La scuola di ballo del Teatro alla Scala in scena in ricordo di Loreta Alexandrescu

Il 15 e il 17 maggio ( ore 20) il Teatro alla Scala accoglie gli allievi della Scuola di Ballo e dell’Orchestra della sua Accademia, sotto la direzione di Pietro Mianiti, per uno spettacolo che li mette alla prova nell’esecuzione di coreografie del grande repertorio neoclassico e in nuove creazioni. Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Loreta Alexandrescu, insegnante della scuola di ballo, scomparsa prematuramente lo scorso mese di febbraio, alla quale l’Accademia ha deciso di intitolare le borse di studio del Dipartimento Danza, a cui chiunque potrà contribuire anche con un piccolo gesto, grazie alla nuova sezione online del sito dedicata alle donazioni nell’ambito della prima campagna di digital fundraising ‘Aiutiamoli a sognare’.

Nata in Romania, Loreta Alexandrescu aveva presto intrapreso una brillante carriera come ballerina professionista nel suo paese. Giunta in Italia alla fine degli anni ’70, aveva sin da subito affiancato all’attività artistica l’insegnamento per il quale dimostrava doti rare. Approdata alla Scuola di Ballo scaligera nel 1988, ha formato generazioni di ballerini che oggi, forti del suo magistero, sono diventati grandi interpreti sui palcoscenici più importanti del mondo. Lo spettacolo si apre con la presentazione ideata da Frédéric Olivieri sulle note del Concerto per due violini e orchestra in re minore di Johann Sebastian Bach. Violini solisti, Paloma Martin e Da Won Ghang, allieve della stessa orchestra, che in più occasioni si sono distinte come brillanti spalle.

La presentazione consente di dimostrare i diversi livelli tecnici e interpretativi raggiunti dagli allievi a seconda del corso frequentato fra gli otto in cui si articola il loro percorso formativo. Per alcuni dei danzatori più piccoli si tratta del debutto assoluto sul palcoscenico. In particolare, per le sei bimbe ucraine – Polina, Aleksa, Daria, Olha, Mariia, Sofiia – che l’Accademia ha accolto dallo scoppio della guerra non solo offrendo loro l’opportunità di frequentare gratuitamente la scuola di ballo, ma fornendo anche un sostegno concreto alle loro famiglie. Grazie al contributo della Comunità di Sant’Egidio e all’Associazione di Comunità Spazio Aperto e grazie a una raccolta fondi a cui hanno contribuito i mecenati e gli stessi dipendenti dell’Accademia, sono stati trovati per loro degli alloggi, sono state inserite nelle scuole statali e sono state predisposte lezioni di lingua italiana per le famiglie.

Lo spettacolo prosegue con due pezzi affidati a due coreografi italiani. Il primo porta la firma di Matteo Levaggi, danzatore e coreografo di grande esperienza, che della contaminazione fra molteplici linguaggi artistici ha fatto una delle sue cifre stilistiche. Si tratta di una delle sue creazioni più conosciute, ‘Largo’, andata in scena per la prima volta nel 2007 per il ‘Gala des Etoiles du XXI siècle’ al Théâtre des Champs-Elysées a Parigi su musiche di Šostakóvič per i due danzatori Céline Cassone e Bruno Roy, pezzo entrato poi a far parte del repertorio del Ballet du Grand Théâtre de Genève. Levaggi aveva ideato il pezzo inserendo una forte componente contemporanea, pur avendolo pensato per danzatori dalla forte matrice classica.

Oggi il coreografo aggiunge una figura maschile, scegliendo un’altra composizione musicale, la Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, che verrà eseguita sul palcoscenico da Sofia Bellettini, ex allieva del Corso per professori d’orchestra. Della seconda creazione è autore Valentino Zucchetti, formatosi fra la scuola scaligera e la Royal Ballet School, oggi first soloist del Royal Ballet, che si è già fatto notare per diverse esperienze coreografiche per le quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti, non ultima Anemoi, andata in scena in prima mondiale alla Royal Opera House nel 2021 con notevole successo. La creazione appositamente pensata per la scuola di ballo, dal titolo Canone Allegro, impegna sul primo movimento del Concerto per violino e orchestra, op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy quattordici danzatori, undici ragazzi e tre ragazze di età compresa fra i 16 e i 18 anni, dal VI all’VIII corso, in un susseguirsi di passi che richiedono grandi doti tecniche ed espressive.

Si chiude con ‘Serenade’, uno dei balletti più noti di George Balanchine, su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, ripreso da Patricia Neary, che dopo la brillante carriera come solista del New York City Ballet sotto l’egida dello stesso Balanchine ne ha raccolto l’eredità, riproponendone in tutto il mondo gli allestimenti.

Sara Zuccari

Accademia Ucraina di Balletto a Milano

Ritornano gli spettacoli degli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto di Milano al Tam Teatro Arcimboldi. E anche quest’anno l’appuntamento sarà con due titoli del repertorio classico tra i più famosi ed amati: sabato 30 aprile alle ore 21.00 e domenica 1° maggio alle ore 16.00 il sipario si alzerà sulle celebri note de La Bella Addormentata.

Negli stessi giorni e precisamente sabato 30 aprile alle ore 16.00 e domenica 1° maggio alle ore 11.00, i giovani danzatori dell’Accademia proporranno invece un balletto molto conosciuto, ma poco rappresentato in Italia, Coppelia.

La Bella Addormentata sarà presentata nella sua versione più famosa, nel rispetto della tradizione del repertorio classico. I tre atti, complessi per i virtuosismi dei solisti e per l’insieme a cui sarà chiamato il corpo di ballo, porteranno il pubblico nel mondo incantato di una favola con la quale siamo tutti cresciuti.

Scenografie di alto livello, ricchi costumi e qualità tecnica saranno al centro di un grande lavoro di precisione, sia a livello esecutivo che a livello espressivo. Al fianco degli allievi dell’Accademia due nomi della danza classica che il pubblico milanese ha conosciuto, ammirato ed applaudito nelle sette repliche del Lago dei Cigni andate in scena lo scorso anno: Michal Krcmar, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Helsinki e già protagonista di altri titoli proposti dall’Accademia (da Don Quixote a Schiaccianoci) e Violetta Keller, stella nascente dello stesso teatro tanto da ricoprire tutti i ruoli più complessi del repertorio classico nonostante la sua giovane età.

Sara Zuccari

La Scuola di ballo del Teatro alla Scala in scena al Piccolo

 

Dal 27 al 30 aprile 2022 si rinnova l’annuale appuntamento della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano-Teatro Strehler. Gli allievi della Scuola scaligera, diretti da Frédéric Olivieri, si cimenteranno nell’interpretazione di pagine del repertorio neoclassico e contemporaneo.

Lo spettacolo si apre con la Presentazione ideata da Frédéric Olivieri sulle note del Concerto per due violini e orchestra in re minore di Johann Sebastian Bach. La presentazione consente agli allievi di dimostrare i diversi livelli tecnici e interpretativi raggiunti a seconda del corso frequentato fra gli otto in cui si articola il loro percorso formativo.

Seguono due creazioni firmate da due artisti della scena contemporanea.

La prima è uno dei pezzi più noti di Matteo Levaggi, danzatore, coreografo eclettico e versatile, da sempre aperto alla contaminazione fra diversi linguaggi artistici.  Si tratta di Largo, ideato nel 2007 per il Ballet du Grand Théâtre de Genève su musiche di Šostakóvič, per due grandi ballerini come Céline Cassone e Bruno Roy. Il balletto, andato in scena per la prima volta a Parigi, quindi a Miami e New York fra gli altri, è nato per danzatori dalla forte formazione classica, ma vira verso un vocabolario di movimento più contemporaneo. Oggi Levaggi aggiunge una figura maschile, scegliendo un’altra composizione musicale, la Suite n. 1 in sol maggiore per violoncello solo di Johann Sebastian Bach. È lo stesso Levaggi a sottolineare come tali cambiamenti gli abbiano permesso di “rigenerare i passi originali del balletto infondendo più energia e facendo un lavoro più ampio nello spazio, con una nuova musicalità, una nuova vita”. Prosegue Levaggi: “Devo dire che lavorare con giovani danzatori ha sempre fatto parte del mio percorso artistico, sin dall’esperienza al Balletto Teatro di Torino e ho spesso ideato delle creazioni per dei ballerini all’inizio della loro carriera. Riprendere oggi per i ragazzi dell’Accademia scaligera un pezzo per me così fortunato, che ha segnato il momento in cui mi sono reso conto che la coreografia sarebbe stata il mio lavoro e consegnarlo loro in una nuova veste mi dà profonda gioia. Mi piace trattare questi danzatori come fossero già dei professionisti, lasciandoli anche liberi di esprimersi affinché possano smuovere qualcosa nel loro corpo e nella loro mente, cosicché il loro impegno non rimanga sul piano prettamente didattico, ma si trasformi già in un lavoro artistico”.

La seconda creazione è stata affidata a Valentino Zucchetti, formatosi fra la scuola scaligera e la Royal Ballet School, oggi First Soloist del Royal Ballet, che si è già distinto per diverse esperienze coreografiche per le quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti, non ultima Anemoi, andata in scena in prima mondiale alla Royal Opera House nel 2021 con notevole successo. La creazione appositamente pensata per la Scuola di Ballo, dal titolo Canone Allegro, impegna sul primo movimento del Concerto per violino e orchestra, op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy quattordici danzatori, undici ragazzi e tre ragazze di età compresa fra i 16 e i 18 anni, dal 6° all’8° corso, in un susseguirsi di passi che richiedono grandi doti tecniche ed espressive. Come ha affermato Zucchetti “la scelta di una coreografia “a canone”, interessante perché permette di cavalcare l’onda di certe strutture musicali, nasce dalla volontà di portare i ragazzi a un livello tecnico superiore, stimolandone soprattutto le capacità interpretative e chiedendo loro di danzare con vibrante energia come richiede la musica di Mendelssohn-Bartholdy caratterizzata da un ritmo molto incalzante”. “Ho voluto” continua Zucchetti “accompagnare gli allievi in un percorso di crescita, aiutandoli non solo a comprendere ogni passo, ogni sequenza, prendendoli per mano, ma anche ad affrontare la scena dal punto di vista psicologico, soprattutto dopo due anni in cui tale crescita è stata molto rallentata a causa della sosta forzata per la pandemia. Vedere il loro progresso in queste settimane di lavoro mi ha colpito tantissimo”. La Masterclass di preparazione a Canone Allegro è stata sostenuta da Equita, banca d’affari indipendente italiana.

Si chiude con Serenade, uno dei balletti più conosciuti di George Balanchine, su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, ripreso da Patricia Neary, che dopo la brillante carriera come solista del New York City Ballet sotto l’egida dello stesso Balanchine ne ha raccolto l’eredità, riproponendone in tutto il mondo gli allestimenti. La scuola aveva già interpretato il celebre balletto nel 2013 e nel 2014.

George Balanchine crea Serenade sulle note dell’omonima composizione di Čajkovskij Serenata in do maggiore per orchestra d’archi, op. 48 nel 1934 per gli allievi della School of American Ballet, appena fondata con Lincoln Kirstein e Edward M. M. Warburg ed è il primo balletto a serata intera che porta la sua firma a distanza di pochissimi mesi dal suo arrivo negli Stati Uniti. Balanchine, volendo infondere al balletto una vena malinconica, inverte l’ordine dei movimenti musicali spostando il terzo, Elegia, alla fine.

Serenade, che costituisce uno degli esempi più alti del suo stile, vede 28 ballerini in costumi celesti danzare davanti a un fondale della medesima tonalità. Come lui stesso scriveva in Complete Stories of the Great Ballets: “Per Serenade molti pensano che ci sia una storia nascosta nel balletto. Non c’è. Sono semplicemente danzatori in movimento su un bel pezzo di musica. L’unica storia è la storia della musica, una serenata, una danza, se si preferisce, al chiaro di luna”.

Gli allievi torneranno sul palcoscenico il 15 e 17 maggio. E sarà il Teatro alla Scala ad ospitare lo spettacolo della Scuola di Ballo, con l’Orchestra dell’Accademia diretta da Pietro Mianiti.

Sara Zuccari

Gala Rudolf Nureyev a Milano

Rudolf Nureyev, il più grande ballerino di tutti i tempi il cui talento rimane ancora oggi ineguagliato, ha segnato un’epoca dal punto di vista interpretativo e creativo nella storia della danza. Eccelso danzatore, le cui doti espressive e virtuosistiche hanno esaltato talento ed irrequieta genialità, unendosi ad un incredibile carisma e una presenza scenica unica ed ammaliante.

Le sue coreografie, hanno saputo infondere nuova linfa ai classici del repertorio, rivitalizzandoli con un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione.

Nureyev ha saputo motivare alla passione per la danza e alla ricerca per la perfezione tecnica tante giovani promesse, che oggi, arricchite dal suo prezioso bagaglio artistico, gli rendono omaggio nel “Gala di danza omaggio a Rudolf Nureyev” che sarà in scena al TAM Teatro Arcimboldi Milano sabato 7 maggio 2022.

Il pubblico potrà assistere ai celebri pas de deux del repertorio classico e assoli contemporanei portati in scena da étoiles e primi ballerini  provenienti dal Royal Ballet di Londra, American Ballet Theater, City Ballet di New York, National Ballet Theatre of Ukraine, Hungarian National Ballet e dal Teatro alla Scala di Milano.

Ad arricchire la serata sarà la straordinaria partecipazione di due grandi stelle della danza mondiale: Natalia Osipova e Danil Siimkin.

Natalia Osipova star del Bolshoi di Mosca e ora Principal del Royal Ballet è stata definita “la ballerina degli estremi” con la sua tecnica impeccabile, i sui giri e i suoi balzi estremi che stupiscono tutti coloro che la vedono ballare.

Daniiel Simkin, étoile dell’American Ballet di New York e vincitore di numerosi riconoscimenti, ha già conquistato i palcoscenici di tutto il mondo con la sua tecnica fatta da virtuosismi mozzafiato, pirouettes interminabili, salti unici per la magica sospensione in aria.

Il “Gala di danza omaggio a Rudolf Nureyev”, reduce dal grande successo al Teatro Sferisterio nell’ambito del Macerata Opera Festival 2021, torna ad emozionare il pubblico in una nuova brillante produzione.

Sara Zuccari

Roberto Bolle and Friends Gala 2022: date e città

Da Milano a Taormina, ecco tutte le date dei prossimi appuntamenti con il Gala Roberto Bolle and Friends!
Il pubblico avrà ancora una volta un’occasione imperdibile per vedere sullo stesso palco l’étoile dei due mondi Roberto Bolle con star internazionali della danza, un vero e proprio viaggio attraverso la bellezza e la magia di questa forma d’arte.
Roberto Bolle non è solo interprete ma anche Direttore Artistico dei suoi Gala, che sono diventati uno straordinario strumento di diffusione della danza e delle sue eccellenze ad un pubblico trasversale, composto da migliaia di appassionati e non solo.
Forte della sua esperienza sui palcoscenici più importanti del mondo, Bolle riesce a rendere ognuno di questi spettacoli unico nel suo genere ricreando un’atmosfera magica che celebra la bellezza e l’eleganza della danza.
Accanto a lui alcuni ballerini appartenenti alle più importanti compagnie di danza internazionali per realizzare un programma sorprendente, in grado di affascinare un numero di spettatori sempre più vasto ed eterogeneo. Roberto Bolle, protagonista assoluto della danza, infrange costantemente i tabù che costringono il balletto ad arte di nicchia portando sullo stesso palco grandi classici e coreografie nuove e innovative scegliendo di esibirsi con il meglio della danza mondiale. …
MILANO, TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI | Dal 18 al 26 giugno 2022
ROMA, TERME DI CARACALLA | Dal 12 al 14 luglio 2022
FIRENZE, PIAZZA DELLA SS. ANNUNZIATA | 16 luglio 2022
VERONA, ARENA DI VERONA | 20 luglio 2022
GENOVA, PARCHI DI NERVI | 27 luglio 2022
TAORMINA, TEATRO ANTICO | 29 luglio 2022
Sara Zuccari

Alessandra Ferri in scena a Milano per i suoi 40 anni di carriera

Alessandra Ferri celebra i quarant’anni di carriera interpretando Winnie, la ballerina âgée immaginata da Béjart. Nella sua malinconica solitudine, il personaggio vive il ricordo dei giorni felici: Willy è un suo ex-partner, mentre la collina di sabbia che la sommerge è una montagna di vecchie scarpette da punta.

Con L’heure exquise, basato su Oh, les beaux jours (Giorni felici), uno dei momenti più alti del teatro di Samuel Beckett, Alessandra Ferri celebra i quarant’anni di carriera interpretando Winnie – la ballerina “âgée” immaginata nel 1998 da Maurice Béjart – che, nella sua malinconica solitudine, vive nei gioiosi ricordi di giorni felici. Willy, impersonato da Thomas Whitehead, è un ex-partner di Lei, sommersa qui non dalla famosa collina di sabbia, bensì da una montagna di vecchie scarpette da punta. È un altro personaggio femminile per Alessandra Ferri, dopo Virginia Woolf, Eleonora Duse e Léa di Chéri, tutte donne eccezionali che appartengono a questo capitolo della sua vita. Scrive Béjart: «Tutti i grandi musicisti hanno fatto delle “variazioni” su un tema di un altro grande… Io mi sono permesso di lavorare su una pièce tra le più importanti del ventunesimo secolo. In verità non si tratta di un adattamento danzato, ma di un lavoro di composizione fedele allo spirito dell’autore e tuttavia nel contesto di una creatività puramente astratta e coreografica. La musica è un montaggio su temi di Webern, in primo luogo, ma anche di Mahler e Mozart. I pochi testi sono le parole pronunciate da una ballerina nel momento della danza o del riposo. Infine, il SILENZIO: l’elemento principe di questa liturgia».

Dal 20 al 22 aprile al Teatro Strehler di Milano L’heure exquise.

Sara Zuccari

Buon compleanno a Roberto Bolle!

Roberto Bolle è senz’altro oggi il ballerino più conteso dai teatri e dai coreografi di tutto il mondo e non potrebbe essere diversamente quando si nasce con un talento come il suo e lo si coltiva con tanta cura e dedizione. E’ nato a Casale Monferrato il 26 marzo del 1975 ed ha iniziato giovanissimo i suoi studi nella Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano: “La carriera nel mondo della danza si sviluppa prestissimo, da giovanissimo. Bisogna sviluppare doti da atleta, curare l’interpretazione e lo studio. Dopo i 40 anni c’è un evitabile declino fisico. La carriera è breve, bisogna darsi da fare per dare il massimo molto presto”.

Il primo a notarlo fu il più grande danzatore della storia, Rudolf Nureyev, che gli affidò il ruolo di Tadzio nell’opera “Morte a Venezia” di Benjamin Britten.

Roberto aveva solo 15 anni e un futuro da stella davanti a sé. L’incontro con Nureyev è stato determinante: “Mi ha dato soprattutto dei consigli tecnici, correggendomi alla sbarra e in alcuni esercizi. In un certo senso, mi ha aggiustato l’impostazione di base. Ero molto giovane e ne avevo davvero un grande bisogno”.

Nel 1990 ha ricevuto numerosi riconoscimenti, nazionali e internazionali, come promessa della danza italiana. Nel 1994, appena diplomato, entrò nel corpo di ballo del Teatro alla Scala e soli due anni dopo venne nominato primo ballerino da Elisabetta Terabust, stella lucente della danza, allora direttrice del ballo; fu un evento storico perché alla Scala non era mai successo che un danzatore ricevesse tale nomina a soli 21 anni. Ma la sua ascesa continuò in maniera fulminea e senza tregua; rinunciò, infatti, poco dopo a tale contratto sicuro per diventare “freelance”, ospite della Scala. In questo modo poteva esibirsi nei diversi teatri del mondo e con le migliori compagnie: Teatro dell’Opera di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Royal Ballet di Londra, New York City Ballet, Tokio Ballet, ecc….

Tuttavia, la sua compagnia di adozione è senz’altro il Royal Ballet, rinomata per la poliedricità dei suoi artisti, dotati sia di un’ottima tecnica che di una grande capacità di interpretazione drammatica. Questo suo legame con Londra è un elemento che lo avvicina a Rudolf Nureyev: “Abbiamo in comune una città: Londra. Infatti anche Nureyev ha trovato una consacrazione internazionale proprio nella capitale inglese, come è accaduto a me. E’ qui che ho trovato un grande affetto da parte del pubblico”.

Ha interpretato i ruoli principali in molti balletti del repertorio classico: “Giselle”, “Il Lago dei Cigni”, “La Baiadera”, “Lo Schiaccianoci”, “Don Chisciotte”, “Romeo e Giulietta”, ecc…

Riconosciuto da tempo come il principe della danza per la sua strabiliante tecnica e per la sua bellezza scenica, Roberto Bolle ricopre spesso il ruolo da principe poiché gli calza a pennello. D’altra parte il suo fisico scultoreo incarna perfettamente l’ideale della bellezza classica e i suoi grandi occhi chiari, su un volto dai lineamenti estremamente delicati, esaltano questo suo aspetto naturale da “Principe Azzurro”. Commenta così il fatto che spesso i critici parlino più del suo aspetto fisico che della sua tecnica (eccelsa!): “Il fisico, nella danza è fondamentale per aggiungere credibilità al personaggio”.

Ma, nonostante egli sappia di avere un talento e una vita fuori dal comune, eccezionale, conserva una grande umiltà, sa essere critico verso se stesso, mettersi in discussione e rinnovarsi continuamente. Afferma infatti: “Ho già interpretato la maggioranza dei balletti che volevo fare. Ora mi sto concentrando a trovare nuove sfumature per dare al pubblico nuove emozione” e confessa: “Nella carriera di un danzatore è importante interpretare anche ruoli poco congeniali. Bisogna ampliare la sfera delle interpretazioni”.

Si è distinto anche nei ruoli neoclassici di “Agon”, “Ciaikovskij Pas de Deux”, “Apollon Musagète” e in alcune coreografie di William Forsythe come “In the Middle somewhat” (“la danza astratta mi è congeniale perché ha la necessità di maggiore plasticità e fisicità”).

Molti coreografi contemporanei hanno creato per lui dei balletti: Derek Deane, direttore dell’English National Ballet, Il lago dei Cigni e Romeo e Giulietta diRoberto Zanella, direttore dell’Opera di Vienna, un assolo sull’Ave Verum di Mozart e di recente la Giselle del coreografo, svedese, Mats Ek al Teatro San Carlo di Napoli.

E’ Stato ospite di eventi importanti: al Bolshoi per la celebrazione del 75° anniversario di Maya Plitseskaya, al Golden Jubilee della Regina Elisabetta a Buckingam Palace nel 2002.

Dal 1999 è “Ambasciatore di buona volontà” per l’Unicef.

Tra le numerose e illustri partners con cui ha ballato ricordiamo: Carla Fracci, Alessandra Ferri, Sylvie Guillem, Viviana Durante, Svetlana Zakarova, Tamara Rojo, Darcey Bussell, Laura Comi, ecc.

Nonostante trascorra la maggior parte delle sue giornate tra lezioni e prove in teatro, nel tempo libero ama andare in teatro a vedere i musicals, soprattutto quelli londinesi, la sua seconda passione “sono un mix di teatro, danza, musica, interpretazione, quindi mi interessano anche per la mia professione”. Quando si trova a Milano, ama anche andare a nuotare, lo trova un modo per rilassarsi. Una curiosità: ha un fratello gemello…ma sono eterozigoti!!!

Nel 2004, balla sul sagrato di Piazza San Pietro al cospetto del Papa in occasione della Giornata Mondiale della gioventù.

Nel giugno 2007 è il primo italiano invitato a danzare al Metropolitan di New York. Nel 2008 ha portato con enorme successo il suo Gala “Roberto Bolle and Friends” in luoghi finora sconosciuti dalla danza: il sagrato del Duomo di Milano e piazza Plebiscito di Napoli, dove è stato seguito da un pubblico di migliaia di persone. Con la collaborazione del FAI ha inoltre realizzato spettacoli eccezionali al Colosseo di Roma e nella Valle dei Templi di Agrigento, nello spazio antistante il suggestivo Tempio della Concordia.

Recentemente la sua performance nella Giselle, di Mats Ek, al San Carlo di Napoli, che lo ritraeva in alcune scene completamente nudo è stato uno dei video più cliccati su youtube degli ultimi tempi.

E alla domanda: “che cos’è per Roberto Bolle la danza?”

Lui risponde così: “La danza è quello che ho sempre desiderato fin da bambino, ho la fortuna di poterlo fare e spero di continuare ancora per molto. La danza è la mia vita e tutta la mia vita è dedicata alla danza”.

Sara Zuccari

Pace for Peace gala a Milano

Giovedì 7 aprile il TAM Teatro Arcimboldi di Milano accoglierà PACE FOR PEACE – A RITMO DI DANZA, un emozionante gala con le étoiles europee e le grandi personalità del mondo del balletto internazionale, per una serata di grande danza a sostegno degli artisti ucraini e per i profughi colpiti dalla guerra.

I ballerini coinvolti si ritroveranno per la prima volta a danzare insieme per un importante progetto benefico: l’incasso della serata sarà infatti devoluto al FONDO #MilanoAiutaUcraina, promosso dal Comune insieme a Fondazione di Comunità Milano, e alla Croce Rossa Italiana, per sostenere lo sforzo straordinario di aiuto immediato e accoglienza sul nostro territorio di donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra.

Sul palcoscenico del TAM assisteremo agli assoli e ai pas de deux di numerose e celebri personalità del mondo della danza europea, étoiles e primi ballerini che stanno abbracciando il progetto con passione, determinazione e a titolo gratuito. Una serata che si preannuncia imperdibile per tutto il pubblico che partecipando potrà rendersi protagonista di un’importante opera di aiuto alla comunità internazionale.

Così Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano: “Ringrazio Gianmario Longoni, direttore artistico di TAM, per dare forza a un grido di pace unisono che viene emesso dalla città di Milano tramite le voci di tutte, le sue istituzioni culturali, che hanno deciso autonomamente di agire secondo la propria missione. Mi sento partecipe di una grandissima voce collettiva, di un progetto di solidarietà culturale forte e concreto”.

Sara Zuccari

Gala Carla Fracci alla Scala: il programma

Gala Fracci sarà in scena sabato 9 aprile e vedrà protagonisti i primi ballerini, i solisti, il corpo di ballo della Scala e straordinari ospiti del calibro di Alessandra Ferri, Marianela Nuñez, Olga Smirnova, Svetlana Zakharova, Roberto Bolle, Carsten Jung.

Carla Fracci è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, personaggio di riferimento per il Teatro alla Scala e per tutta la cultura italiana. Una storia di talento, ostinazione e lavoro che ha ispirato e tuttora ispira generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto.

Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Prima edizione
Direttore Manuel Legris
Artisti ospiti: Alessandra Ferri, Marianela Nuñez, Olga Smirnova, Svetlana Zakharova, Roberto Bolle, Carsten Jung
Direttore Valery Ovsyanikov
Luci Marco Filibeck

PROGRAMMA
da Giselle
coreografia Jean Coralli-Jules Perrot, ripresa di Yvette Chauvirè, musica Adolphe Adam
Dall’Atto II: Myrtha e le Willi
Alice Mariani
Alessandra Vassallo, Agnese Di Clemente
e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

da Excelsior
coreografia Ugo Dell’Ara, musica Romualdo Marenco
(musica su base registrata)
Passo a due dall’Atto II
Virna Toppi, Mattia Semperboni

da Chéri
balletto di Roland Petit, musica Francis Poulenc
(musica su base registrata)
Passo a due dal quadro secondo
Emanuela Montanari, Nicola Del Freo

da Romeo e Giulietta
coreografia Rudolf Nureyev, musica Sergej Prokof’ev
Pas de deux dall’Atto I
Vittoria Valerio, Claudio Coviello

da L’heure exquise
regia e coreografia Maurice Béjart, musica Gustav Mahler
Variazioni su un tema di Samuel Beckett (Oh, les beaux jours)
Estratto
Alessandra Ferri, Carsten Jung

da La vedova allegra
coreografia Ronald Hynd,
per gentile concessione di The Australian Ballet
musica  Franz Lehár
Passo a due dall’Atto III
Marianela Nuñez, Roberto Bolle

da Lo schiaccianoci
coreografia e regia Rudolf Nureyev, musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Dall’Atto II : Valzer dei fiori  e  Grand pas de deux
Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko

da La strada
coreografia Mario Pistoni, musica Nino Rota
(musica su base registrata e musica con l’orchestra)
Ensemble
Alessandra Vassallo, Gioacchino Starace e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Passo a due
Antonella Albano, Massimo Garon

da La Péri
coreografia Jean Coralli, ripresa Loris Gai, musica Friedrich Burgmüller
Passo a due
Martina Arduino, Marco Agostino

Cachucha
coreografia da Jean Coralli, musica Casimir Gide
Caterina Bianchi

da La Bella addormentata nel bosco
coreografia e regia Rudolf Nureyev, musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Adagio della Rosa  – dall’Atto I
Marianela Nuñez
Gabriele Corrado, Christian Fagetti, Edoardo Caporaletti, Navrin Turnbull

da Onegin
balletto di John Cranko, musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Arrangiamento e orchestrazione di Kurt-Heinz Stolze
Passo a due dell’Atto I, secondo quadro
Olga Smirnova – Roberto Bolle

La morte del cigno
coreografia Mikhail Fokin, musica Camille Saint-Saëns
Svetlana Zakharova

da Symphony in C
coreografia George Balanchine© School of American Ballet, musica Georges Bizet
IV movimento e finale
Maria Celeste Losa, Nicola Del Freo, Martina Arduino, Timofej Andrijashenko Nicoletta Manni, Marco Agostino,
Virna Toppi, Claudio Coviello e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Sara Zuccari

Gli Smeraldi, i Rubini e i Diamanti di Jewels, danzano alla Scala

A George Balanchine è dedicato il titolo di marzo, dall’11 al 24 per una serata preziosa che riporterà in scena tre gemme coreografiche e musicali: gli Smeraldi, i Rubini e i Diamanti di JewelsNel 2011, alla Scala e nelle tournée successive, cosi come nella ripresa del 2014, i “Gioielli” scaligeri per la prima volta riuniti ottennero il plauso di pubblico e critica. Otto anni sono passati dalle ultime rappresentazioni e queste nuove recite porteranno, accanto a ritorni in scena anche tanti nuovi debutti.

Balanchine fu ispirato dall’arte del disegnatore di gioielli Claude Arpels e scelse una musica che rivelasse l’essenza di ciascun gioiello (Gabriel Fauré, da Pelléas et Mélisande e da Shyloch per gli “Smeraldi”; il Capriccio per pianoforte e orchestra di Stravinskij per i “Rubini”; estratti dalla Sinfonia n.3 in re magg. op. 29 di Čajkovskij per i “Diamanti”). Ogni sezione di Jewels è differente per musica e atmosfera, e permette di riconoscere alcune linee fondamentali del percorso creativo di Balanchine, del suo rapporto con la musica e i suoi compositori d’elezione, con le scuole e gli stili della storia della danza.

Emeralds richiama le danze ottocentesche del romanticismo francese e vedrà in scena nelle due coppie principali Martina Arduino  con Nicola Del Freo  e Alice Mariani con Marco Agostino, a cui si alterneranno Vittoria Valerio con Claudio Coviello e Caterina Bianchi con Gabriele Corrado (18 e 20 marzo),  Gaia Andreanò con Navrin Turnbull e Vittoria Valerio con Edoardo Caporaletti (24 marzo )

Rubies è frizzante e spiritoso, e incarna appieno la collaborazione fra Stravinskij e Balanchine. Maria Celeste Losa sarà la ballerina solista, ruolo che sarà anche interpretato da Nicoletta Manni  (18 e 20 marzo) e da Alice Mariani (24 marzo). Nella coppia solista Virna Toppi con Claudio Coviello,  poi Agnese Di Clemente con Domenico Di Cristo (18 e 20 marzo), Alessandra Vassallo con Rinaldo Venuti (23 marzo)

Diamonds rievoca l’ordine e la grandeur della Russia Imperiale e del Teatro Mariinskij, dove Balanchine crebbe artisticamente. La coppia principale risplenderà con Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, con Maria Celeste Losa e Navrin Turnbull (18 e 20 marzo), Martina Arduino e Nicola Del Freo (24 marzo).

Sara Zuccari