Informazioni su Sara Zuccari

Sara Zuccari - Giornalista e critico di danza

Teatro alla Scala in scena “Romeo e Giulietta” di MacMillan

Sul palco del Teatro alla Scala di Milano va in scena dal 24 giugno al 7 luglio 2023 il balletto “Romeo e Giulietta”, con la direzione di Timur Zangiev e le coreografie di Kenneth MacMillan.

Romeo e Giulietta è una tragedia di William Shakespeare ambientata a Verona nel 1500. La storia racconta dell’amore contrastato tra Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, appartenenti a due famiglie rivali. I due giovani si innamorano al primo sguardo durante un ballo mascherato, ma il loro amore è ostacolato dalle faide tra le rispettive famiglie.

Uno spettacolo di quasi tre ore capace di emozionare il pubblico, con il corpo di Ballo e l’Orchestra del Teatro alla Scala, tra musiche e danze che raccontano la tormentata storia di due giovani innamorati, in una produzione tra le più acclamate alla Scala di Milano.

Quando
Data/e: 24 Giugno 2023 – 7 Luglio 2023
Orario: 20:00 – 23:00

Sara Zuccari

Presentata la Stagione di Balletto del Teatro alla Scala

La Stagione di Balletto pensata dal Direttore Manuel Legris si compone di 7 titoli che spaziano dai classici ottocente-schi come Coppélia nella nuova veste di Alexei Ratmansky in apertura e La bayadère secondo Nureyev ai grandi titoli del Novecento, dall’Histoire de Manon di MacMillan alla Dame aux camélias di Neumeier e a lavori di Robbins e Balanchine, fino alla ripresa di Madina di Mauro Bigonzetti e Fabio Vacchi. Sul versante contemporaneo si punta anche sui nomi nuovi di Garrett Smith, Sol León e Paul Lightfoot, Simone Valastro. Un programma intenso e diversificato reso possi-bile dalla grande crescita della Compagnia negli ultimi anni.
In apertura una creazione, una nuova Coppélia firmata da Alexei Ratmansky, che nascerà alla Scala e conferma quanto sia fondamentale presentare creazioni classiche, e proseguire la collaborazione, già viva da diversi anni, tra Ratmansky e il Teatro alla Scala.

Il successivo programma è un trittico di firme contemporanee. La scelta si è indirizzata su coreografi che hanno già lavorato con compagnie e teatri prestigiosi, ma mai alla Scala, e ora porteranno la loro forza innovativa e originale nel nostro Teatro. Il coreografo americano Garrett Smith appartiene senza dubbio a questa categoria: presenteremo Reveal, un lavoro creato per lo Houston Ballet su musica di Philip Glass e mai presentato fuori dagli USA. Accoglieremo anche il famoso duo di coreografi, Sol León e Paul Lightfoot, con uno dei loro balletti iconici – Skew-Wiff – su musiche di Rossini, in una speciale combinazione fra coreografia contemporanea e musica classica. Simone Valastro presenterà una creazione, Memento, per un grande numero di ballerini. Per Valastro sarà un ritorno nel Teatro dove ha studiato e si è diplomato prima di realizzare la sua carriera all’Opéra di Parigi; e per la Scala e il suo Corpo di Ballo sarà una nuova produzione che viene affidata a una firma italiana.
Nella nuova Stagione avremo il ritorno di Madina: creazione, musicale e coreografica, di Fabio Vacchi e Mauro Bigonzetti, un lavoro completo, teatrale, che ha avuto il suo debutto in un momento difficile e che ora tornerà in scena final-mente nelle condizioni più adeguate, e ritroverà Roberto Bolle in questo ruolo così unico e speciale nel suo repertorio. Creazioni dunque, classiche e contemporanee, ma per bilanciare questa nuova Stagione il Direttore Manuel Legris ha pensato anche di presentare tre capolavori, di tre grandi e importanti coreografi, che sono già nel nostro repertorio e che ora consentiranno a una nuova generazione di ballerini di misurarsi con ruoli davvero mitici: la ripresa de La Bayadère di Rudolf Nureyev, con il nuovo allestimento firmato da Luisa Spinatelli, L’histoire de Manon di Kenneth Mac-Millan e La Dame aux camélias, che già ha ottenuto uno straordinario successo nelle precedenti rappresentazioni alla Scala e con la quale si rinnova e prosegue la collaborazione con John Neumeier.

Suggellano la Stagione due Maestri che sono assoluti punti di riferimento per il mondo della danza e del balletto: George Balanchine, con Theme and Variations, che riprendiamo dal repertorio ma con una nuova veste firmata da Luisa Spinatelli – e Jerome Robbins con Dances at a Gathering, un capolavoro di grande delicatezza su musica di Chopin, e The Concert, che sarà divertente anche per il pubblico. Con questi due lavori che presentiamo per la prima volta andiamo acolmare un vuoto e arricchiamo il nostro repertorio con una firma, quella di Jerome Robbins, ancora poco presente.
Anche nella nuova Stagione il Gala Fracci, alla sua terza edizione, ci permetterà di rendere omaggio alla danza nel nome della grande étoile e di convogliare in questa serata, accanto a pietre miliari del repertorio, sempre più uno sguardo alla creatività contemporanea. Lo stesso spirito anima anche lo spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, tradizionale appuntamento scaligero dei giovani allievi. Per dare il giusto risalto alle importanti musiche dei balletti che presenteremo, è imprescindibile la collaborazione con i direttori d’orchestra: anche questa Stagione ci permette di proseguire il rapporto di collaborazione e fiducia instaurato con le bacchette di Paul Connelly, Michele Gamba, Kevin Rhodes e Simon Hewett, ma anche di inaugurare una nuova collaborazione con Fayçal Karoui che prima volta salirà sul podio per il balletto scaligero.

Sara Zuccari

Un Gala per Carla Fracci al Teatro alla Scala

Dedicato alla grande icona della danza classica italiana, il Gala Fracci è in programma il 7 giugno 2023 al Teatro alla Scala di Milano, che omaggia con questo tributo nella sua seconda edizione, un’artista molto cara al palcoscenico milanese e al grande pubblico.

Dopo lo straordinario ed emozionante successo della prima edizione, prosegue il tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci, che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, personaggio di riferimento per il Teatro alla Scala e per tutta la cultura italiana. Una storia di talento, ostinazione e lavoro che ha ispirato e tuttora ispira generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto. Per celebrare questa stella, leggendaria, il Direttore del Ballo Manuel Legris ha voluto istituire un Gala che ad ogni stagione, come appuntamento fisso, convoglierà e celebrerà, nel suo nome, la danza e il balletto con un ampio respiro internazionale.

Primi ballerini, Solisti e Artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.

Direttore Manuel Legris

Artisti ospiti

Alessandra Ferri

Roberto Bolle

Davide Dato

Jacopo Tissi

 

PROGRAMMA

Le Spectre de la Rose, coreografia Michail Fokin, musica Carl Maria von Weber

da Le Loup – Passo a due, coreografia Roland Petit, musica Henry Dutilleux

da Le Papillon – Grand pas de deux, coreografia Pierre Lacotte da Maria Taglioni, musica Jacques Offenbach

da La Dame aux camélias – passo a due del secondo atto, coreografia e regia John Neumeier, musica Fryderyk Chopin

Verdi Suite, coreografia Manuel Legris, musica Giuseppe Verdi

da Coppélia – dall’Atto II, coreografia Enrique Martinez, musica Léo Delibes

L’Après-midi d’un Faune, coreografia Amedeo Amodio, musica Claude Debussy

da Le Pavillon d’Armide – Danse Siamoise, coreografia John Neumeier, musica Nikolai Čerepnin

da Il lago dei cigni – Dall’Atto III, coreografia Rudolf Nureyev da Marius Petipa e Lev Ivanov, musica Pëtr Il’ič Čajkovskij

da After the Rain – Passo a due, coreografia Christopher Wheeldon, musica Arvo Pärt

da Raymonda – Dall’Atto III: Pas classique hongrois, coreografia Marius Petipa ricostruzione e messa in scena Sergej Vikharev, musica Aleksandr Glazunov

Sara Zuccari

Marcellina in Danza: ospiti Andre De La Roche e Samuel Antinelli di Amici

C’è grande attesa per “Marcellina In Danza” la Maratona di danza e balletto appuntamento  di danza organizzato dalla scuola di danza La Gioia di Danzare di Marcellina e dall’Associazione dei Butteri in occasione della Festa di Maggio della Madonna della Ginestra di Marcellina.

Quest’anno la data che gli insegnanti, allievi e i coreografi dovranno segnare sul loro calendario è sabato 27 maggio 2023 presso Piazza Cesare Battisti del Comune di Marcellina, alle ore 21.00.  Un momento quindi nell’arco della stessa giornata per permettere sia alle molte scuole affezionate sia alle tante nuove che fanno richiesta anno per anno di potersi esibire e presentare il proprio lavoro in quella che si suole appunto definire più che rassegna di danza come una vera e propria maratona.

La finalità di “Marcellina In Danza” è quella di offrire un momento di crescita, aggregazione e confronto fra tutte le Scuole; un appuntamento importante nel quale presentare i lavori e gli obiettivi raggiunti da allievi ed insegnanti. I generi presentati spazieranno in tutti gli stili di danza: danza classica, jazz, contemporanea, moderna, hip hop, funky, tiptap, danze di carattere, break dance, balli popolari e danze folkloristiche.

In occasione della festa della Madonna della Ginestra, si terrà il Gran Galà di Danza con la partecipazione straordinaria del ballerino internazionale Andre De La Roche e di Samuel Antinelli, il 18enne ballerino hip hop di Palombara Sabina, protagonista del programma “Amici 22”.

Sabato 27 maggio alle ore 21, a Marcellina, gli appassionati di danza avranno l’opportunità di immergersi in uno spettacolo straordinario che si terrà nella suggestiva cornice di Piazza Cesare Battisti.

Si tratta di “Marcellina in Danza 2023”, una maratona delle scuole di danza che promette di incantare il pubblico con la sua energia contagiosa ed i balli spettacolari dei talentuosi ballerini.

Organizzano l’evento la scuola “La gioia di danzare”, il Comune di Marcellina e la “Associazione Butteri”.

William Forsythe torna alla Scala

William Forsythe torna alla Scala e con un inedito per la Compagnia scaligera prosegue la sua esplorazione nel tessuto musicale di James Blake. Dopo aver rappresentato nel corso delle passate Stagioni alcuni dei suoi più famosi pezzi storici, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala diventa parte del suo sviluppo creativo. Serata William Forsythe – Blake Works V, in scena dal 10 al 30 maggio è il coronamento di un  progetto iniziato sette anni fa con Blake Works I, creato per il Balletto dell’Opera di Parigi nel 2016. Ognuno dei quattro Blake Work successivi è stato un progetto unico, con differenti selezioni musicali, coreografie e dimensioni degli ensemble con cui Forsythe ha lavorato. La produzione per il Teatro alla Scala è la prima versione completa di questo lavoro.

Un nuovo e stimolante incontro con le nuove generazioni di ballerini, con la straordinaria opportunità di lavorare con il grande coreografo, dalla creatività sempre in evoluzione e premiata con prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Leone d’Oro della Biennale di Venezia e il premio teatrale tedesco Der FAUST, entrambi alla carriera. William Forsythe è attivo come coreografo da oltre 45 anni e il suo lavoro ha riorientato la pratica del balletto dalla tradizionale identificazione con il repertorio classico a forma d’arte dinamica del XXI secolo. Il suo profondo interesse per i principi fondamentali dell’organizzazione lo ha portato a produrre un’ampia gamma di progetti, tra cui installazioni, film e creazioni basate sulle tecnologie digitali. Le sue installazioni sono presentate a livello internazionale in mostre e musei, mentre il suo lavoro per il palcoscenico è presente nel repertorio delle maggiori compagnie a livello mondiale.

Il primo tributo della Scala risale al 1998, protagonista il Ballett Frankfurt (al Piermarini con Hypothetical Stream 2, Enemy in the Figure e Quintett) e la compagnia scaligera con Quartetto (in prima assoluta), Approximate  SonataIn the Middle, Somewhat Elevated, quest’ultimo ripreso anche nel 2001 e nel 2010, in una “Serata Forsythe” che vide  anche, per la prima volta alla Scala e con i ballerini della Scala  Herman Schmerman Artifact Suite. Dopo oltre dieci anni, la firma di William Forsythe è tornata nei cartelloni scaligeri nel luglio 2021 con The Vertiginous Thrill of Exactitude, creata per il Ballet Frankfurt nel 1996, per la prima volta alla Scala all’interno della “Serata Contemporanea”.

Il programma concepito da Forsythe per questa nuova e inedita serata è una suite di balletti costruiti su musiche del compositore britannico James Blake, con pezzi che spaziano dell’inizio della sua carriera fino a composizioni più recenti. Un compositore, sottolinea lo stesso coreografo, dalla solida base di studi classici e che rivela armonie straordinarie e sofisticate, contrappunti, capace di spaziare con piacevolezza tra strutture avvicinabili alle grandi composizioni classiche per  balletto e i generi più contemporanei.

Il tessuto sonoro per la creazione di Prologue, una ouverture, è la canzone Lindisfarne I, ripetuta più volte nel corso del lavoro e ogni volta con una diversa interpretazione coreografica. Maria Celeste Losa, Giulia Lunardi, Domenico Di Cristo, Navrin Turnbull, Edward Cooper, Francesco Mascia, Saïd Ramos Ponce sono gli artisti su cui Forsythe ha costruito questa novità.  La prima parte della serata vedrà poi la prima volta gli artisti del Ballo scaligero in The Barre Project, concepito al culmine della pandemia come omaggio alle schiere di ballerini che hanno cercato di mantenere le loro capacità professionali facendo esercizi a casa. Creato con Tiler Peck, Lex Ishimoto, Brooklyn Mack e Roman Mejia, fu filmato e trasmesso nel 2021 in streaming a un pubblico globale, affrontando le restrizioni sulla performance dal vivo di quel momento. “La coreografia di Barre Project – commenta Forsythe – non è una tradizionale o quotidiana disposizione di sequenze accademiche. È piuttosto un’esposizione rigorosa della logica cinetica di avvolgimento e svolgimento che sta alla base degli elementi più fondamentali del vocabolario del balletto classico”. Otto gli artisti impegnati in The Barre Project;  nelle varie recite Martina Arduino, Nicoletta Manni, Alice Mariani, Marco Agostino, Nicola Del Freo, Camilla Cerulli, Linda Giubelli, Maria Celeste Losa, Christian Fagetti, Federico Fresi, Mattia Semperboni, Giulia Lunardi, Frank Aduca, Francesco Mascia, Andrea Risso, Gioacchino Starace, Rinaldo Venuti.

Chiude il programma Blake Works I: mai interpretato prima dagli artisti della Scala, su sette brani dall’album The Colour in Anything, vedrà impegnato un organico di ventuno artisti tra cui, nelle varie recite spiccheranno Martina Arduino, Alice Mariani, Marco Agostino, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Nicola Del Freo, Gaia Andreanò, Camilla Cerulli, Linda Giubelli, Maria Celeste Losa,  Alessandra Vassallo, Domenico Di Cristo, Christian Fagetti, Navrin Turnbull, Giulia Lunardi,  Benedetta Montefiore, Frank Aduca, Edoardo Caporaletti, Emanuele Cazzato, Edward Cooper, Andrea Crescenzi, Darius Gramada, Eugenio Lepera, Valerio Lunadei, Francesco Mascia, Alessandro Paoloni, Saïd Ramos Ponce, Andrea Risso, Gioacchino  Starace, Rinaldo Venuti. Blake Works I rimanda, nei costumi, alla tradizione accademica e esplora le molteplici angolature di questa tradizione, che sta alla base di tutta la tecnica del balletto, ma dall’altro lato – come sottolinea il coreografo – “celebra la deliziosa tensione che nasce dall’introduzione di un’eccezione coreografica alle regole convenzionali del balletto”.

Sara Zuccari

 

Teatro Arcimboldi Roberto Bolle and Bèjart Ballet Lausanne

Per la prima volta insieme in Italia l’Étoile con la Compagnia di Béjart in un trittico: Alors on danse… ! di Gil Roman, 7 danses grecques e Boléro di Maurice Béjart, interpretato da Roberto Bolle, per sette straordinarie date al TAM Teatro Arcimboldi Milano dal 10 al 17 maggio.

Un appuntamento imperdibile, un incontro magico e storico tra l’Étoile italiana e la Compagnia di uno dei coreografi più apprezzati e amati della storia della danza, Maurice Béjart, il Béjart Ballet Lausanne.

Un’occasione unica per appassionati di danza – e non – per poter assistere ad uno spettacolo eccezionale, un trittico che racchiude tre capolavori: Alors on danse… ! di Gil Roman7 danses grecques e Boléro di Maurice Béjart, interpretato dallo stesso Roberto Bolle. Il Trittico è una produzione ARTEDANZA srl.

Sara Zuccari

Concorso di Danza città di Spoleto al via l’edizione 2023

La 31esima edizione, dal 2 al 6 maggio, al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti

Si inizia a respirare aria di Danza a Spoleto,  la prima notizia è quella di annunciare Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opera di Parigi, direttore del corpo di ballo e della scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma come presidente della giuria del Concorso Internazionale di Danza di Spoleto, Direttore Artistico Irina Kashkova e Direttore organizzativo Paolo Boncompagni. Venerdì 28 aprile sarà presentata alla stampa la 31esima edizione dell’International Dance Competition ma, già da settimane, all’interno dei percorsi meccanizzati della città, sono stati istallati i pannelli che promuovono la manifestazione che si terrà al Teatro Gian Carlo Menotti dal 2 al 6 maggio.

Attesa a Spoleto per il ritorno della settimana dedicata alla danza internazionale, che si terrà al Teatro Menotti dal 2 al 6 maggio. Un vanto per la cittadina umbra che da ben 20 anni ospita la manifestazione, nata a Perugia, poi trasferita a Rieti e infine approdata a Spoleto.

Come sempre una settimana intensa per i giovani danzatori che arriveranno da tutto il mondo per partecipare all’unico Concorso italiano riconosciuto a livello Internazionale e inserito nella rosa delle competizioni più blasonate dell’International Federation of Ballet Competition.

“Sicuramente ci saranno 10 partecipanti cinesi – dichiara il Direttore Generale Paolo Boncompagni – in virtù del gemellaggio del Concorso umbro con l’International Dance Competition Spoleto – China recentemente rinnovato per altri 5 anni. Ma vogliamo anche consolidare il legame con il territorio. Nei prossimi giorni i percorsi meccanizzati saranno impreziositi da bellissime stampe legate agli oltre 30 anni di concorso, di cui ben 20 ospitati a Spoleto. E il Gala di sabato 6 maggio vedrà per la prima volta la partecipazione delle Scuole di Danza dell’Umbria.”

Al fianco della competizione, patrocinata dal Comune di Spoleto e dalla Camera di Commercio dell’Umbria, non mancheranno momenti formativi e di crescita grazie alla partecipazione di docenti di tecnica classica e moderna al servizio dei giovanissimi aspiranti étoile. Una chimera? Non proprio, visto che molti vincitori del concorso di Spoleto sono oggi stelle della danza internazionale come Alessio Carbone, primo ballerino all’Opera di Parigi, Timofej Andrijashenko e Claudio Covielloprimi ballerini alla Scala.

“Il prestigio del nostro concorso è dovuto anche alla commissione giudicatrice. Da sempre l’IDC Spoleto prevede una giuria internazionale – spiega il Direttore Artistico Irina Kashkova, con Presidente rigorosamente Italiano, che esaminerà i giovani danzatori secondo un programma di fasi eliminatorie, semifinali e finali per arrivare al momento della consegna dei premi e all’esibizione dei vincitori nel Gran Gala di chiusura del sabato.

Sara Zuccari

Morto Pierre Lacotte in lutto il mondo della Danza

Si è spento a 91 anni Pierre Lacotte il grande coreografo che ha ricostruito i balletti del XIX secolo.  Era nato nel 1932 e si è formato alla Scuola di Balletto dell’Opera di Parigi sotto la guida di Gustave Ricaux. Entrato nel Corps de ballet nel 1946, viene nominato Premier Danseur nel 1951. Ha danzato il grande repertorio a fianco di Yvette Chauviré, Lycette Darsonval e Christiane Vaussard.

Dopo essere entrato alla Scuola di balletto dell’Opera di Parigi a soli 10 anni, è gradualmente salito ai vertici della gerarchia dell’Opera fino alla sua nomina a Primo Ballerino nel 1952. I momenti salienti della sua carriera nella compagnia parigina includono il suo primo ruolo in Septuor , che gli è stato dato di Serge Lifar, oltre ai partner con cui ha condiviso il palco: Yvette Chauviré, Lycette Darconval, Micheline Bardin e Christiane Vaussar, solo per citarne alcuni.

Dopo aver lasciato l’Opera di Parigi per creare la sua compagnia, Les Ballets de la Tour Eiffel, nel 1955, Pierre Lacotte mise in scena e rimise in scena vari balletti con enorme successo. Presto iniziò a ricevere richieste di creazioni originali su collaborazioni con musicisti famosi come Sidney Bechet, Charles Aznavour o Duke Ellington. A seguito della sua crescente reputazione nell’ambiente, è stato invitato a prestigiosi festival di danza e teatri per il suo talento nell’adattare coreografie di balletto originali o classiche.

Tra le sue creazioni più pubblicizzate ci sono La Voix (1996), un musical in omaggio a Edith Piaf, o la sua ricostituzione del balletto originale La Sylphide del 1832 che fece rivivere per la televisione francese nel 1971. Quest’ultimo fu così acclamato che gli fu chiesto di lo mette in scena da molte prestigiose compagnie in tutto il mondo, come il Paris National Opera Ballet, il Teatro Colón, il Tokyo Ballet, venti spettacoli a New York con il Boston Ballet, l’Opera di Roma, il Balletto di Verona, il Finnish National Ballet, il Teatro alla Scala di Milano. Ingaggiato da compagnie e teatri internazionali, ha dato una seconda vita a molti classici diversi tra cui Coppelia , La figlia del Danubio , Marco Spada , La GitanaPaquita , lo Schiaccianoci , La figlia del faraone e molti altri. Ha anche creato balletti originali basati su capolavori letterari, come I tre moschettieri (Alexandre Dumas), 24 ore nella vita di una donna (Stefan Zweig) o Il rosso e il nero (Stendhal).

Sara Zuccari

Eleonora Abbagnato nominata presidente del Consiglio superiore dello Spettacolo

Il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha firmato il decreto di nomina del Consiglio superiore dello spettacolo che sarà presieduto da Eleonora Abbagnato.

Il Consiglio – annuncia il Mic – risulta ora composto, oltre che dalla Presidente, da Isabella Ambrosini, Edoardo Bennato, Maria Rosaria Gianni, Federico Rampini, Davide Rondoni, Enrico Ruggeri, Uto Ughi, Vittorio Poma, Francesca Rossini, Renato Tortarolo, Domenico Barbuto, Elisa Guzzo Vaccarino, Franco Oss Noser, Vanda Braghetta. I componenti del Consiglio superiore dello spettacolo restano in carica per tre anni.

Nata a Palermo il 30 giugno 1978, Eleonora Abbagnato inizia giovanissima la sua carriera come ballerina: a soli 11 anni fa il suo esordio in tv ballano in un programma condotto da Pippo Baudo.

Successivamente coltiva la sua passione per il ballo studiando nelle più prestigiose scuole di danza francesi.

Audizioni, impegno e bravura le permettono di fare le sue prime tournée fino ad entrare definitivamente nel corpo di ballo dell’Opéra di Parigi. Qui, dal 1996 (appena diplomata) al 2001, fa una rapida carriera fino a diventare prima ballerina. Ha inoltre esordito come attrice nel 2006 nel film “Il 7 e l’8” di Salvatore Ficarra e Valentino Picone.

Nel 2009 partecipa come ospite in una delle serate del Festival di Sanremo 2009. Nel novembre dello stesso anno pubblica per Rizzoli la sua autobiografia “Un angelo sulle punte”.

Il 13 giugno 2011 Eleonora Abbagnato si unisce in matrimonio con Federico Balzaretti, calciatore del Palermo e della Nazionale italiana. Nel gennaio del 2012 diventa mamma (aveva continuato a danzare fino al quinto mese di gravidanza): la figlia della coppia si chiama Julia.

Alla fine del mese di marzo del 2013 è nominata étoile dell’Opera di Parigi: è la prima volta per una danzatrice italiana nella storia di Palais Garnier. Attualmente e Direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e della Scuola di Ballo.

Sara Zuccari

Oggi 27 marzo 2023 è La Giornata Mondiale del Teatro

Oggi 27 marzo 2023 è La Giornata Mondiale del Teatro quest’anno è giunta alla 61° edizione e per l’occasione il messaggio è stato scritto dall’attrice egiziana Samiha Ayoub.

La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita dall’International Theatre Institute e da esperti dell’UNESCO per la prima volta il 27 Marzo 1962.

Da quel giorno, ogni anno, in tutto il mondo viene celebrata la Giornata Mondiale del Teatro e per l’occasione viene richiesto ad una personalità del teatro, della musica e della cultura in genere di scrivere un messaggio.

Il messaggio viene letto nei teatri, nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi di cultura e di aggregazione in tutto il mondo.

La Giornata Mondiale del Teatro quest’anno è giunta alla 61° edizione e per l’occasione il messaggio è stato scritto dall’attrice egiziana Samiha Ayoub, e richiama in maniera forte e profonda i valori fondativi del teatro rispetto alla comunità globale.

Messaggio della Giornata Mondiale del Teatro 2023 di Samiha AYOUB
A tutti i miei amici artisti di teatro di tutto il mondo,
Vi scrivo questo messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, e per
quanto mi senta estremamente felice di rivolgermi a voi, ogni fibra del mio essere
trema sotto il peso di ciò che tutti noi stiamo soffrendo – artisti di teatro e non- a
causa delle pressioni schiaccianti e dei sentimenti contrastanti che suscita la
condizione attuale del mondo. L’instabilità è il risultato diretto di ciò che il nostro
mondo sta attraversando oggi in termini di conflitti, guerre e disastri naturali che
hanno avuto effetti devastanti non solo sul nostro mondo materiale, ma anche sul
nostro mondo spirituale e sulla nostra pace psicologica.
Vi parlo oggi mentre ho la sensazione che tutto il mondo sia diventato come isole
disperse, o come navi che fuggono in un orizzonte denso di nebbia, ciascuna
spiegando le vele e navigando senza guida, senza riuscire a vedere nulla
dell’orizzonte che dovrebbe guidarle e, nonostante ciò, continuando a navigare,
sperando di raggiungere un porto sicuro che la accolga dopo le lunghe
peregrinazioni in mezzo a un mare furioso.
Il nostro mondo non è mai stato così strettamente connesso come lo è oggi, ma allo
stesso tempo non è mai stato più dissonante e non siamo mai stati così lontani gli
uni dagli altri come lo siamo oggi. Qui sta il paradosso drammatico che ci impone la
nostra contemporaneità. Nonostante ciò a cui assistiamo rispetto alla convergenza
nella circolazione delle notizie e delle comunicazioni che ha portato ad infrangere
tutte le barriere dei confini geografici, i conflitti e le tensioni a cui il mondo sta
assistendo hanno superato i limiti della percezione logica, creando, in mezzo a
questa apparente convergenza, una divergenza fondamentale che ci allontana dalla
vera essenza dell’umanità nella sua forma più semplice.
Il teatro nella sua essenza originaria, è un atto puramente umano basato sulla vera
essenza dell’umanità, che è la vita. Come diceva il grande pioniere Konstantin
Stanislavskij: “Non entrate mai a teatro con il fango ai piedi. Lasciate la polvere e lo
sporco fuori. Lasciate le vostre piccole preoccupazioni, i litigi, le piccole difficoltà alla
porta assieme ai vostri indumenti esterni- tutte quelle cose che vi rovinano la vita e
distolgono la vostra attenzione dalla vostra arte.” Quando saliamo sul palco, saliamo
con la sola vita di un essere umano in noi, ma questa vita ha una grande capacità di
scindersi e di riprodursi per trasformarsi in tante vite che diffondiamo in questo
mondo affinché esso prenda vita, fiorisca e diffonda i suoi profumi.
Quello che facciamo nel mondo del teatro, come drammaturghi, registi, attori,
scenografi, poeti, musicisti, coreografi e tecnici -tutti noi nessuno escluso- è un atto
di creazione della vita che non esisteva prima di salire sul palcoscenico. Questa vita
merita una mano premurosa che la tenga, un petto amorevole che la accolga, un
cuore gentile che provi empatia per essa ed una mente sobria che le fornisca ragioni
per continuare e sopravvivere.
Non esagero quando dico che quello che facciamo sul palco è l’atto stesso della vita,
generata dal nulla, come una brace ardente che brilla nell’oscurità, illuminando le
tenebre della notte e riscaldando la sua freddezza. Siamo noi che diamo alla vita il
suo splendore. Siamo noi che la incarniamo. Siamo noi che la rendiamo vibrante e
significativa. E siamo noi a fornire le ragioni per capirla. Siamo noi che usiamo la luce
dell’arte per affrontare l’oscurità dell’ignoranza e dell’estremismo. Siamo noi che
abbracciamo la dottrina della vita, affinché la vita si possa diffondere in questo
mondo. Per questo mettiamo tutto il nostro impegno, tempo, sudore, lacrime,
sangue e nervi, per raggiungere questo alto messaggio, per difendere i valori della
verità, della bontà e della bellezza, nel convincimento che la vita meriti veramente di
essere vissuta.
Vi parlo oggi, non così per parlare, e nemmeno per celebrare il padre di tutte le arti,
il “teatro”, nella sua giornata mondiale. Vi invito piuttosto a stare insieme, tutti noi,
mano nella mano, spalla a spalla, per gridare a squarciagola, come siamo abituati a
fare sui palcoscenici dei nostri teatri, per far uscire le nostre parole, per risvegliare la
coscienza del mondo, per cercare dentro di noi l’essenza perduta dell’umanità.
L’essere umano libero, tollerante, amorevole, comprensivo, gentile ed accogliente,
che rigetta questa vile immagine di brutalità, razzismo, di conflitti sanguinosi, di un
pensiero unilaterale ed estremista. Gli esseri umani hanno camminato su questa
terra e sotto questo cielo per migliaia di anni e continueranno a camminare.
Pertanto togliete i piedi dal fango delle guerre e dei conflitti sanguinosi e lasciate
questi ultimi all’entrata del palcoscenico.
Forse allora la nostra umanità, che si è offuscata nel dubbio, diventerà di nuovo una
certezza che ci renderà tutti orgogliosi di essere umani e di essere fratelli e sorelle
nell’umanità.
È la nostra missione, di noi drammaturghi, portatori della fiaccola della luce, sin
dalla prima apparizione del primo attore sul primo palcoscenico, di essere in prima
linea nell’affrontare tutto ciò che è brutto, sanguinario e disumano, mettendolo a
confronto con tutto ciò che è bello, puro e umano. Noi, e nessun altro, abbiamo la
capacità di diffondere la vita. Diffondiamola insieme per il bene di un unico mondo e
di un’unica umanità.
Samiha Ayoub
Tradotto da: Roberta Quarta, Centro Italiano ITI

Sara Zuccari