Si aprirà martedì 28 dicembre 2021 alle ore 20 la Stagione di Danza 2021/2022 del Teatro di San Carlo.
In scena un classico del balletto, Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij ripreso nella versione di Patrice Bart, per la prima volta al San Carlo, protagonista il Balletto del Massimo napoletano diretto da Clotilde Vayer.
Le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij saranno eseguite dall’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta per l’occasione da Benjamin Shwartz. Luisa Spinatelli firma scene e costumi di questo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma che sarà in cartellone fino al 5 gennaio 2022 per sei recite. Ad interpretare Odette / Odile saranno Luisa Ieluzzi (nelle recite del 28 e 30 dicembre e 5 gennaio), Claudia D’Antonio (29 dicembre) e Anna Chiara Amirante (2, 4 gennaio). A vestire i panni del Principe Sigfried Alessandro Staiano (28, 30 dicembre, 5 gennaio), Salvatore Manzo (29 dicembre) e Danilo Notaro (2, 4 gennaio).
In programma dal 29 dicembre al 5 gennaio anche 5 matinéé per famiglie, spettacoli in versione ridotta del Lago dei cigni con esecuzione del II atto su musica registrata.Nella sua versione del capolavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Patrice Bart condensa in due atti il balletto originale, composto tra il 1875 e il 1876, costruendo un allestimento dove assumono maggiore rilievo i personaggi della Regina madre e Benno.
Classe1945 Bart è indissolubilmente legato al Balletto e alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi, dove è stato nominato étoile nel 1972. All’Opéra di Parigi già prima del suo addio ufficiale alle scene, nel 1989, ha avviato una carriera parallela prima come assistente di Nureev, poi maître de ballet e, dopo la partenza di Nureev, insieme a Eugène Polyakov, è stato direttore ad interim. È stato per oltre due decenni responsabile del mantenimento e della continuazione della straordinaria tradizione del Balletto dell’Opéra
Tra i suoi ultimi progetti come coreografo si ricordano Giselle per il Korean National Ballet a Seul e il Teatro dell’Opera di Roma (2011) e, sempre a Roma, Romeo e Giulietta (2011) e Il lago dei cigni (2013), Giselle è stata allo Staatsballett di Berlino, e nel 2021 sempre Giselle al Teatro Massimo di Palermo.
Patrice Bart ha ricevuto varie onorificenze tra cui Commandeur des Arts et des Lettres, Officier de l’Ordre National du Mérite e Chevalier de la Légion d’honneur.
“Quando divenni ballerino étoile dell’Opéra di Parigi – racconta Patrice Bart – ho avuto il piacere d’interpretare numerose volte il ruolo del Principe Siegfried nel Lago, dall’originale di Marius Petipa e nella riproposta di Bourmeister, e poi in versioni differenti e in diversi paesi, senza essere mai pienamente soddisfatto di come era stato concepito questo ruolo. Ho dovuto però attendere di divenire coreografo per poter dar vita alla mia visione del Lago dei cigni, molti anni più tardi. La vicenda – continua Bart – è trasportata negli anni 1910, in cui i personaggi al culmine del loro delirio lasciano spazio ai fantasmi. Ho scelto quest’epoca perché nel nostro immaginario rappresenta gli “anni folli”, dell’esagerazione. La vita correva gioiosa verso la catastrofe della prima guerra mondiale. Ma nella nostra arte entrano solo le sensazioni, non la Storia”.
Il lago dei cigni, balletto in due atti e quattro scene su libretto di Vladimir Begichev e Vasil Geltzer, è il primo dei tre balletti musicati da Pëtr Il’ič Čajkovskij. Andato in scena per la prima volta al Teatro Bolshoi di Mosca nel febbraio 1877 con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger, lo spettacolo non ebbe il successo sperato. Bisognerà aspettare il genio creativo di Marius Petipa che, dopo la morte del compositore, nel 1895 insieme a Lev Ivanov creerà una coreografia destinata a tributare al balletto il meritato successo, entrando definitivamente nella storia.
Sara Zuccari