Dal 17 al 20 agosto a Bassano B.Motion Danza: 21 appuntamenti in 4 giorni

Dal 17 agosto Operaestate passa il testimone a B.Motion, la sezione dedicata ai linguaggi del contemporaneo che fino al 20 agosto si concentra sulla danza. Attraverso performance in prima nazionale, attività di formazione, e una densa programmazione di spettacoli B.Motion Danza diventa un luogo di incontro a livello internazionale per la scena emergente della danza contemporanea.
La giornata del 17 agosto si apre alle ore 9 al Giardino Parolini con la consueta pratica fisica aperta a tutti e gratuita, quest’anno affidata ai Dance Well teachers, per delle classi Dance Well che torneranno anche il 18 e 19 agosto. A seguire, sempre al Giardino Parolini (e in caso di maltempo in Palestra Brocchi), gli incontri con gli artisti del programma dedicati al tema del repertorio, coordinati da Ariadne Mikou, dramaturg e ricercatrice.
Il programma di spettacolo inizia invece alle 16.00 nella Chiesa di San Giovanni con lo spettacolo To cut loose della coreografa francese Leila Ka, parte della selezione Aerowaves 2023, la piattaforma europea dedicata alla danza contemporanea. To cut loose è un salto nel vuoto senza rete di salvataggio, un atto di insolenza e ribellione, un desiderio indomabile di libertà: una performance in cui Leïla Ka appare in scena scalza, con una camicia semplice, mossa da un’energia vulnerabile e inar¬restabile, come quella di un leone in gabbia. Lo spettacolo sarà poi di nuovo in scena, in replica, anche alle 19.30.
Anche i Dance Well dancers, parte della comunità di danza per persone con Parkinson ma aperta a tutti, ora anche un progetto europeo sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, tornano protagonisti. Quest’anno nello spettacolo How to. A Score. Bassano. della coreografa norvegese Mia Habib dalle ore 16.30 nella Palestra del Liceo Brocchi; una prima nazionale, prodotta de Operaestate Festival e realizzata con il sostegno dell’Ambasciata di Norvegia in Italia. Per questa creazione Mia Habib si è ispirata a pratiche di danza per la creazione e coesione di nuove e diverse comunità, e ai temi del lutto e dell’ecologia. Accanto alle performance, il pubblico è invitato a visitare l’“archivio vivente” del progetto: creato dallo scenografo Liam Al Zafari, darà una chiave di accesso davvero unica al processo creativo. La performance sarà presentata ogni giorno dal 17 al 20 agosto, alla stessa ora.
Alle ore 18.00 al CSC San Bonaventura va in scena la creazione del giovane danzatore Aurelio Di Virgilio: Jeplane. Lo spettacolo nasce dal desiderio di ricostruire le dinamiche che si scatenano davanti a un paesaggio. L’orizzonte, l’appiattimento del mondo in una linea, il sentimento del futuro. Le proprietà specifiche di questo territorio sono instabilità e iridescenza. Jeplane è il luogo dei legami impossibili, invisibili, interrotti, in cui vedere un orizzonte insieme; e nasce dal desiderio di proiettarsi insieme oltre, e di aspettare fino l’ultimo raggio di sole.
La serata termina con un’altra prima nazionale: Fruit Tree di Lara Barsacq, in scena alle ore 21.30 al Teatro Remondini, con il sostegno di WBTD – Wallonie Bruxelles Theatre Danse. La coreografa e danzatrice belga si ispira ai Balletti russi, ed esplora diverse tematiche tra cui la femminilità, il rito di passaggio, la libertà e la forza. Uno spettacolo costruito come una cerimonia, in cui la gioia e la malinconia si fondono insieme, in una pièce intensa e sensuale, un’ode alla natura e un richiamo alla forza della vita.
Sara Zuccari

L’icona della danza Carolyn Carlson a Ferrara

Il Festival di Danza Contemporanea prosegue a teatro tra ottobre e novembre. Tra gli ospiti più attesi: Carolyn Carlson Company con la Prima nazionale il 14 ottobre di The Tree (Fragments of poetics on fire) e Saburo Teshigawara, Leone d’Oro alla carriera per la Danza 2022, per la Prima nazionale di Lost in dance (6 novembre) oltre alla Compagnia Artemis Danza / Monica Casadei (CorpiViolati #DJOperaNoir – in Prima assoluta – e Omaggio a Traviata 2011-2022, il 30 ottobre). In programma anche: Compagnia Zappalà Danza (Instrument Jam, 22 ottobre) e Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto (Double Side, con la nuova creazione di Danièle Desnoyers e Stabat Mater con coreografia di Norge Cedeño Raffo, 1° novembre).

L’icona della danza Carolyn Carlson porta in scena la sua ultima grande creazione, The Tree, una riflessione poetica e suggestiva sull’umanità, una manifestazione d’amore potente e vitale nei confronti della natura sull’orlo del naufragio. Dopo Eau, Pneuma e Now, chiude il ciclo delle coreografie ispirate a Gaston Bachelard, filosofo della scienza francese.
Basato su Fragments of a Poetics of Fire, la danzatrice e coreografa statunitense ha scelto la forza poetica e simbolica delle fiamme come fonte di ispirazione per questa nuova creazione. La sua visione onirica, insieme al virtuosismo dei danzatori, si fonde con i paesaggi immaginari creati dal light designer Rémi Nicolas, sublimati dall’artista visivo Gao Xingjian.

Sara Zuccari

Alessandra Ferri, una stella a Civitanova Danza

Una vera e propria festa della danza per la conclusione della ventinovesima edizione del Festival Civitanova Danza – dedicato al maestro Enrico Cecchetti, promosso da Comune di Civitanova, Azienda Teatri di Civitanova e Amat con il sostegno di Regione Marche e MiC – giovedì 4 agosto, con Alessandra Ferri, icona della danza mondiale che celebra i quarant’anni di carriera interpretando Winnie in L’heure exquise, basato su Oh, les beaux jours (Giorni felici), uno dei momenti più alti del teatro di Samuel Beckett. Accanto a lei sul palcoscenico del teatro Rossini, sommersa qui non dalla famosa collina di sabbia bensì da una montagna di vecchie scarpette da punta, il talentuoso danzatore del Royal Ballet Thomas Whitehead.

“Non ho avuto dubbi, ho sentito che era quello il ruolo che cercavo. Per me un altro personaggio femminile – dichiara Alessandra Ferri -, come sono state Virginia Woolf, Eleonora Duse e la Léa di Chéri, donne straordinarie che appartengono a questo secondo capitolo della mia vita. Nel 2021 sono 40 anni da quando sono entrata al Royal Ballet a Londra iniziando così il mio viaggio artistico. Per celebrare e festeggiare con il pubblico questo traguardo cercavo un ruolo significativo, mai interpretato, giusto ed emozionante per l’artista che sono ora. Riordinando il mio archivio ho trovato una pagina che parlava di un lavoro di Maurice Béjart basato su uno straordinario testo di Samuel Beckett, Giorni Felici. Un caso? Mi piace pensare piuttosto a un “segno”, una concatenazione di date, anniversari, emozioni: ho scoperto che nel 2021 saranno 60 anni da quando Beckett scrisse il famoso play. Il ruolo della protagonista, immaginato da Béjart nel 1998 è assolutamente fantastico, la sua Winnie è una ballerina âgée che nella sua malinconica solitudine vive nei gioiosi ricordi dei suoi giorni felici, il suo Willy, è un suo ex-partner e la famosa collina di sabbia che la sommerge è una montagna di vecchie scarpette da punta”.

Tutti i grandi musicisti hanno fatto delle “variazioni“ su un tema di un altro grande. Variazioni di Brahms su un tema di Haydn, di Chopin su un tema di Mozart, di Beethoven su Diabelli, e così via. Io – scriveva Maurice Bèjart – mi sono permesso di lavorare su una pièce tra le più importanti del ventunesimo secolo, Oh,les beaux jours!. In verità non si tratta di un adattamento danzato ma di un lavoro di composizione fedele allo spirito dell’autore e tuttavia nel contesto di una creatività puramente astratta e coreografica. La musica è un montaggio su temi di Webern in primo luogo, ma anche di Mahler e di Mozart. I pochi testi sono delle parole pronunciate da una ballerina nel momento della danza o del riposo. Infine il silenzio: l’elemento principe di questa liturgia”.

Sara Zuccari

Campania Teatro Festival 2021 a tutta danza!

La sessione invernale è la terza e ultima tranche dell’edizione 2021 del Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio e finanziato dalla Regione Campania, completa il percorso di una rassegna che non è mai stata annullata, nonostante il difficile biennio imposto dalla pandemia.

Prevede 10 appuntamenti: 8 di danza contemporanea e due docu-film dedicati all’attivista statunitense Rosa Parks. Si parte il 3 dicembre, con replica il giorno successivo, al teatro Nuovo di Napoli con “Delayer”, uno spettacolo con la regia e la coreografia di Valeria Apicella. Il giorno 5, invece, al teatro Sannazaro andrà in scena “Bisbigliata creatura”, ideazione e regia di Mariella Celia, che ne è anche interprete con Cinzia Sità.

Lunedì 6 si potrà assistere poi al primo docu-film. Al Multicinema Modernissimo appuntamento in sala con ”Ale che balla sui tetti”, un progetto a cura di Manovalanza per la regia di Adriana Follieri, omaggio delicatissimo a Rosa Parks.

Ancora grande danza l’8 e il 9 al Teatro Nuovo. La compagnia Igor and Moreno, formatasi a Londra e riconosciuta a livello internazionale, porta a Napoli “Idiot-Syncrasy”, coreografia e performance di Moreno Solinas e Igor Urzelai. In contemporanea, il giorno 8 al teatro Sannazaro c’è “L’odore della pelle”, per la direzione artistica di Annamaria Di Maio, e il 9 “Querida gala”, concept, coreografia e regia di Antonello Apicella. Lo stesso spazio di via Chiaia ospiterà poi gli altri tre spettacoli di danza: il 10 dicembre “Collective trip 7.0”, concept, regia e coreografia di Claudio Malangone e Nicoletta Cabassi; l’11 “Your body is battleground/Elettra”, coreografia di Adriano Bolognino/ Nyko Piscopo; il 12 “Le danze pandemiche”, un programma composto da tre performance: “Polvere: minutissime particelle incoerenti”, “Il paradosso di Lulù” e “Pandemik mambo” coreografia Gabriella Stazio.

L’ultimo appuntamento della terza sessione del Campania Teatro Festival è in programma il 13 dicembre al Multicinema Modernissimo con la proiezione del docu-film “ Autobus 2857”, interpretato da Vinicio Marchioni. Progetto luci e regia di Nadia Baldi, drammaturgia di Benedetta Palmieri, musiche composte ed eseguite dal vivo da Ivo Parlati. Un omaggio alla figura di Rosa Parks, l’attivista afro-americana che nel 1955 con un piccolo grande gesto, quello di rifiutarsi di cedere il posto a una donna bianca su un autobus di linea a Montgomery in Alabama, contribuì a mettere al bando la segregazione razziale negli Stati Uniti.

Sara Zuccari

Crediti Ufficio Stampa Campania Teatro Festival / Foto – Studio Pauro