Jacopo Tissi al Teatro dell’Opera di Roma per Il Corsaro

Jacopo Tissi sarà ospite al Teatro dell’Opera di Roma per Il Corsaro,  sarà in scena, l’11 e il 13 maggio ,  nel ruolo di Conrad. Dopo aver lasciato il Bolshoi di Mosca a causa dell’attuale situazione è stato integrato come ospite dal Teatro Alla Scala di Milano, dove è cresciuto e si è formato.

acopo Tissi è tornato a danzare sul  palcoscenic della Scala nel 2018 nel corso della tournée del Bol’šoj e solo pochi mesi fa, il 28 gennaio, ne La bayadére di Rudolf Nureyev con il Corpo di Ballo scaligero con cui, nel corso della nuova Stagione, condividerà il palcoscenico e il lavoro su diversi titoli in programma.

In scena dal 10 al 15 maggio 2022, Il Corsaro vedrà protagonista il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato, e alcuni fra i più grandi nomi della danza del momento: il già citato Jacopo Tissi ma anche Marianela Núñez, Vadim Muntagirov Maia Makhateli.

«Il Corsaro è sempre stato, per me, uno dei più importanti balletti del repertorio classico. È un titolo classico ma molto “danzante”, fondamentale per i nostri interpreti. Presentare un classico con nuove coreografie di José Carlos Martínez, collega e amico sincero, è stimolante per i ballerini e per il pubblico», afferma Eleonora Abbagnato.

Sara Zuccari

Torna Jesus Christ Superstar al Sistina di Roma

Torna il mitico Ted Neeley nel ruolo di Gesù, Frankie hi-nrg mc interpreta per la prima volta Erode in versione hip hop e nello spettacolo un nuovo finale, con il grido di dolore dell’Ucraina.

Sono oltre 2 milioni gli spettatori che in Italia e in Europa hanno già vissuto le grandi emozioni di “Jesus Christ Superstar“, il Musical di Massimo Romeo Piparo considerato un vero e proprio fenomeno internazionale, prodotto dalla PeepArrow Entertainment nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, che a Pasqua dal palco del Sistina inizierà un nuovo, imperdibile tour italiano.

Conosciuto come “l’opera rock più amata di tutti i tempi”, lo spettacolo inizierà il suo viaggio in Italia  a Romail prossimo mercoledì 6 aprile dal Teatro Sistina-, segnando il ritorno di un titolo che non conosce i segni del tempo e di grande spessore artistico, sempre premiato da pubblico e critica.

Straordinario protagonista di un cast di incredibile talento sarà ancora una volta il carismatico Ted Neeley, il Gesù originale del celebre film di Norman Jewison del 1973, chiamato a dare volto, corpo e voce a un personaggio che rinnova un mito eterno, il cui messaggio di pace, spiritualità e dialogo è oggi più che mai necessario. La “resurrezione” di Cristo sul palcoscenico sarà emblema di rinascita, dopo la catastrofe umana e culturale lasciata dalla pandemia, e anche ora che si sta consumando l’ennesima, sanguinosa guerra.

Ed è proprio nel costante collegamento con il nostro presente che “Jesus Christ Superstar” anche in questa edizione rinnova e amplifica il suo grande valore simbolico. Tra le assolute novità del 2022, ci sarà l’esordio di Frankie hi-nrg mc nel ruolo di Erode, per la prima volta in versione hip hop. Precursore italiano del genere (è stato il primo italiano a pubblicare un brano hip hop per una major nel 1992), Frankie hi-nrg mc vestirà infatti i panni di un personaggio che evoca tristemente la tremenda attualità di un “comandante” egoista e concentrato su se stesso al punto di trascurare il reale interesse del proprio popolo e del Regno che dovrebbe rappresentare.

Nel suo essere veicolo di valori eterni e positivi, attraverso il racconto della passione di un uomo-simbolo capace di fare della spiritualità la sua bandiera rivoluzionaria, lo spettacolo non poteva non rappresentare anche l’immane tragedia a cui il mondo assiste ormai da settimane e offrire con il linguaggio universale dell’arte la propria vicinanza all’Ucraina. Scandendo il tempo della incalzante musica nella scena delle 39 frustate inferte a Gesù, saranno dunque proiettate le ormai mitiche 39 immagini di martiri contemporanei, con un “nuovo”, potente finale che sarà il grido di dolore del popolo ucraino.

Con l’Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello e un cast di oltre 30 artisti, la storica edizione italiana firmata Piparo, in scena dal 1994, oltre Roma (Teatro Sistina dal 6 al 17 aprile) toccherà nel corso del 2022 molte città italiane: Firenze (Teatro Verdi dal 22 al 24 aprile), Bari (Teatro Team dal 30 aprile al 1 maggio), Bassano del Grappa (Pala Bassano 2, 6 maggio) Genova (Politeama Genovese, dall’11 al 14 maggio), Torino (Teatro Colosseo dal 17 al 19 maggio), Reggio Emilia (Teatro Municipale Valli dal 27 al 29 maggio), Bologna (Teatro EuropAuditorium dal 31 maggio al 1 giugno), Parma (Teatro Regio dal 7 all’8 giugno).

Combinando in modo perfetto la musica rock in stile anni ’70, la tradizione del musical e una storia dai valori universali, Jesus Christ Superstar è un musical che non conosce confini, capace di conquistare spettatori di tutte le età e di ogni nazionalità. A dimostrarlo, i numeri della sua gloriosa storia: 12 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1994 al 2006; più di 1.600 rappresentazioni; oltre 2 milioni di spettatori in Italia e in Europa; oltre 190 artisti che si sono alternati nelle diverse edizioni: tra gli altri, i compianti Carl Anderson e Barry Dennen -rispettivamente Giuda e Pilato nel film originale- in scena in Italia nel 2000 il primo e dal 2014 al 2017 il secondo, ma anche Yvonne Elliman (Maria Maddalena dello storico film), i Negrita, Simona Molinari, Shel Shapiro, Mario Venuti, Max Gazzè, Simona Bencini, Amii Stewart, Elio, di Elio e le Storie Tese, ecc. E naturalmente Ted Neeley, protagonista dal 2014.

Con il suo imponente e spettacolare allestimento, lo spettacolo, in scena in lingua inglese, non solo celebra il talento ma rende onore all’Italia sui palcoscenici internazionali, dimostrando che il nostro Paese ha raggiunto ormai livelli competitivi in termini di qualità artistica e professionalità nel musical. Ne sono prova i sold out e le standing ovation a scena aperta che da anni accompagnano lo spettacolo, così come il prestigioso MusicalWorld Award, uno dei riconoscimenti internazionali più autorevoli nell’ambito del musical, che ha premiato il Jesus Christ Superstar prodotto dalla PeepArrow Entertainment di Massimo Romeo Piparo come migliore produzione internazionale in Olanda nel 2016.

Sara Zuccari

Fondazione Musica per Roma sbarca in Europa

Fondazione Musica per Roma sbarca in Europa attraverso la partnership con alcuni importanti centri di spettacolo e di produzione musicale. I primi a siglare l’accordo sono Il Palacio Euskalduna di Bilbao, Il Kursaal di San Sebastian, Le Rocher de Palmer di Bordeaux e Il Centro Cultural De Belem di Lisbona, tutti centri che, come l’Auditorium Parco della Musica, hanno una programmazione trasversale in più sale e sono architetture contemporanee fra fine XX secolo e XXI secolo.

La Fondazione ha stipulato accordi di collaborazione basati su tre punti fondamentali: scambio di produzioni originali, promozione delle attività sui rispettivi territori nazionali, ospitalità reciproca e stage professionali per favorire la partnership e per aumentare il know how reciproco. Queste partnership serviranno a valorizzare la circuitazione internazionale delle produzioni musicali, di spettacolo e discografiche della Fondazione, valorizzare il brand della Fondazione e dell’Auditorium all’estero, favorendo un migliore posizionamento internazionale degli stessi, creare una rete stabile di collaborazione con altre istituzioni, favorendo anche co-produzioni, aumentare l’offerta di spettacoli internazionali a Roma, contribuire a diffondere la cultura organizzativa della Fondazione ed elevare il know how del proprio personale.

Queste partnership si inseriscono nell’ambito di un più ampio progetto di internazionalizzazione della Fondazione. Da un lato sono in fase avanzata, infatti, interlocuzioni per stringere accordi simili con il Muziekgebouw di Amsterdam, il Tel Aviv Cultural Center, il Foamglas di Aalborg, il Musikkalo di Helesinki, il Geisteig Kultur di Monaco di Baviera e il Southbank Center di Londra. Dall’altro la Fondazione ha aderito alla proposta di promuovere un grande Centro di Innovazione e conoscenza nel settore delle Industrie culturali e creative (KIC ICC), rispondendo a una call di finanziamento dell’European Institute of Innovation and Technology, candidandosi, in collaborazione con oltre 40 istituzioni culturali europee, a creare il più grande ecosistema continentale per prodotti e servizi innovativi nelle industrie culturali.

Sara Zuccari

Teatro Sistina, Rugantino torna a Roma

Una pagina indimenticabile della lunga e gloriosa storia del Teatro Sistina rivive per la gioia del pubblico: con la supervisione di Massimo Romeo Piparo sarà di nuovo in scena la maschera amara e dissacrante di “Rugantino” dei mitici Garinei & Giovannini. Lo spettacolo, che fonde mirabilmente tradizione e modernità, viene presentato nella sua versione storica originale, con la regia di Pietro Garinei, le splendide musiche del M° Armando Trovajoli e le preziose scene e i bellissimi costumi originali firmati da Giulio Coltellacci: un ritorno imperdibile alle radici e un’occasione per riscoprire un classico del teatro musicale italiano.

Sul palco la splendida Serena Autieri, ancora una volta straordinaria interprete dell’intrigante personaggio di Rosetta, donna bella altera e irraggiungibile, che fa battere il cuore di Rugantino, un ruolo in cui l’attrice napoletana dà prova di grande maturità artistica. Al suo fianco, Michele La Ginestra, che torna a vestire i panni del celebre personaggio indossati per la prima volta 20 anni fa. Nel ruolo di Eusebia torna Edy Angelillo, con la partecipazione di Massimo Wertmuller nel ruolo di Mastro Titta.

Ancora una volta, dunque, il palcoscenico si trasformerà nella Roma ottocentesca con una storia commovente, ironica e nostalgica. E il pubblico tornerà a cantare successi famosi come Roma nun fa la stupida stasera, Ciummachella a Tirollallero sulle musiche del Maestro Armando Trovajoli.

La trama

Roma, 1830: Rugantino, giovane popolano un po’ spaccone e nullafacente, vive di espedienti aiutato da Eusebia, che lui spaccia per sua sorella. I due riescono a ottenere vitto e alloggio prima di un anziano prelato che quando muore non lascia loro nulla, poi dal boia Mastro Titta, che si innamora di Eusebia e ne è presto ricambiato. Rugantino invece brucia di passione per la bella Rosetta, moglie del violento e gelosissimo Gnecco, e scommette che riuscirà a sedurla prima della Sera dei Lanternoni. Dopo varie peripezie e stratagemmi, Rugantino seduce la ragazza ma imprevedibilmente se ne innamora: per questo in un primo momento non fa parola con gli amici della sua impresa, poi però cede alla vanagloria ferendo i sentimenti di Rosetta. Quando Gnecco viene ucciso da un criminale, Rugantino si fa trovare accanto al cadavere e si autoaccusa dell’omicidio, affermando di aver compiuto il fatto per amore di Rosetta. Il protagonista, imprigionato e condannato a morte, sarà giustiziato da Mastro Titta: forte dell’amore di Rosetta, Rugantino dimostrerà affrontando la morte di essere un vero uomo.

Sara Zuccari

Eleonora Abbagnato confermata alla direzione del ballo del Teatro dell’Opera di Roma

Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, nella seduta di martedì 15 febbraio, ha approvato all’unanimità il bilancio previsionale 2022.

Nonostante le enormi difficoltà connesse con l’emergenza sanitaria, il bilancio previsionale, atteso in pareggio, evidenzia lo sforzo del Teatro che mira ad aumentare gradualmente la propria attività produttiva dopo il brusco calo verificatosi in questi ultimi due anni.

Nel corso della stessa seduta il Sovrintendente Francesco Giambrone, che già aveva annunciato l’anticipo dell’insediamento del maestro Michele Mariotti come Direttore musicale del Lirico capitolino, ha nominato Alessio Vlad Direttore artistico e ha confermato l’incarico di Eleonora Abbagnato alla direzione del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

La Signora Abbagnato aveva ricevuto, nell’aprile del 2015, la prestigiosa nomina a Direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. “Sono consapevole del duro lavoro che mi aspetta ma sono fiduciosa di poter assolvere questo incarico con amore e grande dedizione e di poterlo conciliare con gli impegni presi in precedenza, in particolare con l’Opera di Parigi, senza dimenticare naturalmente quelli familiari”.

Così Eleonora aveva commentato la nomina ricevuta. E la conferma in qualità di Direttrice ha sottolineato l’ottimo lavoro svolto fino a questo momento.

Sara Zuccari

Christopher Rudd a Roma: “Il mio sogno è che Papa Francesco venga a Les Étoiles”

Il mio sogno è che Papa Francesco venga a Les Étoiles, magari insieme all’Onorevole Alessandro Zan, e veda il mio balletto Touché. Sarebbe testimone di un momento di toccante bellezza e del messaggio che il lavoro vuole impartire: ovvero, che siamo tutti esseri umani. Che emozione se, in seguito, fosse questo Papa a portare tale messaggio al mondo.”

Questo il desiderio che è stato espresso dal coreografo americano Christopher Rudd il cui balletto Touché sarà rappresentato, con il permesso dell’American Ballet Theatre, in prima europea durante il gala internazionale di danza Les Étoiles, a cura di Daniele Cipriani, in scena 30 e 31 gennaio 2022 all’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia – Roma. Sarà danzato da Calvin Royal IIIprincipal dell’American Ballet Theatre nonché uno dei due interpreti originari del lavoro, insieme a Sergio Bernal, beniamino del pubblico di Les Étoiles che il ballerino madrileno (già stella del Ballet Nacional de España) è solito mandare in visibilio con le sue incandescenti danze di matrice flamenca.

La costante presenza di coreografie del giorno d’oggi come, appunto, Touché fanno sì che Les Étoiles non sia il “solito” gala di danza: certo, non mancano i passi a due dal repertorio tradizionale – Lago dei Cigni, Don Chisciotte, Corsaro – ma accanto ad essi a fine gennaio vedremo un lavoro di grande attualità che si inserisce energicamente in un dibattito che anima la società più illuminata.

Touchécelebrazione dell’amore gay, anzi dell’universalità dell’amore, ha debuttato l’ottobre scorso nell’ambito del gala autunnale dell’American Ballet Theatre al Lincoln Centre, New York, con repliche durante le “Pride Nights”. Il successo è stato travolgente, ogni recita accolta da un tifo quasi da stadio. “Un passo a due al maschile di rara sensibilità, onesto e avvincente, ma anche un passo deciso nel sensibilizzare l’opinione pubblica all’assoluta normalità dell’amore in tutte le sue declinazioni. Les Étoiles si inserisce in un dibattito che dovrebbe essere superato, ma che tanti recenti fatti di cronaca mostrano essere ancora tristemente irrisolto. Per questo motivo continua ad essere importante ed educativo parlarne qui in Italia”, così Daniele Cipriani ha motivato la sua scelta di includere Touché nel programma di Les Étoiles.

“Non mi è parso vero quando Daniele Cipriani mi ha chiesto di portare Touché a Les Étoiles perché Roma è il centro del mondo cattolico. L’impatto sociale di rappresentare Touché nella Città Eterna è enorme”, aggiunge Christopher Rudd che lo ha creato in una ‘bolla’ durante il primo lockdown, allo scopo di mostrare che l’amore omosessuale, spesso censurato nei film e nei media, ha la sua bellezza e meriti piena dignità. La creazione, nata originariamente come film, ha visto la presenza durante le prove (per la prima volta nella storia della danza) di una “intimacy director” (ovvero, un professionista che, nel mondo della cinematografia, coordina con il regista – o in questo caso, il coreografo – e gli interpreti il contenuto intimo). Rudd rassicura, comunque, che Touché è un lavoro che può essere visto anche dagli spettatori più piccoli. Non vi è nulla che sia inadatto agli occhi innocenti.

Touché racconta una tenera storia di amore ma, soprattutto, un viaggio interiore: il trauma della scoperta della propria omosessualità, il superamento delle difficoltà, l’accettazione e,  in seguito, la gioia di potersi innamorare liberamente e vivere l’amore con gratitudine. Un lavoro catartico sia per il coreografo, sia per gli interpreti (lo è stato, inoltre, per molti spettatori); un balletto che vuole superare le divisioni che ancora attanagliano la società.

Touché, lo dice anche il titolo, toccherà le menti e i cuori del pubblico. Un altro motivo per non perdere Les Étoiles.

Sara Zuccari

Al Teatro dell’Opera di Roma è tempo de “Lo Schiaccianoci”

Domenica 19 dicembre (ore 19.00) al Costanzi si inaugura la stagione di balletto 2021/22 con il titolo cult del periodo natalizio: Lo schiaccianoci su musica di Čajkovskij affidata al maestro Nir Kabaretti che dirigerà l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Lo spettacolo torna in scena nella rilettura coreografica in chiave contemporanea che Giuliano Peparini ha creato nel 2015 appositamente per il Corpo di Ballo del Lirico capitolino diretto da Eleonora Abbagnato, e che ha incantato il pubblico per tre stagioni consecutive. Nel ruolo della protagonista si alternano Susanna Salvi, la nuova étoile dell’Opera di Roma nominata lo scorso settembre in Notre-Dame de Paris, e la guest star argentina Ana Sophia Scheller.

Giuliano Peparini ha pensato lo spettacolo perché parlasse in maniera diretta a tutte le generazioni ma in particolare agli adolescenti. Nel balletto in due atti, tratto dal racconto di E.T.A. Hoffmann, il coreografo e regista romano porta in scena la sua visione della società e ci regala un sogno ad occhi aperti, una metafora della realtà fatta di effetti speciali e straordinari video, di giochi di luce e magiche illusioni realizzate da una squadra di eccellenti professionisti: Lucia D’Angelo e Cristina Querzola (scene), Frédéric Olivier (costumi), Edmondo Angelelli (video), Jean-Michel Désiré (luci).

Protagonista della ‘prima’ del 19 dicembre sarà l’étoile dell’Opera di Roma Susanna Salvi che al termine dello stesso balletto, il 6 gennaio 2018, era stata nominata prima ballerina proprio nel ruolo di Marie. Al suo fianco, anche il 21, 22 (ore 20.00), 24, e 30 (ore 20.00) dicembre, e 2 gennaio, i due primi ballerini Claudio Cocino (Drosselmeyer) e Michele Satriano (Nipote di Drosselmeyer), che ha ricevuto la nomina lo scorso settembre in Notre-Dame de Paris.

La guest star Ana Sophia Scheller, di origine argentina ma con una carriera internazionale che l’ha portata dall’America all’Europa, sarà protagonista nelle repliche del 23, 29 e 31 dicembre, con Alessio Rezza (Drosselmeyer) e Claudio Cocino (Nipote di Drosselmeyer).

Vedremo inoltre Sara Loro (22 ore 15.00, 28) e Flavia Stocchi (30 ore 15.00) nel ruolo di Marie, Giuseppe Schiavone (28 e 30 ore 15.00) e Valerio Marisca (22 ore 15.00) in quello di Drosselmeyer, Simone Agrò (30 ore 15.00) e Alessio Rezza (22 ore 15.00, 28) del Nipote.

Gli spettatori de Lo schiaccianoci avranno ingresso libero a “Il Teatro sospeso. Dancing locked-down”, mostra fotografica di Damiano Mongelli allestita al Foyer di I° piano. “LOpera di Roma, – spiega il fotografo e ballerino – grazie alla tenacia della direttrice Eleonora Abbagnato e del sovrintendente Carlo Fuortes, ha reagito con creatività e spirito di iniziativa alle condizioni e alle conseguenze della pandemia. Nell’arco di un anno, oltre a fotografare i luoghi del teatro, ho osservato con attenzione le persone che quotidianamente vi lavorano con impegno e costanza. Quello che vedete è un progetto fotografico del nostro tempo”.

Sara Zuccari

Les Étoiles della Danza torna a Roma 30 e 31 gennaio 2022 all’Auditorium Parco della Musica

Daniele Cipriani annuncia, gaudium magnum, il ritorno del gala internazionale di danza da lui curato: Les Étoiles, in scena 30 e 31 gennaio 2022 all’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia – Roma. La gioia di questo annuncio è d’obbligo: Les Étoiles, il gala cult attesissimo dalla “ballet community” d’Italia (ma non solo) ritorna infatti dopo un intervallo di due anni dovuto a motivi che non necessitano di spiegazione. E quale arte è più indicata della danza, ad esprimere con le sue piroette e i suoi salti , la gioia e la liberazione da uno dei periodi più bui dei nostri tempi?

Chi segue Les Étoiles sa che potrà aspettarsi “virtuosismi in volo e sulle punte”, come recita l’ormai celebre motto del gala, eseguiti da alcune tra le stelle più in vista del momento e provenienti dai maggiori teatri del mondo. Al momento sono annunciati: dal Royal Ballet di Londra – Natalia Osipova, Fumi Kaneko, Vadim Muntagirov; dall’American Ballet Theatre – Cassandra Trenary, Calvin Royal III; dall’Opéra di Parigi – Mathieu Ganio; dall’Opera di Berlino – Daniil Simkin; per non parlare delle stelle internazionali Sergio Bernal (già Balletto Nazionale Spagnolo), Alejandro Virelles (già Balletto Nazionale di Cuba) e Ana Sophia Scheller (già New York City Ballet).  Restate in ascolto: altri nomi eccitanti verranno rivelati nelle prossime settimane.

Chi segue Les Étoiles sa anche che non si tratta del ‘solito’ gala di danza, di un altro gala, dell’ennesimo gala, ma che accanto ai celeberrimi passi a due tratti dal repertorio di tradizione ci sono sempre anche brani di sofisticata modernità, firmati da coreografi sulla cresta dell’onda oggi. Possiamo anticipare che in questa edizione andrà in scena, in prima italianaTouché di Christopher Rudd, interpretato da Calvin Royal III (insieme al danzatore João Menegussi, sempre dell’ABT).  Il lavoro ha debuttato l’ottobre scorso durante il gala autunnale dell’American Ballet Theatre al Lincoln Centre, New York, con repliche durante le “Pride Nights” della compagnia in quanto si tratta di una celebrazione dell’amore gay. “Un passo a due al maschile di rara sensibilità, onesto e avvincente, ma anche un passo deciso nel sensibilizzare l’opinione pubblica all’assoluta normalità dell’amore in tutte le sue declinazioni. Les Étoiles si inserisce in un dibattito che dovrebbe essere superato, ma che tanti recenti fatti di cronaca mostrano essere ancora tristemente irrisolto. Per questo motivo continua ad essere importante ed educativo parlarne qui in Italia”, commenta Daniele Cipriani.

Oltre a lavori di celebri coreografi del ‘900, ad esempio il Grand Pas Classique di Gsovsky, ci saranno i tradizionali momenti di bravura che mandano in visibilio il pubblico tratti dal repertorio dell’800, come Don Chisciotte, Il Corsaro, Esmeralda, nonché, immancabilmente, dal Lago dei Cigni, balletto per antonomasia, di cui i passi a due del Cigno Bianco e del Cigno Nero saranno interpretati da Vadim Muntagirov e Fumi Kaneko. Per l’occasione “l’Ago dei cigni” sarà nientemeno che il celebre stilista Roberto Capucci che ha creato due straordinari tutù (i primi della sua pluripremiata carriera) per la ballerina giapponese Kaneko che interpreta i due cigni, oltre ai costumi del Principe Siegfried-Muntagirov. Icona dell’alta moda, Capucci si avvicina al mondo della danza proprio creando due ammiratissimi costumi per Les Étoiles 2020 (seguiti, sempre su istigazione di Daniele Cipriani, da una collezione di costumi immaginifici per Le Creature di Prometeo – Le Creature di Capucci al Festival di Spoleto 2020).

Il Cigno Nero e il Cigno Bianco conferiranno a Les Étoiles anche un leitmotiv olfattivo. Spiega Daniele Cipriani: “Diaghilev aveva capito che l’incanto dei suoi balletti era dovuto a un’alchimia dei sensi che venivano sollecitati, non solo coreografia e musica, ma anche dalla bellezza delle scene e dei costumi. Il balletto, nel senso più alto, è tutte queste cose. Allora ho pensato: perché non aggiungere al profluvio dei sensi anche l’olfatto? Mi sono rivolto a Laura Bosetti Tonatto, “naso” (apprezzato anche dalla Regina Elisabetta d’Inghilterra) capace di trasformare suggestioni artistiche in fragranze capolavoro attraverso il più inusuale dei sensi, e le ho chiesto di creare il Profumo “Les Étoiles” per celebrare con ulteriore gioia il nostro ritorno alle scene.” Odette, candido “Cigno Bianco”, assieme alla dark Odile “Cigno Nero”, sono i due volti del temperamento umano, ed è proprio ai questi due volti che s’ispirano le due fragranze unisex delle cui note gli spettatori potranno godere, in contemporanea alla visione in palcoscenico di questi ammalianti passi a due, sollevando un’apposita linguetta nel programma di sala. Per gli spettatori, pertanto, un’inedita e totalizzante esperienza sensoriale. Una “prima” assoluta, in tutti i… sensi!

Sara Zuccari

Foto Graham Spicer