persi tra i ruoli di una lunga carriera, i danzatori stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta si aggrapperanno ad un ultimo Lago, tra il ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita e il tentativo estremo di rimandarne il finale. Individualità imprigionate in una coazione a ripetere, sabotatori della propria salvifica presa di coscienza oltre i ruoli di una vita svanita, gli interpreti ripercorreranno la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza straziante di sopravvivere al finale di una replica interminabile. Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/Odile sarà cigno e principessa, buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. Metafora di un’arte che non conosce traguardo, cercherà sé stessa in un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione. In un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine, andrà incontro agli stracci consumati di una vita d’artista con lo spirito bianco di una Venere per sempre giovane.

Sara Zuccari

Roma la Danza omaggia Bernini

La Danza omaggia Bernini: sulla scia dei numerosi eventi di danza e musica da lui ideati e allestiti all’interno di siti storici e culturali, Daniele Cipriani annuncia il suo progetto speciale per il Ministero della Cultura che si svolgerà alla Galleria Borghese di Roma, mercoledi 13 settembre alle 20,30 e 21,30. Una performance itinerante di danza tra le sale della Galleria Borghese che prende ispirazione dalla potenza teatrale dell’opera di uno dei più grandi e poliedrici artisti di tutti i tempi, Gian Lorenzo Bernini (1598-1680).

A rendere omaggio al geniale architetto/scultore/pittore, ideale rappresentante del barocco, saranno dei protagonisti della danza internazionale, Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opéra de Paris e direttrice del Corpo di ballo dell’Opera di Roma, Benjamin Pech, anch’egli già étoile dell’Opéra de Paris, e Sergio Bernal, già primo ballerino del Ballet Nacional de España. Con loro, i coreografi/danzatori Sasha Riva Simone Repele, ognuno dei quali condurrà il pubblico lungo un percorso immersivo, un viaggio tra suggestioni coreutiche, artistiche, storiche e architettoniche che porterà alla scoperta di opere, storie, miti e artisti, in un inedito dialogo tra antichità d’arte e modernità d’ispirazione, tra storia e contemporaneità.  Danzano, inoltre,  Rosaria Di MaroAlessio Rezza, étoile del Teatro dell’Opera di Roma, e altri ballerini del teatro capitolino.

Con un cast complessivo di dieci artisti, La Danza omaggia Bernini si concentra su tre capolavori del Bernini custoditi all’interno della Galleria Borghese – Il ratto di Proserpina, Apollo e Dafne, David – simboli di un’arte in grado di infondere movimento all’immobilità della materia e colore al candore della pietra. Il percorso si snoda dalla sala degli Imperatori, dominata dalla celebre scultura Il ratto di Proserpina, a quelle del David e di Apollo e Dafne, per concludersi nel monumentale salone di Mariano Rossi.

Dal balletto Le Parc (cor. Angelin Preljocaj), diventato uno dei cavalli di battaglia della celebre ballerina, Eleonora Abbagnato interpreterà due momenti clou:  il passo a cinque detto “dei Giardinieri” e, insieme a Benjamin Pech, il passo a due, detto “del bacio”. Sergio Bernal ci propone una danza di grande intensità dal lavoro da lui stesso creato in onore di un altro celebre scultore: Rodin. C’è attesa per la nuova creazione di Sasha Riva e Simone Repele, interpreti e autori sempre più apprezzati nel panorama tersicoreo mentre, ancora in chiave moderna, un momento particolarmente suggestivo sarà l’assolo creato da Adriano Bolognino, giovane coreografo tra i più apprezzati sull’attuale scena contemporanea, per la danzatrice Rosaria Di Maro, quasi una novella Galatea completamente ricoperta di creta.

La Danza omaggia Bernini, frutto dell’incontro tra espressioni artistiche differenti (danza, musica, e video design), presenta storie che appartengono a tutti, la proiezione danzante di stati d’animo che abitano il nostro mondo interiore, opere d’arte “in movimento” in un passaggio senza soluzione di continuità, da scene marmoree a momenti tersicorei: dall’attimo eterno della scultura a quello fuggente del gesto danzato.

Si rinnova il messaggio di una capitale accogliente e sperimentatrice che spalanca le porte di uno dei suoi luoghi simbolo, la Galleria Borghese, scrigno di capolavori artistici tra i più celebri al mondo, con uno spettacolo site-specific appositamente immaginato per farne risplendere di nuova luce la già straordinaria bellezza e per regalare al pubblico un’esperienza indimenticabile. Roma, città eterna e capitale d’eterna bellezza, punta sull’arte e la cultura quali strumenti d’elevazione dell’animo e del pensiero.

Sara Zuccari

Roberto Bolle and Friends in scena a Caracalla 2023

Va in scena alle Terme di Caracalla di Roma l’attesissimo evento “Roberto Bolle and Friends” in programma dall’11 al 13 luglio 2023. Il gala della danza con uno dei più grandi ballerini icona mondiale Roberto Bolle, insieme ai migliori ballerini del momento.

“Roberto Bolle and Friends” rappresenta una vera e propria esplorazione nella bellezza e nell’incantesimo dell’arte coreografica. Roberto Bolle, figura di spicco nel mondo della danza, è non solo l’interprete principale di questi Gala, ma ne è anche il Direttore Artistico. Al suo fianco, i ballerini più eminenti a livello globale collaborano per creare un programma straordinario che affascina un pubblico sempre più ampio e diversificato. Questi Gala sono divenuti un potente veicolo per diffondere l’eccellenza della danza ad un pubblico vasto e variegato, attirando sia gli appassionati che i non addetti ai lavori. Bolle sfida continuamente i pregiudizi che relegano il balletto a mera espressione di nicchia, presentando sullo stesso palco opere classiche e innovative, interpretate dai massimi esponenti della danza mondiale. Si tratta di un’opportunità culturale di rara prestigio, un viaggio imperdibile attraverso stili e scuole di danza diversi che evocano emozioni sempre nuove. Divertimento e dramma, ironia ed eleganza, innovazione e tradizione si fondono sullo stesso palco, creando un’esperienza indimenticabile.

 

Roma, Caracalla Festival 2023
ROBERTO BOLLE & FRIENDS”

Roberto Bolle
Teatro alla Scala, Milano

Bakhtiyar Adamzhan
Astana Opera, Astana

António Casalinho
Bayerisches Staatsballett, Monaco di Baviera

Travis Clausen-Knight
International Guest Artist

Valentine Colasante
Opéra National de Paris, Parigi

Melissa Hamilton
The Royal Ballet, Londra

Maria Khoreva
Mariinsky Ballet, San Pietroburgo

Paul Marque
Opéra National de Paris, Parigi

Tatiana Melnik
Hungarian National Ballet, Budapest

Casia Vengoechea
International Guest Artist

e con la partecipazione del Maestro Alessandro Quarta
Light Designer Valerio Tiberi

Sara Zuccari

 

La Cenerentola di Rudolf Nureyev a Caracalla Festival 2023

Una ragazza maltrattata e in fuga da un padre alcolizzato; la scoperta da parte di un grande produttore cinematografico capace di trasformare una zucca in una fiammante Rolls-Royce; il debutto sul grande schermo e la conquista del cuore dell’attore principale. È ambientata nell’universo hollywoodiano degli anni Trenta la versione del balletto Cenerentola firmata dal grande Rudolf Nureyev, che il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, propone nell’ambito del Caracalla Festival 2023 dal 1° al 4 luglio nel Teatro Grande delle antiche terme romane. Gli anni Trenta voluti da Nureyev si accostano così idealmente agli anni Cinquanta della Dolce vita della regia della Traviata di Lorenzo Mariani, anch’essa nel cartellone del Caracalla Festival di quest’anno.

Creata nel 1986 per l’Opéra di Parigi, questa rilettura in chiave moderna di una delle fiabe più popolari, su musiche di Sergej Prokof’ev, è proposta per la prima volta dal Corpo di Ballo del Teatro capitolino.

Nel corso della sua storia, Cenerentola ha subìto vari adattamenti e Nureyev si è divertito a trasportare la trama nell’universo hollywoodiano degli anni 30: scoperta da un produttore cinematografico, una fanciulla maltrattata, in fuga da un padre alcolizzato e da una matrigna odiosa, debutta sul grande schermo conquistando il cuore dell’attore principale.

«All’inizio temevo che la fiaba di Perrault sarebbe stata modificata abusivamente – aveva dichiarato Nureyev – ma i meccanismi della storia non sono cambiati. Tutto il dramma di Cenerentola nasce dalla paura di veder crollare il suo sogno, che qui è diventato un sogno cinematografico. Un sogno di un abito bianco, leggermente sfumato di rosa per rendere omaggio all’innocenza, e un tocco di glitter perché Cenerentola è un personaggio del mondo di oggi, sogna sola una cosa: diventare una star».

La musica di Sergej Prokof’ev è affidata alla bacchetta del giovane direttore Alessandro Cadario, al suo debutto con l’orchestra del Lirico capitolino.

Spetterà a Rebecca Bianchi far rivivere in scena le emozioni e i sogni di CenerentolaMichele Satriano sarà il suo principe, mentre Alessio Rezza il produttore cinematografico. Le due sorellastre Alessandra Amato e Susanna Salvi prenderanno lezioni di danza dal maestro Claudio Cocino. L’allestimento dell’Opéra National di Parigi è firmato da Petrika Ionesco per le scene e Hanae Mori per i costumi. Le luci sono curate da Jean-Michel Désiré, i video da Igor Renzetti e Lorenzo Bruno. Nella versione in tre atti di Nureyev, ripresa da Aleth FrancillonGillian Whittingham e Benjamin Pech con la supervisione di Eleonora Abbagnato, la partitura di Prokof’ev è mantenuta nella sua interezza. «La musica – aveva affermato il musicista – introduce il personaggio di Cenerentola mediante tre temi: il primo dei quali raffigura Cenerentola umiliata, il secondo Cenerentola sognatrice, il terzo, un tema largo, Cenerentola innamorata e felice». Composto faticosamente tra il 1940 e il 1944, il balletto andò in scena al Teatro Bol’šoj di Mosca il 21 novembre 1945 con la coreografia di Rostislav Zakharov e il libretto di Nikolaj Volkov.

Dopo la prima di sabato 1° luglio, lo spettacolo sarà replicato domenica 2 e martedì 4. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21.

Lo spettacolo sostituisce il previsto Strictly Gershwin, che non può andare in scena a causa di problemi di salute del coreografo Derek Deane. I biglietti precedentemente acquistati per Strictly Gershwin potranno essere commutati in biglietti per Cenerentola, mantenendo il posto scelto e contattando la biglietteria per la sostituzione. Le eventuali richieste di rimborso saranno possibili fino alla data della rappresentazione, consegnando i biglietti presso la Biglietteria del Teatro dell’Opera dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, domenica dalle 9 alle 13.30.

Sara Zuccari

Presentata la stagione di Balletto del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato

Una stagione pensata in grande quella 2023/24 del Teatro dell’Opera di Roma, con scelte progettuali ambiziose e itinerari insoliti e il 25% di attività in più rispetto allo scorso anno.

La nuova stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma prosegue in continuità con gli ultimi anni, potenziando il lavoro di valorizzazione della cultura ballettistica portato avanti da Eleonora Abbagnato. Accanto alla trilogia di Čajkovskij (Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni, La bella addormentata), titoli e creazioni di autori che entrano nel repertorio del Corpo di Ballo. Étoiles, primi ballerini, solisti e tutta la compagnia del Lirico capitolino saranno impegnati in due tournée: a Parigi e Dubai con Les deux nuits, una serata che affianca Nuit Dansée di Giorgio Mancini e Nuit Romaine di Angelin Preljocaj e che vede protagonisti anche Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel; e a Barcellona, al Gran Teatre del Liceu, con Il lago dei cigni firmato da Benjamin Pech.

 

Chalmer firma un nuovo Schiaccianoci con i costumi di Falaschi

La danza parte con il tradizionale balletto delle festività natalizie, in scena anche la vigilia di Natale e di Capodanno. Dal 21 al 31 dicembre è in programma Lo schiaccianoci di Čajkovskij nella visione di Paul Chalmer in un nuovo allestimento firmato da Andrea Miglio per le scene e da Gianluca Falaschi per i costumi. Assieme alle stelle romane, i ruoli dei protagonisti sono affidati a Maia Makhateli e Victor Caixeta che tornano a danzare insieme dopo La Bayadère dello scorso febbraio. Sul podio Nir Kabaretti.

 

Al Teatro Nazionale due nuove creazioni

Il 2024 inizia con un programma dedicato ai nuovi talenti della coreografia. Al Teatro Nazionale, dal 31 gennaio al 2 febbraio, in scena due creazioni per il Corpo di Ballo. In apertura Yellow di Adriano Bolognino, vincitore del Premio Danza&Danza 2022 come coreografo emergente, alla prima esperienza con i danzatori del Lirico capitolino. Completa il dittico I died for love di Simone Repele e Sasha Riva che, dopo la fortunata esperienza della scorsa estate in Mass di Bernstein, tornano a collaborare con l’Opera di Roma. Il nuovo allestimento ha le scene di Michele Della Cioppa e i costumi di Anna Biagiotti. Musiche su base registrata.

 

Playlist di Forsythe nella serata dedicata alla danza contemporanea

Forte del successo delle ultime stagioni, dal 23 al 29 marzo si rinnova la formula del Trittico di danza, coraggiosamente voluta da Eleonora Abbagnato. La serata si apre con Playlist (Track 1, 2), in cui William Forsythe, in questo lavoro creato per l’English National Ballet nel 2018, ha saputo accostare classicismo e atletismo del balletto con i ritmi della musica new-soul e house. Segue Windgames di Patrick de Bana, realizzato nel 2013 per il Wiener Staatsballett sull’Opus 35 di Čajkovskij, che porta per la prima volta il suo linguaggio coreografico all’Opera di Roma. Conclude la serata Women, una creazione del brasiliano Juliano Nunes, uno dei più promettenti giovani coreografi al suo debutto a Roma, su musiche del pianista e compositore danese Alexander Mackenzie. Musiche su base registrata.

 

Fumi Kaneko debutta al Costanzi con Il lago dei cigni

Record di incassi alla prima del 2019, Il lago dei cigni firmato da Beniamin Pech ritorna in scena dal 19 al 27 giugno. Il tradimento, quello di Benno nei confronti del Principe, e quello involontario del Principe nei confronti di Odette, diventa il tema centrale di questa versione. Nei ruoli principali la giapponese Fumi Kaneko, al suo debutto al Costanzi, e il russo Vadim Muntagirov, entrambi primi ballerini del Royal Ballet di Londra. La musica di Čajkovskij è affidata alla bacchetta di Koen Kessels, direttore musicale del Royal Ballet.

 

La bella addormentata con Marianela Núñez e Reece Clarke

Dopo la pausa estiva, al Teatro Costanzi dal 14 al 22 settembre, va in scena La bella addormentata, ultimo dei tre balletti di Čajkovskij. Jean-Guillaume Bart ha lavorato a questo titolo concentrando la sua attenzione sulla coerenza drammaturgica, utilizzando la partitura di Čajkovskij nella sua interezza per dare una maggiore unità teatrale all’opera coreografica. Grande attesa per il ritorno della fuoriclasse Marianela Núñez, mentre Reece Clarke, Principal del Royal Ballet di Londra, al debutto al Costanzi, sarà il principe Desiré, ruolo che nella versione di Bart ha molto più spazio del solito. Sul podio Kevin Rhodes.

 

Per la prima volta a Roma Il rosso e il nero di Scholz

Entra nel repertorio della compagnia capitolina la creazione di Uwe Scholz Il rosso e il nero, in scena dal 26 ottobre al 2 novembre. Nei tre atti della sua composizione, Scholz è riuscito a dare una veste coreografica al celebre romanzo di Stendhal, cogliendo a pieno l’essenza del dramma, con un collage di musiche di Hector Berlioz. Arriva al Costanzi in un nuovo allestimento firmato da Ignasi Monreal per le scene e Anna Biagiotti per i costumi. Étoiles e primi ballerini dell’Opera faranno rivivere il triangolo passionale di Julien Sorel con Madame de Rênal e Mathilde de la Mole. Sul podio dell’orchestra romana, per la prima volta, Martin Georgiev.

 

Due lavori di Benjamin Millepied su musiche di Philip Glass per il Festival Equilibrio 2024

È dedicato interamente a Benjamin Millepied il programma in cartellone a febbraio alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, in co-realizzazione con la Fondazione Musica per Roma nell’ambito del Festival Equilibrio 2024. Due lavori nati dalla visionarietà di Millepied e dallo stretto rapporto con la partitura di Philip Glass: Closer, arioso duetto tra un uomo e una donna, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna, e On the other side, terzo capitolo della trilogia Gems, una rivisitazione di Diamonds di Balanchine, creato nel 2016 e adesso proposto in una versione ripensata per i danzatori dell’Opera di Roma.

Sara Zuccari

In scena la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato

Il 27 febbraio 2023 al Costanzi alle 19.00 la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma sarà protagonista della ‘Lezione dimostrativa’, la prima dall’arrivo di Eleonora Abbagnato che, oltre al Corpo di Ballo, dallo scorso settembre dirige anche la storica Scuola della Fondazione capitolina. Sarà una serata molto speciale durante la quale la Direttrice presenterà al pubblico gli Insegnanti, gli allievi dei vari livelli di formazione e le diverse discipline oggetto dello studio quotidiano nelle sale di una delle più antiche e prestigiose scuole di danza italiane.

«Sono onorata di poter presentare questo nuovo evento dopo il recente successo dello spettacolo Pinocchio. Quale Direttrice del Corpo di Ballo, ho colto con entusiasmo e grande responsabilità l’opportunità di dedicarmi alla formazione di future generazioni di danzatori trasferendo loro le competenze tecniche ed artistiche indispensabili per affrontare questa professione. I giovani che si avvicinano al mondo della danza avvertono, oggi più che mai, l’importanza di una formazione completa, aperta cioè ad ogni espressione del movimento. Per questo ritengo indispensabile che i nostri allievi, oltre al repertorio classico, si confrontino abitualmente con altre discipline, la tecnica contemporanea, le danze di carattere e che acquisiscano delle conoscenze culturali con la studio della musica e con la storia della danza».

La serata si aprirà con un grande defilé. Nella prima parte, dedicata alla dimostrazione tecnica, ogni Insegnante presenterà la propria classe e il lavoro che con essa svolge. Il programma proseguirà e si concluderà con la presentazione di brani estratti dal repertorio classico, Raymonda e La Bayadère, con il contemporaneo e con le danze di carattere; ospite d’onore della serata il danzatore Simone Agrò, già allievo diplomato alla Scuola di Danza e attualmente solista del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma. Le musiche della serata sono eseguite dal vivo al pianoforte e su base registrata.

Sara Zuccari

La Bayadère al Teatro dell’opera di Roma

Sono cresciuto con questo balletto! È stata la prima produzione cui ho preso parte appena entrato nel Corpo di Ballo dell’Opéra di Parigi e ho avuto la possibilità di vedere Rudolf Nureyev lavorare a questa sua ultima creazione per la compagnia parigina”. Sono le parole del coreografo Benjamin Pech a proposito della nuova Bayadère che firma al Teatro dell’Opera di Roma a partire dal 25 febbraio. Lo spettacolo segna il debutto al Teatro Costanzi di due guest come Olga Smirnova e Victor Caixeta, lei russa e lui brasiliano, entrambi approdati all’Het Nationale Ballet di Amsterdam, dopo aver lasciato la Russia in seguito all’attacco all’Ucraina. Protagonisti anche Jacopo Tissi e Maia Makhateli già apprezzati dal pubblico romano, oltre a étoiles, primi ballerini, solisti, Corpo di Ballo e allievi della Scuola di Danza dell’Opera di Roma. Sul podio dell’orchestra della fondazione capitolina è impegnato Kevin Rhodes.

“La Bayadère è un balletto epico – prosegue Pech – una vera epopea, e questa produzione sarà una sfida collettiva che coinvolge, assieme ai danzatori del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e agli allievi della Scuola di Danza, tutti coloro che saranno impegnati dietro le quinte, che lavoreranno nell’ombra ai numerosi cambi di scena. È uno spettacolo molto ambizioso”.

Il nuovo allestimento è impreziosito dalle scene di Ignasi Monreal, che immergono in un universo onirico e senza tempo, dalle luci di Vinicio Cheli e dai costumi di Anna Biagiotti. I protagonisti del balletto, la baiadera Nikija e il guerriero Solor, saranno interpretati da Olga Smirnova e Jacopo Tissi (25 e 28 febbraio), da Maia Makhateli e Victor Caixeta (1 e 2 marzo), dalle étoile dell’Opera di Roma Rebecca Bianchi e Alessio Rezza (26 febbraio). Completano il cast nel ruolo di Gamzatti l’étoile Susanna Salvi (25 e 28 febbraio, 1 e 2 marzo) e la solista Federica Maine (26 febbraio).

Olga Smirnova arriva a Roma dopo essere salita sui palcoscenici di tutto il mondo. Nata, cresciuta e formatasi a San Pietroburgo, ha fatto parte del Balletto del Bol’šoj. Nel 2022 si è trasferita ad Amsterdam ed è stata nominata danzatrice dell’anno dalla rivista “Dance Europe”. Anche il brasiliano Victor Caixeta, dopo la formazione a Berlino e l’esperienza al Mariinskij di San Pietroburgo, nel 2022 ha lasciato la Russia per unirsi all’Het Nationale Ballet.

Benjamin Pech, dopo aver creato una fortunata edizione del Lago dei cigni per il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, si confronta con un’icona della tradizione classica: “Eleonora Abbagnato mi ha proposto di pensare a un secondo lavoro coreografico per la compagnia. L’idea di rileggere La Bayadère è arrivata naturalmente: è stata quasi una necessità”.

Ideato da Marius Petipa nel 1877 nello stile del Grand ballet per il Balletto Imperiale Russo di San Pietroburgo, La Bayadère – che nella versione completa si è visto una sola volta all’Opera di Roma, nel 2011, con la coreografia di Rafael Avnikjan – è basato sul poema indiano Sakuntala (dal dramma del poeta indiano Kalidasa): un colorito melodramma con numerosi intrighi d’amore, gelosia e tradimento, protagonista la bella bayadère Nikija, amante segreta del principe guerriero Solor che, tradendola, sposerà la crudele e gelosa Gamzatti, la figlia del Raja. Una trama che si consuma per il piacere degli occhi con tocchi elegantemente esotici e sempre sofisticati. Ludwig Minkus, allora compositore ufficiale presso i Teatri Imperiali, ne firmò la musica seguendo la linea coloristica e descrittiva che gli era propria e che risultava in perfetta sintonia con l’azione danzante creata dal coreografo.

Dopo il debutto di sabato 25 febbraio ore 20, La Bayadère verrà replicato domenica 26 febbraio ore 16.30, martedì 28 febbraio ore 20.00, mercoledì 1° marzo ore 20.00, giovedì 2 marzo ore 20.00. La prima sarà preceduta da due appuntamenti previsti venerdì 24 febbraio: l’Incontro con la Danza tenuto da Marinella Guatterini alle ore 16.00, l’Anteprima Giovani riservata ai minori di 26 anni alle ore 19.00, dove danzeranno l’étoile Alessandra Amato (Gamzatti) e i solisti Marianna Suriano (Nikija) e Mattia Tortora (Solor).

Sara Zuccari