Informazioni su Sara Zuccari

Sara Zuccari - Giornalista e critico di danza

A Roma una stagione di danza contemporanea

Realizzata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound, nasce finalmente a Roma la prima stagione organica dedicata alla danza contemporanea: dal 10 gennaio al 17 maggio 2023 al Teatro Palladium e al Teatro Biblioteca Quarticciolo, Orbita presenta le creazioni più significative dei grandi e riconosciuti autori italiani come Virgilio Sieni, Abbondanza Bertoni, Roberto Castello, Michela Lucenti, Michele Di Stefano e Mauro Astolfi al fianco di incursioni alla scoperta dei nuovi protagonisti della danza contemporanea internazionale come Bassam Abou Diab dal LibanoMasoumeh Jalalieh dall’IranMichael Getman da Israele Caroline Shaw con Vanessa Goodman dal Canada, che presentano i loro lavori per la prima volta in Italia e a Roma; ma anche il debutto nazionale del nuovo spettacolo dello spagnolo Marcos Morau e il ritorno a Roma di Un poyo rojo, lo spettacolo “fenomeno” franco-argentino che dal 2008 ha conquistato tutto il mondo.

Venti spettacoli, di cui cinque in prima romana e quattro in prima nazionale, e quattro focus autoriali, fra cui quello su Virgilio Sieni realizzato in collaborazione con Fondazione Musica per Roma nell’ambito del festival Equilibrio, che si aggiunge a quelli su Compagnia Abbondanza Bertoni, Bassam Abou Diab e su Poyo Rojo, il collettivo che ha dato il titolo al celebre spettacolo. A completare il quadro, tre residenze artistiche e un film, oltre a una serie di incontri con gli autori prima e dopo la visione degli spettacoli.

Diafanie. Materia e luce. Questo il titolo, evocativo e puntuale al tempo stesso, della stagione disegnata da Valentina Marini – già direttrice generale di Spellbound Contemporary Ballet e direttrice artistica del festival Fuori Programma – che cura l’intera programmazione di Orbita. Al centro di questa coesistenza di materia e luce, il corpo in scena come materia attraversata da questioni geopolitiche, sociali, pulsioni desideranti e ribelli. Materia da cui traspaiono, dunque, pungoli del nostro presente.

Fuori dall’”eventismo” festivaliero e dal fanatismo delle prime assolute, la stagione Orbita “miscela volutamente le scoperte della scena internazionale con la grande autorialità italiana, il nuovo e il consolidato: da un lato suggerendo una serie di approfondimenti che non siano soltanto di natura tecnico-estetica ma in grado di aprirsi a discorsi sociali e culturali più ampi, dando spazio, ad esempio, a proposte provenienti dal bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente – come nel caso di Masoumeh Jalalieh, artsita visiva e performer iraniana rifugiata in Europa o in quello delle sei donne messe in scena dall’israeliano Michael Getman per dare voce alle loro storie di confini religiosi, culturali e storici – e alle produzioni ai margini del mainstream europeo; dall’altro, rivendicando il diritto di riprogrammare titoli di successo e creazioni significative con l’obiettivo di strutturare un repertorio di nuovi classici che il pubblico possa riconoscere in un rinnovato patto di fiducia fra artisti, pubblico e programmatori” come afferma Valentina Marini.

Orbita, come stagione e come centro di produzione, si configura così come una casa aperta dove costruire momenti condivisi aperti al pubblico, anche attraverso un programma di residenze artistiche e di incontri con gli autori, ma soprattutto un archivio mobile, un atlante di riflessioni che esplodono per mettere in luce i conflitti, le diversità, le complessità e tratteggiare una sorta di manifesto utopico sul corpo di domani. Tutto, tenendo insieme piacere estetico e necessità di approfondimento culturale e teorico.

IL PROGRAMMA DELLA STAGIONE ORBITA 2023 DIAFANIE. MATERIA E LUCE.

La stagione si apre il 10 gennaio al Teatro Palladium con la prima romana di Nothing, rilettura dello shakespeariano Re Lear, fra le ultime creazioni di Michela Lucenti con Balletto Civile, formazione che da anni si distingue nel panorama nazionale e internazionale per la forte dimensione etica. Le serate del 20, 21 e 22 gennaio inaugurano il primo focus autoriale, dedicato a Compagnia Abbondanza Bertoni, fra le più prolifiche realtà artistiche italiane per le loro creazioni, per l’attività pedagogica e per il forte impegno nella divulgazione dei linguaggi del teatrodanza: al Teatro Palladium presentano in prima romana lo spettacolo Premio Ubu 2021 Doppelgänger, lavoro sul tema del doppio che vede sul palco l’attore con disabilità Francesco Mastrocinque e il danzatore Filippo Porro, mentre al Teatro Biblioteca Quarticciolo andrà in scena C’è vita su Venere, un solo sulla relazione fra il corpo femminile e il tempo. Il 21 e 22 gennaio, nello stesso teatro, in programma Unknown woman e Trust, due pezzi firmati da Mauro Astolfi/Spellbound Contemporary Ballet: il primo è una sorta di racconto della relazione artistica ventennale fra il coreografo e la danzatrice Maria Cossu, il secondo è un duetto che nasce dal concetto di fiducia reciproca, interpretato dalla stessa Cossu e da un’altra storica interprete della compagnia, Giuliana Mele.

Sempre il Teatro Biblioteca Quarticciolo ospita il secondo focus autoriale, dedicato al coreografo libanese Bassam Abou Diab che, al termine di una residenza artistica, presenterà il 3 e 4 febbraio due coreografie: Pina My Love, un’indagine sui meccanismi di difesa messi in atto da un corpo sottoposto a torture e prigionia, e Under the Flesh, che solleva la questione del corpo in un contesto di guerra. Il focus si completa con la proiezione del film The Odor of the Elephants After Rain di Omar Rajeh, direttore artistico del Maqamat Dance Theatre in Libano.

Il terzo focus autoriale è dedicato a uno dei grandi maestri della danza contemporanea italiana, Virgilio Sieni. Un focus ideato grazie alla collaborazione fra Orbita/Spellbound e Fondazione Musica per Roma e che presenta il 9 febbraio in Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” nell’ambito del festival Equilibrio lo spettacolo L’avventura, con le musiche eseguite dal vivo da Michele Rabbia mentre il giorno successivo 10 febbraio, al Teatro Palladium andrà in scena l’ultima creazione del coreografo toscano, Satiri, con la musica eseguita dal vivo dalla violoncellista e cantautrice irlandese Naomi Berrill.

Il 17 febbraio si torna al Teatro Biblioteca Quarticciolo per assistere alla prova aperta di Sfera, fra le ultime creazioni del gruppo mk guidato dal Leone d’Argento alla Biennale di Venezia Michele Di Stefano, in residenza nei 4 giorni precedenti.

L’ultimo focus autoriale di questa prima stagione di Orbita è dedicato a Poyo Rojo, il collettivo che ha creato Un poyo rojo, lo spettacolo esplosivo che unisce comicità e commozione nato nel 2008 nella periferia di Buenos Aires. Da allora, la coproduzione franco-argentina firmata da Alfonso Baron, Hermes Gaido, Nicols Poggi e Luciano Rosso non ha mai smesso di incantare il pubblico di tutto il mondo, grazie alle oltre 1400 repliche in più di 30 paesi con una media di 120 repliche l’anno. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Palladium il 7 marzo mentre il giorno seguente 8 marzo, sempre al Palladium, il focus prosegue con la prima romana di  Dystopia, altra creazione di Poyo Rojo che ci trascinerà in un mondo dolciastro e ansiogeno alla Truman Show.

Il 18 e 19 marzo al Teatro Palladium in programma due repliche di Shoes On dell’artista napoletana Luna Cenere, associata al Centro Coreografico Korper, nuova promessa della danza contemporanea europea mentre il 31 marzo imperdibile doppio appuntamento ancora una volta al Palladium con la prima nazionale di Los Perros del coreografo spagnolo Marcos Morau, interpretato dal collettivo Led Silhouette, una riflessione sui corpi fragili di fronte all’iper-digitalizzazione del mondo contemporaneo; e con If You Were a Man di Mauro Astolfi/Spellbound Contemporary Ballet, uno studio per quatto corpi maschili su una profonda riprogrammazione dell’ascolto.

Fra i padri della danza contemporanea italiana, più volte Premio Ubu, Roberto Castello arriva al Teatro Palladium il 21 aprile per presentare uno dei suoi lavori più celebri, In Girum imus nocte et consumimur igni, creazione del 2015 firmata insieme al collettivo ALDES che è uno “spettacolo peripatetico notturno” a cavallo fra danza, teatro e cinema.

A maggio si torna al Teatro Biblioteca Quarticciolo per tre appuntamenti consecutivi: dopo la prova aperta il 5 maggio di Lingua_da Claude Cahun di Alessandra Crsitiani al termine di una residenza artistica, il 6 maggio sarà la volta della prima nazionale di B-Or Der della coreografa e artista multidisciplinare iraniana Masoumeh Jalalieh, una performance che vuole riflettere sui concetti di confine e di libertà. In prima nazionale è anche, il 7 maggioSongs &Borders dell’israeliano Michael Getman, un lavoro frutto della collaborazione internazionale fra diversi artisti e intellettuali di diversa estrazione culturale e religiosa provenienti da Israele, Siria, Libano, Germania e Norvegia.

A chiusura di questa prima stagione, il 17 maggio al Teatro Palladium ospita la prima nazionale di Graveyards and Gardens, performance installativa collaborativa ideata, creata ed eseguita dalla compositrice canadese Caroline Shaw e dalla coreografa Vanessa Goodman che ha al centro una riflessione sulla memoria come processo di ricostruzione dell’identità e del corpo.

IL CENTRO DI PRODUZIONE NAZIONALE DELLA DANZA ORBITA/SPELLBOUND

Orbita Spellbound è il nuovo Centro di Produzione Nazionale della Danza, il primo con sede a Roma e uno degli otto centri italiani riconosciuti dal Ministero. Nasce nel 2022 dall’intento dell’Associazione Spellbound di sopperire all’assenza di un incubatore produttivo del settore nell’area centromeridionale e grazie alla pluriennale esperienza in ambito artistico e produttivo della compagnia Spellbound Contemporary Ballet, realtà italiana di punta sul piano internazionale guidata dal coreografo Mauro Astolfi nelle vesti di direttore artistico e da Valentina Marini alla direzione generale. Sede principale è il Teatro Palladium, un teatro di ateneo che ne suggerisce il modello di produzione artistica e scientifica, da cui si diramano le molteplici traiettorie verso spazi satellite della Capitale, diversi per funzioni e identità. Produzioni e sollecitazione di formati innovativi, programmazione, progetti in rete, formazione sono gli assi portanti di Orbita Spellbound che vuole posizionarsi come crocevia di progettualità tra i centri produttivi collocati nelle zone settentrionali e meridionali del Paese, raccogliendo l’urgenza di ricucire una cerniera che, da una parte faccia da raccordo tra le risorse creative in essere sul territorio locale e dall’altra funga da punto di riferimento per la filiera produttiva su scala nazionale e internazionale. Dalla sua nascita a oggi Orbita Spellbound ha presentato, fra gennaio e marzo 2022, la prima rassegna Orbita, e in autunno prima la rassegna Supernova e dopo Voices From Czech Republic, un focus sulla coreografia contemporanea della Repubblica Ceca. In programma nel 2023Orbita/Diafanie. Materia e Luce è la prima stagione organica di danza contemporanea prodotta dal Centro.

CALENDARIO

10 Gennaio ore 20.30
Teatro Palladium
Nothing
Michela Lucenti/Balletto Civile (Italia)
prima regionale

20 Gennaio ore 20.30
Teatro Palladium
Doppelgänger
Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Maurizio Lupinelli/Compagnia Abbondanza/Bertoni (Italia)
prima regionale
Nell’ambito di Focus on Compagnia Abbondanza/Bertoni

21 Gennaio ore 21.00 e 22 Gennaio ore 17.00
Teatro Biblioteca Quarticciolo
C’è vita su Venere
Michele Abbondanza, Antonella Bertoni /Compagnia Abbondanza/Bertoni (Italia)

***

Unknown woman + Trust
Mauro Astolfi/ Spellbound Contemporary Ballet (Italia)
Nell’ambito di Focus on Compagnia Abbondanza/Bertoni

3 Febbraio ore 21.00
Teatro Biblioteca Quarticciolo
Pina my love
Bassam Abou Diab (Libano)
In residenza dal 30 gennaio al 3 febbraio
prima regionale
Nell’ambito di Focus on Bassam Abou Diab

4 Febbraio ore 21.00
Teatro Biblioteca Quarticciolo
Under the Flesh
Bassam Abou Diab (Libano)

***

The odor of elephants after rain – film
Omar Rajeh/ Maqamat
Nell’ambito di Focus on Bassam Abou Diab

9 Febbraio ore 21.00
Auditorium Parco della Musica
L’avventura
Virgilio Sieni e Michele Rabbia
Presentato da Equilibrio Festival nell’ambito di Focus on Virgilio Sieni

10 Febbraio ore 20.30
Teatro Palladium
Satiri
Virgilio Sieni/Compagnia Virgilio Sieni (Italia)
prima regionale
Nell’ambito di Focus on Virgilio Sieni in collaborazione con Equilibrio Festival

17 Febbraio ore 17.30
Teatro Biblioteca Quarticciolo
Sfera – prova aperta
Michele Di Stefano/Mk (Italia)
In residenza dal 13 al 17 Febbraio

7 Marzo ore 20.30
Teatro Palladium
Un Poyo Rojo
Hermes Gaido, Alfonso Baron, Luciano Rosso, Nicolas Poggi /Poyo Rojo (Argentina- Francia)
Nell’ambito di Focus on Poyo Rojo

8 Marzo ore 20.30
Teatro Palladium
Dystopia
Hermes Gaido, Alfonso Baron, Luciano Rosso/ Poyo Rojo (Argentina- Francia)
prima regionale
Nell’ambito di Focus on Poyo Rojo

18 Marzo ore 21.00 e 19 Marzo ore 17.00
Teatro Biblioteca Quarticciolo
Shoes on
Luna Cenere/Korper (Italia)

31 Marzo ore 20.30
Teatro Palladium
Los perros
Marcos Morau /Led Silhouette (Spagna)
prima nazionale

***

If you were a man
Mauro Astolfi/Spellbound Contemporary Ballet (Italia)

21 Aprile ore 20.30
Teatro Palladium
In Girum imus nocte et consumimur igni
Roberto Castello/Aldes (Italia)

5 Maggio ore 17.30
Teatro Biblioteca Quarticciolo
Lingua_da Claude Cahun – prova aperta
Alessandra Cristiani/ Pin Doc (Italia)
in residenza dall’1 al 5 Maggio

6 Maggio ore 21.00 e 7 Maggio ore 17.00
Teatro Biblioteca Quarticciolo
B-Or Der
Masoumeh Jalalieh (Iran)
prima nazionale

***

Songs &Borders
Michael Getman (Israele)
prima nazionale

17 Maggio ore 20.30
Teatro Palladium
Graveyards and Gardens
Caroline Shaw &Vanessa Goodman (Canada)
prima nazionale

Luoghi

TEATRO PALLDIUM
piazza Bartolomeo Romano, 8

TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO
via Ostuni, 8

Sara Zuccari

Al via il Premio Eccellenze della Danza 2023

Il prossimo 29 gennaio, nella città di Noto, si riaccendono i riflettori su uno degli eventi della danza internazionale più attesi. Riparte, infatti, il Premio Eccellenze della Danza, prodotto da Macario Eventi e con la direzione artistica di Antonio Desiderio. Il premio, giunto alla sua quarta edizione, riprende dopo lo stop forzoso della pandemia, con un cast di presenze e premiati stellari: assegnati il Premio Coreografia 2022 a Kristian Cellini, il Premio Stelle della Danza Estera a Ksenia Ovsyanick e Dinu Tamazlacaru, Primi Ballerini del Teatro dell’Opera di Berlino; a Michele Satriano, Primo Ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, va il Premio Ballerino dell’anno.

Linda Messina e Michele Morelli del Teatro Massimo di Palermo, ritireranno invece il Premio Ballerina e Ballerino Italiano.

In arrivo anche il direttore dell’International Ballet Festival di Miami, Eriberto Jimenez, a cui andrà il Premio Direzione Artistica Estera e Diffusione della Danza.

Tre i grandi Premi alla Carriera: l’étoile Giuseppe Picone, star italiana internazionale della danza e già direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, l’étoile Vladimir Malakhov, star leggendaria della danza e già direttore del Balletto del Teatro dell’Opera di Berlino e il ballerino argentino Julio Bocca, già stella internazionale dell’American Ballet e già direttore del Balletto Sodre Nacional di Montevideo (presente in collegamento video).

Il Premio prevederà pure due speciali menzioni a due figure di spicco distintesi per le loro qualità: Jean Sebastien Colau, come nuovo direttore del Balletto del Teatro Massimo di Palermo, e Sabrina Bosco, maitre e coreografa, come “Italiana nel Mondo”. E’ prevista anche la presenza dei danzatori ospiti Lusymay Di Stefano e Federico Mella. Il Premio, inoltre, si avvale della presenza di tre importanti figure giornalistiche della critica internazionale: Francesca Bernabini, direttore di Danzaeffebi, Raffaella Tramontano, direttore di Campadidanza, e Sara Zuccari, direttore del Giornale della Danza.

La kermesse, che quest’anno si svolgerà nuovamente al Teatro Tina De Lorenzo nella città di Noto, oltre a Vincenzo Macario che l’ha prodotta, sarà resa possibile grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Teatro Tina De Lorenzo nelle persone del dott. Corrado Figura, presidente del Teatro Tina De Lorenzo e sindaco di Noto, il sovrintendente Salvatore Vicari, il direttore artistico Salvatore Tringali, nonché alle figure istituzionali del direttore generale Urbano Pannuzzo e l’assessore al Turismo e Spettacolo Massimo Prado.

A presentare la serata: Ernesto Trapanese.

Per maggori informazioni consultare il sito www.macarioeventi.com

Sara Zuccari

Cenerentola di Luciano Cannito

Cenerentola il balletto in due atti di Luciano Cannito è prodotto da Fabrizio di Fiore Entertainment ed è rappresentato da Roma City Ballet Company, una delle più recenti formazioni italiane, composta esclusivamente da artisti selezionati con audizioni internazionali, ad oggi una delle compagini di eccellenza e di maggior livello tecnico del panorama nazionale. In scena al Teatro Alfieri 6 – 7- 8 gennaio con Ana Sophia Scheller (New York city Ballet – San Francisco Ballet) e Claudio Cocino (primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma).

La regia dello spettacolo è firmata dal prestigioso regista e coreografo Luciano Cannito, già direttore artistico del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, del Teatro Massimo di Palermo e del Balletto di Roma. I suoi lavori sono interpretati dalle più grandi star della danza. La favola più amata continua ad appassionare il pubblico di ogni età, registrando sold out in ogni sua riedizione.

La storia di Cenerentola parla di una fanciulla già orfana di madre, ridotta in povertà e angustiata dalle sorellastre e dalla matrigna alla morte del padre. Ma lei non smette di sognare, aspettando il suo principe azzurro. Con l’aiuto della fata e di un pizzico di magia il sogno diventa realtà.

Sara Zuccari

Les Étoiles la grande danza internazionale a Roma

Il cast di Les Étoiles si arricchisce, il programma raddoppia e una mostra fotografica a Roma celebra le edizioni precedenti del gala immortalando i “virtuosismi in volo e sulle punte” che sono da sempre il suo leitmotiv. Il conto alla rovescia per la prossima edizione di Les Étoiles, la 12° del gala internazionale di danza è in atto da mesi. In programma alla Sala Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica Roma, il 28 gennaio (ore 21.00 programma A) e il 29 gennaio (ore 16.30 programma A,  ore 21.00 programma B) 2023, i biglietti hanno cominciato ad andare letteralmente a ruba quando si sono spente le luci in sala dopo l’ultima edizione romana lo scorso gennaio. Questo fa la differenza tra un gala di danza qualsiasi – l’ennesimo gala, il solito gala – e un gala ‘cult’ come, appunto, Les Étoiles.  Ma c’è un altro motivo, molto più importante, che fa di Les Étoiles un gala speciale.

LES ÉTOILES, UN GALA CON UNA MISSIONE SPECIALE – “La bellezza salverà il mondo”, ribadisce il Direttore Artistico di Les Étoiles Daniele Cipriani: “Non lo dico per ripetere un “meme”, come è d’uso in questa epoca di taglia e incolla. La verità è che questo è un momento della storia particolarmente preoccupante: si combatte una guerra che ci tocca da vicino e incombe sul mondo un pericolo sinistro. Si può fare affidamento solo sull’intelligenza del cuore ed in questo senso mi ritrovo pienamente nelle parole di Dostoevsky. Non è un’affermazione puramente estetica se consideriamo che gli artisti traducono la giustizia e la moralità del cosmo in immagini, suoni, e chiaramente danza. Ho sempre creduto che, in questo senso, Les Étoiles abbia una missione speciale: è un gala in cui si esibiscono grandissimi ballerini, certo. Eppure non è solo “glamour” con nomi di richiamo: è un concentrato di bellezza che implicitamente inneggia alla bellezza più alta di un’ ideale fratellanza, a prescindere da nazionalità, credenze, o stile di vita.”

I PROTAGONISTI – Ai nomi annunciati in precedenza – ossia quelli di Marianela Nuñez, William Bracewell, Marcelino Sambé, Anna Rose O’Sullivan (THE ROYAL BALLET, LONDON);  Polina Semionova  (STAATSBALLETT BERLIN, già AMERICAN BALLET THEATRE); Sergio Bernal (già BALLET NACIONAL DE ESPAÑA); Maia Makhateli, Giorgi Potskhishvili (HET NATIONALE BALLET, AMSTERDAM), Paul Marque, Valentine Colasante (OPÉRA NATIONAL DE PARIS); Matteo Miccini (STUTTGART BALLET) – si aggiungono ora quelli di due stelle provenienti dal prestigioso HAMBURG BALLET JOHN NEUMEIERAlessandro Frola e Madoka Sugai. A questi nomi si aggiungerà poi quello dell’étoile ‘a sorpresa’ che verrà svelato alla vigilia della prima.

Daniele Cipriani tiene sempre a ospitare anche rappresentanti della nutrita diaspora di primi ballerini nostrani attivi in tutti i continenti del pianeta, ennesima eccellenza italiana all’estero, e ha chiamato Alessandro Frola, efebico e affascinante figlio d’arte, a raggiungere nel cast i connazionali Matteo Miccini e Valentine Colasante (parigina, ma di origine italiana). Da Londra si attende l’arrivo dell’ “altra regina inglese”, Marianela Nuñez: non ce ne voglia Queen Camilla, ma per la sua straordinaria popolarità e il numero di presenze a Les Étoiles, è la ballerina del “Royal” che ne detiene scettro e corona! Insieme a lei, tre giovani stelle dello stessa compagnia Royal Ballet: Marcelino Sambé, William Bracewell, Anna Rose O’Sullivan. Di status regale nel regno del balletto anche Polina Semionova, che fa un gradito ritorno a Les Étoiles.  Applauditissima l’anno scorso per la sua eleganza e classe, Maia Makhateli ritorna accompagnata da un nuovo talento, Giorgi Potskhishvili, georgiano come lei  (nonché come Balanchine e tanti altri giganti di quella gloriosa patria della danza) di cui i follower che seguono i suoi reel apprezzano la folgorante energia, i salti altissimi e l’esuberanza. Porterà lo scintillio della Ville Lumière la stella del suo maggiore teatro, Paul Marque, e poi c’è lui, “El Rey del Flamenco”, Sergio Bernal, che porta immancabilmente a Les Étoiles un clima invidiabile: sole rovente di Spagna e scrosciante pioggia di applausi.

MARATONA LES ÉTOILES  – Per le due recite di domenica 29 gennaio sono previsti programmi diversi; da qui la possibilità di fare la “Maratona Les Étoiles” e acquistare un biglietto per entrambi gli spettacoli, usufruendo di uno sconto del 20% sul biglietto serale. Entrambi i programmi domenicali (come anche quello di sabato 28) prevedono brani dal repertorio tradizionale e non mancheranno di certo gli entusiasmanti passi a due da Il Lago dei CigniDon Chisciotte o Il Corsaro; ci saranno però anche brani di sofisticata modernità, firmati da coreografi sulla cresta dell’onda oggi. Tra questi troviamo Carbon Life di Wayne McGregor (O’Sullivan/Sambé), Voices di David Dawson (Semionova), due brani di John Neumeier, Spring and Fall e Shall We Dance? (Frola/Sugai), Äffi di Marco Goecke (Miccini) e Orgía, brano di danza classica spagnola, in prima mondiale a Les Étoiles (Bernal). Molti i lavori che vengono presentati in prima nazionale.

Sara Zuccari

Lo Schiaccianoci di Nureyev al Teatro alla Scala

Nel nome di Rudolf Nureyev, di cui nel 2023 ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa, si apre la nuova Stagione di Balletto, con il grande ritorno, dopo sedici anni, del suo Schiaccianocinuovamente sul palcoscenico della Scala dove fu presentato la prima volta nel 1969 (quando entrò in repertorio, non molto tempo dopo il debutto avvenuto a Stoccolma nel 1967, e a Londra, l’anno successivo, con il Royal Ballet) e l’ultima volta nel 2006. Lo schiaccianoci risplenderà ancora nell’allestimento di Nicholas Georgiadis, rinnovato nel décor e nei costumi proprio dalla Scala nel 1987 (disegno luci di Andrea Giretti) e affascinerà anche i più piccoli, nella magica atmosfera natalizia, ideale cornice per ripresentare questo capolavoro cajkovskiano, eseguito dall’Orchestra del Teatro alla Scala sotto la bacchetta di Valery Ovsyankikov.

A partire dal 15 dicembre, con l’Anteprima Giovani andata esaurita in pochi minuti, la serata inaugurale del 17 dicembre e fino all’11 gennaio, torna dunque in scena il balletto che più si identifica con il periodo di festività, e uno dei titoli che più si lega alla storia del balletto alla Scala; a sedici dalle precedenti rappresentazioni, avvenute nel 2006, sarà una nuova vetrina per gli artisti della Compagnia, che hanno lavorato sotto la supervisione di Manuel Legris e Aleth Francillon incaricati della ripresa coreografica: in 11 recite, cinque cast si alterneranno nei ruoli principali, tutti da scoprire: Nicoletta Manni  e Timofej Andrijashenko, che già abbiamo visto interpretare il passo a  due del secondo atto nella serata ..A riveder le stelle e nella prima edizione del Gala Fraccisaranno protagonisti dell’Anteprima Giovani (15 dicembre), della recita di apertura il 17 dicembre e dello spettacolo del 18 dicembre (ore 14.30). Con questi protagonisti, il balletto sarà ripreso da Rai Cultura e trasmesso in Italia il 5 gennaio alle ore 21.15 su RAI 5 e su RAI Play (in replica su Rai5 l’8 gennaio alle ore 19.15), all’estero dal 6 gennaio (ore 20.00) sulla piattaforma Medici Tv e sui circuiti cinematografici italiani e internazionali in data da definire. Agnese Di Clemente e Claudio Coviello debutteranno il 21 dicembre e torneranno in scena anche il 28;  a Alice Mariani e Navrin Turnbull sono affidate le recite del 30 dicembre e del 3 gennaio;  Martina Arduino e l’artista ospite Jacopo Tissi saluteranno il 2022 nella recita di fine anno, il  31 dicembre (ore 18), poi  di nuovo in scena il 4 e il 7 gennaio;  a Virna Toppi e Nicola Del Freo  è affidata la recita del 5 gennaio e la serata conclusiva dell’11 gennaio.

Accanto a Clara e a Drosselmeyer/Principe è davvero tutta la Compagnia ad essere impegnata in questa produzione, a partire dal Corpo di Ballo che splenderà nelle danze natalizie e soprattutto nei meravigliosi disegni coreografici dei celebri valzer: ventiquattro danzatrici e due soliste (Maria Celeste Losa con Gaia Andreanò, poi Alessandra Vassallo con Greta Giacon e Camilla Cerulli)  nel valzer dei Fiocchi di Neve del  primo atto accompagnate dal Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala diretto da Marco De Gaspari;  dodici coppie nell’altrettanto celebre valzer dei Fiori nel secondo atto. Tanti gli artisti che si alterneranno nei personaggi: il Dottore e la Signora Stahlbaum (Gabriele Corrado in alternanza con Massimo Garon e Beatrice Carbone, in alternanza con Francesca Podini); Luisa e Fritz (Vittoria Valerio e Mattia Semperboni, poi Camilla Cerulli e Domenico Di Cristo, Alessandra Vassallo e Rinaldo Venuti, Linda Giubelli e Eugenio Lepera);  la Nonna e il Nonno (Matteo Gavazzi e Serena Sarnataro, Massimo Dalla Mora e Serena Colombi). Proseguendo nella linea drammaturgica di Nureyev, Clara li rivedrà, trasformati, come solisti delle danze del secondo atto, dalla danza spagnola, alla danza russa e danza araba (che prevede anche una coppia solista con Antonella Albano e Marco Agostino, poi Maria Celeste Losa e Gabriele Corrado, Alessandra Vassallo con Christian Fagetti). E ancora, la danza cinese (con Domenico Di Cristo, Federico Fresi, Rinaldo Venuti, poi Mattia Semperboni, Christian Fagetti –  in alternanza con Saïd Ramos Ponce – e Andreas Lochmann, poi Valerio Lunadei, Saïd Ramos Ponce e Francesco Mascia), la Pastorale (Nicola Del Freo con Linda Giubelli e Agnese Di Clemente e poi con Vittoria Valerio e Gaia Andreanò; Alessandro Paoloni con Linda Giubelli e Alessia Auriemma e  con Giordana Granata e Camilla Cerulli, poi Navrin Turnbull con Vittoria Valerio e Gaia Andreanò e con Marta Gerani e Agnese Di Clemente); e a impersonare il soldatino schiaccianoci (Valerio Lunadei, Alessandro  Paoloni)  e il re Topo (Gioacchino Starace, Samuele Berbenni). E infatti immancabile la battaglia tra topi e soldatini, che vedrà impegnati gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri, cosi come nelle danze delle celebrazioni del Natale .

La musica e la coreografia convergono verso i celebri valzer  e nei passi a due, ricchi di tecnica, rigore, linee ed equilibri, e rivelano l’impostazione drammaturgica che Nureyev volle conferire a questo balletto: il sogno di Clara, il viaggio di una adolescente, tra ombre e luci. Accademismo ma anche verve, tecnica ed espressività teatrale che ben si addicono allo stile del Balletto scaligero, con il quale Nureyev aveva un legame speciale, tanto da destinare alla Scala la maggior parte delle riletture dei classici ed essere lui stesso tante volte in scena al Piermarini a interpretare Drosselmeyer, che si trasforma in uno splendente Principe.

Il balletto ha visto l’avvicendarsi di più protagonisti nel corso delle oltre centoventi recite,  e di tanti allievi della Scuola di Ballo, tutti impegnati nella interpretazione di uno spettacolo corale in perfetto equilibrio tra  tradizione e modernità. A Milano Nureyev ebbe come sua prima Clara Liliana Cosi ma anche Vera Colombo; nella stagione 1970/71 Carla Fracci, che sarebbe diventata la sua partner italiana prediletta; nella stagione 1979/80 Anna Razzi, senza dimenticare Merle Park (che volle alla Scala proprio nel 1977) e Evelyne Desutter che fu anche la sua ultima partner nelle riprese della stagione 1987-1988. Le ultime rappresentazioni dello Schiaccianoci di Nureyev risalgono appunto al dicembre 2006, come titolo di apertura della Stagione 2006/2007; nelle stagioni successive Lo schiaccianoci è stato presentato nella versione firmata da Nacho Duato (in apertura della Stagione 2014/2015 e ripreso la stagione successiva), mentre in apertura  della Stagione 2018-2019, con nuovo allestimento firmato da Margherita Palli, per la prima volta è stata rappresentata alla Scala la storica versione di George Balanchine.

In occasione del ritorno sulla scena della versione di Rudolf Nureyev è prevista l’esposizione nel Ridotto Palchi Arturo Toscanini del corpetto indossato da Nureyev nelle recite dello Schiaccianoci alla Scala e del costume di Carla Fracci nel ruolo di Clara, entrambi realizzati su figurini di Nicholas Georgiadis.

Sara Zuccari

A Venezia torna in scena Coppélia di Amedeo Amodio

Venerdì 30 dicembre al Teatro Toniolo di Venezia torna in scena Coppélia, balletto in due atti rivisitato dal coreografo Amedeo Amodio, con le scene di Emanuele Luzzati e Luca Antonucci, e i costumi di Luisa Spinatelli. Nei ruoli principali, Anbeta Toromani e Alessandro Macario, già protagonisti di tournée di successo in tutta Italia, accompagnati dai solisti e dal corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment.

Prodotta da Daniele Cipriani Entertainment nell’ambito del progetto di ricostruzione e restauro dei grandi balletti del repertorio italiano, questa versione di Coppélia, creata in origine per la compagnia Aterballetto nel 1995 sulla musica di Léo Delibes, è uno spettacolo basato sulla storia archetipica della donna-bambola meccanica e del suo inventore-demiurgo. La coreografia si rifà alla fonte primaria del balletto, il racconto di E.T.A. Hoffmann Der Sandmann (L’uomo della sabbia) pubblicato nel 1816, ma la Coppélia di Amodio, pur muovendosi nell’alveo del linguaggio classico, diventa una grande creazione cinematografica, un metateatro dove la scena è un set, l’inventore-demiurgo Coppélius è un regista e i personaggi sono tutti attori di un film.

«Ciò che maggiormente mi ha affascinato nel racconto di Hoffmann – spiega Amedeo Amodio – è la complessità della percezione risolta in termini di immagini frammentarie, a brandelli che il racconto prima, in seguito la musica, mi suggerivano. L’idea di usare tecniche cinematografiche che rappresentassero i momenti “soggettivi” di Nataniele ha determinato come conseguenza che tutto il balletto avvenisse in un set cinematografico rendendo così più ambiguo l’uso stesso di spezzoni filmati. Si sta girando un film di cui scopriamo i particolari, primi piani e spezzoni di scenografia spesso irrelati tra loro, in cui Coppelius è il misterioso regista e Nataniele uno dei personaggi, la cui immaginazione verrà spesso a manifestarsi negli spezzoni di film, sogni o presagi di morte. (….)
Nella discontinuità di questo “magma” appariranno anche scene o frammenti o personaggi entrati ormai nell’attuale mitologia: oltre alle danze, dal contenuto fortemente simbolico, anche scene e citazioni di film si mescoleranno al materiale originale mentre Coppelius, artefice del destino di Nataniele, trasformandosi in regista della vita quotidiana, saprà condurre noi spettatori nelle scene della sua magica follia.»
Sara Zuccari

Gran Gala di Danza della Croce Rossa

Danza ad altissimo livello per la 41^ edizione del Gala Internazionale di Danza per la Croce Rossa Italiana, a favore dell’infanzia in stato di fragilità, proposto al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” il prossimo giovedì 8 dicembre alle ore 20.45.

L’Associazione Danza e Balletto e la direttrice artistica Elisabetta Ceron tornano a orchestrare questo tradizionale evento che lega solidarietà e arte rappresentata, a ogni edizione, da danzatori e autori di fama internazionali in ambito esecutivo e coreografico. Così, le 83 compagnie che sono state ospitate fino ad oggi sono la testimonianza, attraverso i propri artisti, dell’attenzione dell’arte verso l’infanzia, della realizzazione di un grande progetto di assistenza della CRI e del suo instancabile operato in Regione.

Andando al programma, oltre a pagine del repertorio tradizionale, la serata inserita nel progetto Fvg dancefest#22, proporrà brani e creazioni contemporanee in prima nazionale e regionale a partire dagli estratti da Seven Sins, Yesterday’s Scars di Marco Goecke e Human Undoing di Aszure Barton che rivedranno in Italia la Gauthier Dance//Dance Company Theaterhaus Stuttgart in scena con Luca Pannacci e Gaetano Signorelli. Novità, Journeydi e con Arshak Ghalumyan in coppia con Krasina Pavlova, entrambi dello Staatsballett di Berlino, e un personale solo di Stéphen Delattre,Rain, in her dark eyes, per la Principal moscovita Liudmila Konovalova. Sul versante classico sono previstiBella Addormentata, versione Nureyev, con Liudmila Konovalova e Brendan Saye, stelle del Wiener Staatsballett; Giselle, pas de deux dal II atto interpretato dalla coppia di punta del Balletto del Sud, Nuria Salado Fustè e Matias Iaconianni; il brillante Donizetti pas de deux di Manuel Legris con i Primi ballerini Natascha Mair (English National Ballet) e Masayu Kimoto (Wiener Staastballett) oltre al neoclassico La Traviata di Fredy Franzutti. Prezioso l’estratto da Sylvia di Manuel Legris, che vedrà esibirsi i Primi Ballerini del Teatro alla Scala di Milano, Alice Mariani e Marco Agostino.

Sara Zuccari

Lo Schiaccianoci di Luciano Cannito al Teatro Olimpico di Roma

Lo Schiaccianoci  in scena dall’8 all’11 dicembre al Teatro Olimpico di Roma, con la regia e coreografia di Luciano Cannito è una grande produzione basata sulla versione originale di Petipa del celebre balletto di repertorio classico, nella nuova produzione di Fabrizio di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, può vantare fino ad oggi quasi tutti sold out  nei teatri dove è stato rappresentato (Teatro Massimo di Palermo, Teatro San Carlo di Napoli, Auditorium della Conciliazione di Roma, Teatro Atlantico di Roma).

Lo Schiaccianoci fu rappresentato la prima volta al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo il 5 dicembre 1892. Il soggetto si basa sulla famosissima favola “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” di Eta Hoffmann, sogno-incubo della piccola Clara nella notte di Natale.

Nella versione coreografica di Luciano Cannito, ha un ruolo determinante il misterioso Drosselmeyer, qui interpretato dal grande danzatore caratterista, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, Manuel Paruccini. Drosselmeyer colpito dalla generosità della piccola Clara, decide di regalarle nella notte di Natale un sogno meraviglioso nel mondo delle favole, facendola guidare dal Principe Schiaccianoci e dalla Fata Confetto in un regno fatato di giocattoli che diventano figure animate, principi e principesse di tutte le nazioni. Schiaccianoci è il titolo di balletto del repertorio classico più rappresentato al mondo.

NOTE DI REGIA

Il segno che vorrei sottolineare” – dichiara Luciano Cannito -“è la lettura più onirica che ho preferito dare a questa mia edizione. La figura di Drosselmeyer, infatti, di solito alquanto nebulosa e in qualche modo inquietante, è qui rappresentata come un elegante personaggio dalle magiche proprietà; una specie di angelo custode di hollywoodiana memoria, per intenderci.

Tutta la storia del balletto si muoverà intorno a un atto di generosità e purezza infantile che la piccola Clara avrà nei confronti di un vecchio mendicante infreddolito, ignorato da tutti durante la notte di Natale, al quale vorrà donare un piccolo dono di Natale.

Per sdebitarsi, il mendicante, che in realtà è l’elegantissimo e magico Drosselmeyer, regalerà a Clara una notte in cui poter vivere come reali i propri sogni”.

Roma City Ballet Company, è una delle più recenti formazioni italiane, composta esclusivamente da artisti selezionati con audizioni internazionali, oggi considerata una delle compagnie classiche italiane di eccellenza e di maggior livello tecnico del panorama nazionale. La compagnia è diretta da Luciano Cannito, regista e coreografo, considerato uno dei nomi più prestigiosi della coreografia italiana.

Schiaccianoci di Cannito/Tciajkovskj è un balletto creato per il Teatro Massimo di Palermo e poi ripreso al Teatro San Carlo di Napoli e la sua partitura è una delle più belle musiche per balletto mai scritte.

Per questa nuova edizione espressamente prodotta da Fabrizio Di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, i costumi sono stati creati da Giusi Giustino e le scene da Italo Grassi, entrambi artisti i cui lavori sono rappresentati nei maggiori teatri del mondo.

Accanto al corpo di ballo e ai danzatori solisti di Roma City Ballet Company, il pubblico potrà applaudire due coppie di primi ballerini ospiti nei ruoli del Principe Schiaccianoci e della Fata Confetto.

Si alterneranno nelle recite i Principals Dancers del Teatro dell’Opera di Dresda Kanako Fujimoto e Denis Veginy, e i Principals Dancers del Teatro dell’Opera di Berlino Yolanda Correa e Dinu Tamazlacaru.

Sara Zuccari

A Milano torna la Parsons Dance

Teatro Arcimboldi dal 24 al 27 novembre 2022 torna Parsons Dance, la compagnia americana di danza contemporanea amata dal pubblico per la sua danza atletica e vitale che trasmette gioia di vivere.

Fondata nel 1985 dal Direttore Artistico David Parsons e dalLighting Designer Howell Binkley, Parsons Dance è stata in tour in tutti e cinque i continenti, in 30 paesi e in più di 400 città, e si è esibita nei più importanti teatri e festival fra cui The Kennedy Center for the Performing Arts di Washington, Sydney Opera House, Maison de la Danse di Lione, Teatro La Fenice di Venezia e Teatro Municipal di Rio de Janeiro.

La missione della Parsons Dance è presentare al pubblico di tutto il mondo delle coreografie che siano stimolanti e piene di vita e, attraverso programmi educativi e di sensibilizzazione, sostenere la danza come forma d’arte. Oltre al lavoro coreografico e alle performances, Parsons Dance, di fatto, s’impegna a offrire, mediante un percorso di formazione, esperienze arricchenti che coinvolgono persone di tutte le età: dibattiti dopo lo spettacolo, presentazioni, prove e classi aperte, e una serie di workshops estivi su danza e coreografia sia a ballerini semi-professionisti che a studenti di scuole pubbliche all’interno delle scuole stesse. Motivo di grande soddisfazione è soprattutto un’iniziativa che Parsons Dance ha lanciato nel 2016: gli “Autism Friendly Programs”, ovvero dei seminari e degli spettacoli che hanno un occhio di riguardo per chi è affetto da disturbi dello spettro autistico e minimizzano le sollecitazioni sensoriali.

Tutte queste attività didattiche hanno origine dalla visione del Direttore Artistico, David Parsons, che per più di trent’anni ha unito le sue doti coreografiche e il proprio talento per formare ballerini altamente qualificati con una vera e propria passione per la danza come forma d’arte e meraviglioso strumento di espressione.

“L’arte è un potente strumento espressivo e di comunicazione. Il mio obiettivo è fornire a più persone l’opportunità di vivere le meraviglie della danza.” David Parsons

Definito dal New York Magazine “uno dei più grandi protagonisti della danza moderna”, nel corso della sua carriera David Parsons ha ricevuto molti encomi, tra cui tre borse di studio per la coreografia dal Fondo Nazionale per le Arti, l’American Choreography Award, il Dance Magazine Award, una borsa di studio dalla Fondazione Howard Gilman, il Dance Masters of America Annual Award e il Capezio A.C.E. Award. Ha collaborato trasversalmente con artisti di spicco in diverse discipline, tra i quali Billy Taylor, John Mackey, Kenji Bunch, Stephen Schwartz, Milton Nascimento, Allen Toussaint, William Ivey Long, Donna Karan, Annie Leibovitz, Ellsworth Kelly, e Alex Katz.

Parsons Dance, con i suoi quasi quarant’anni di spettacoli e i suoi ballerini solari, che trasmettono gioia di vivere, e dalle più incredibili doti e tecniche artistiche, dopo due anni di fermo forzato torna a grande richiesta in Italia con un nuovo tour.

La compagnia interpreta al meglio l’avvincente visione artistica di David Parsons e include nel proprio repertorio di coreografie originali, esaltate dal gioco di luci del lighting designer Howell Binkley – vincitore di un Tony Award per lo spettacolo di Broadway Hamilton –, due nuove coreografie di Parsons che faranno il loro debutto proprio in questo tour italiano: The Road e Balance of Power.

The Road è la storia di un viaggio, dimostrato visivamente dai ballerini che, per la maggior parte del pezzo, si muovono da un lato all’altro del palco creando un flusso continuo di movimento. David Parsons ha creato questa coreografia sulle note di Peace Train, di Trouble e di altre canzoni iconiche del grande artista nominato a un Grammy Award e ufficialmente entrato nella Rock and Roll Hall of Fame, Yusuf/Cat Stevens. “Yusuf è un artista singolare”, dice David Parsons nel descrivere perché ha selezionato alcuni suoi pezzi come sfondo musicale per The Road. “La sua musica ci conduce in viaggi emozionali con cui tutti noi possiamo relazionarci”.

Balance of Power è un assolo che David Parsons ha creato nel 2020 in collaborazione con il compositore/percussionista italiano, Giancarlo De Trizio, per l’acclamata ballerina della compagnia, Zoey Anderson. Durante lo sviluppo creativo e il processo coreografico, De Trizio è stato in studio tutto il tempo, concessione assai rara per un musicista, e questo rende Balance of Power ancora più intrigante perché mette in luce l’equilibrio di potere tra musicista, ballerino e coreografo. “Ciascun movimento che Zoey Anderson faceva era perfettamente accordato a uno specifico suono di batteria: un ottimo modo per evidenziare i movimenti di un solo ballerino in rapporto ai ritmi martellanti delle percussioni”.

Ispirato al Boléro di Maurice Ravel, anche il ritmo di Balance of Power inizia lentamente e in sordina fino a crescere e sfociare in un ritmo frenetico e a tutto volume, in una cacofonia di suono e movimento. Balance, l’equilibrio, ovvero la resistenza e il controllo del ballerino che coordina e accorda i propri movimenti a ciascuno dei suoni percussivi, è certamente chiave in questo pezzo, al punto che sorge spontaneo domandarsi se sia il ballerino che istiga la musica o viceversa.

Quattro storiche coreografie del repertorio di Parsons, amate da sempre dal pubblico italiano, completano lo spettacolo: Nascimento, creata nel 1990 sulla musica appositamente composta da Milton Nascimento – grande compositore brasiliano – per David Parsons: una coreografia luminosa, vivace, in cui significativa è l’influenza del jazz e della danza africana, e i cui duetti alludono a una storia di gioia e di riverenza; Shining Star, un’opera che Parsons ha creato per Alvin Ailey American Dance Theater nel 2004, eseguita per la prima volta da Parsons Dance nel 2008 e descritta dal New York Times come “una danza di gruppo elegante, divertente e sexy”; The Envelope, ideata nel 1984 sulle rinomate musiche di Gioachino Rossini, che mette in scena la stravagante storia di una lettera che ritorna in continuazione al mittente per quanto questi cerchi di liberarsene; e poi la sempre elettrizzante Caught, incredibile assolo del 1982, una fusione mozzafiato di arte e tecnologia sulle musiche di Robert Fripp, che richiede da parte del ballerino una resistenza atletica pazzesca in una frazione di secondo: grazie, infatti, a un gioco di luci stroboscopiche, l’illusione che il ballerino possa contrastare la forza di gravità e librarsi a mezz’aria, ha reso questo pezzo, nel corso degli anni, tra le coreografie senza dubbio più acclamate di David Parsons.

Sara Zuccari

Il ritorno di Grease il musical a Roma

La GREASEMANIA è inarrestabile! In Italia, il musical di Jim Jacobs e Warren Casey, prodotto da Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi, in 25 anni sui palcoscenici di ogni Regione, è un fenomeno che si conferma ogni sera, con più di 1.800 repliche che sfiorano i 2.000.000 spettatori a teatro e, dopo il debutto lo scorso 25 settembre al Teatro Pergolesi di Jesi, nell’ambito della XXII edizione del Pergolesi Spontini Festival, Grease è pronto a ripartire con un nuovo imperdibile tour che toccherà oltre 25 teatri in 10 regioni italiane fino ad aprile 2023, tra cui il Teatro Brancaccio di Roma.

Grease è una magia coloratissima e luminosa, una festa da condividere con amici e famiglie senza riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare sulle note della famosissima colonna sonora: un fenomeno “pop” che conquista tutti grazie a un gruppo di giovani performer pieni di talento ed energia. Protagonisti Simone Sassudelli nel ruolo di Danny Zuko e Francesca Ciavaglia in quello di Sandy, reso indimenticabile da Olivia Newton-John, recentemente scomparsa; insieme a loro l’esplosivo Kenickie (Giorgio Camandona), la ribelle e spigolosa Rizzo (Gea Andreotti/Silvia Riccò), Miss Lynch (Elena Nieri), i T-Birds, le Pink Ladies, gli studenti dell’high school più celebre e un particolarissimo angelo rock.

Simone Sassudelli; classe 1995, si forma alla SDM – Scuola del Musical di Milano. Si perfeziona negli Stati Uniti, dove frequenta alcune tra le migliori accademie teatrali e lavora in importanti produzioni come West Side Story, Victor Victoria, The Producers, Oliver.
Per Francesca Ciavaglia, diplomata alla Bernstein School of Musical Theatre di Bologna di Shawna Farrell, GREASE è stato il suo primo ruolo da protagonista.

GREASE Il Musical è una festa travolgente che dal 1997 accende le platee italiane, e ha dato il via alla musical-mania, un cult intergenerazionale che non è mai stato così attuale ed è amatissimo anche dalle nuove generazioni.

GREASE Il Musical si è una macchina da applausi e ha cambiato il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro; un inno all’amicizia, agli amori indimenticabili e assoluti dell’adolescenza, oltre che a un’epoca – gli anni ’50 – che oggi come allora rappresentano il simbolo di un mondo spensierato e di una fiducia incrollabile nel futuro. Si vedono tra il pubblico scatenarsi insieme almeno tre generazioni, ognuna innamorata di GREASE per un motivo differente: la nostalgia del mondo perfetto degli anni Cinquanta, i ricordi legati al film campione di incassi del 1978 con John Travolta e Olivia Newton-John e alle indimenticabili canzoni, l’immedesimazione in una storia d’amore senza tempo, tra ciuffi ribelli modellati con la brillantina, giubbotti di pelle e sbarazzine gonne a ruota.

con SIMONE SASSUDELLI Danny,
FRANCESCA CIAVAGLIA Sandy
GIORGIO CAMANDONA Kenickie
GEA ANDREOTTI/SILVIA RICCÒ Rizzo
AMERIGO VITIELLO Teen Angel/Vince Fontaine
e con ELENA NIERI Miss Lynch

regia Saverio Marconi

dal 17 al 20 novembre 2022

TEATRO BRANCACCIO

Sara Zuccari

Edit