Una targa in memoria, in ricordo di Carla Fracci, legata al teatro capitolino non solo come immensa artista ma anche per un decennio come direttore delle stesso corpo di ballo, ad annunciarlo dal palco in anteprima, ieri venerdì 21 ottobre poco prima di iniziare Giselle con la coreografia di Carla Fracci, ripresa dal grande Julio Bocca, Eleonora Abbagnato Direttore del corpo di ballo e della scuola del Teatro dell’Opera di Roma e Francesco Giambrone Sovrintendente del teatro.
La targa che riporterà il nome della Divina Carla Fracci verrà posizionata al Teatro dell’opera di Roma accanto a quella di Rudolf Nureyev. In sala dopo l’annuncio una standing ovation da stadio seguito da un lungo e caloroso applauso. In sala presente alla serata dedicata a Carla Fracci, da un palchetto, anche il regista e marito Beppe Menegatti accompagnato dal figlio.
Al Teatro dell’Opera di Roma è andata in scena una Giselle strepitosa, fedele, giusta, con una coppia altrettanto invitante e armonica l’étoile Susanna Salvi e un carismatico Albrecht Michele Satriano. In scena dunque Giselle nella versione firmata nel 2004 dalla stella indimenticabile del ballo Carla Fracci. La leggendaria danzatrice, che fu direttrice del Corpo di Ballo del Teatro Costanzi dal 2000 al 2010, debuttò a Roma nel 1964 da protagonista.
La versione di Carla Fracci, ripresa da Julio Bocca, suo ultimo partner in questo titolo, e Gillian Whittingham, tiene conto di quella di Jean Coralli e Jules Perrot, delle tradizionali aggiunte di Marius Petipa, ma soprattutto dello spartito originale di Adam.
Fracci definì la coreografia “il balletto romantico per antonomasia, che mette malinconia, la malinconia di chi si vede sfuggire qualcosa che vorrebbe conservare: la malinconia per l’effimero. Forse il pubblico lo ama per il desiderio di partecipare a una saga d’amore con il suo inganno, la sua cattiveria e la sua redenzione”.
Sara Zuccari