Informazioni su Sara Zuccari

Sara Zuccari - Giornalista e critico di danza

Premio Internazionale Ginestra d’Oro 2023

Sabato 9 settembre 2023 alle ore 21.00 in Piazza Cesare Battisti nel  Comune di Marcellina, si svolgerà  la 23°esima edizione del Premio Internazionale Ginestra d’Oro per la Danza, riconoscimento annuale dedicato al mondo della danza e della cultura,  negli anni sono stati insigniti più di 100 personalità portando lustro e successo in ventidue anni di edizioni al Comune di Marcellina  diventando uno degli eventi più seguiti dell’area della sabina e della Valle dell’Aniene.

Sabato 9 settembre si consegneranno gli ambiti  Premi Internazionali Ginestra d’Oro 2023 alle ore 21.00 in Piazza Cesare Battisti a Marcellina, l’evento è organizzato dal Giornale della Danza, La scuola di danza La Gioia di Danzare e la Proloco di Marcellina, con il Patrocinio del Comune di Marcellina.

Tra i premiati della 23° edizione del Premio Internazionale Ginestra d’Oro spicca il riconoscimento alla carriera per la danza  andrà  all’étoile internazionale dell’Opera di Parigi, Direttore del Corpo di Ballo e della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma  Eleonora Abbagnato. Il riconoscimento per la televisione e la danza verrà assegnato alla Showgirl e prima donna di tanti varietà in Tv  Matilde Brandi. Un altro importantissimo premio Ginestra d’Oro alla carriera per la danza verrà conferito all’étoile internazionale Giuseppe Picone, già direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli e Guest Star nei Teatri più importanti e famosi del mondo. Riceveranno il prestigioso premio per la danza le Stelle del Teatro dell’Opera di Roma l’étoile Susanna Salvi e il primo ballerino Michele Satriano. Quest’anno sarà  il coreografo Fabrizio Mainini a ricevere, per la seconda volta dopo 23 anni, l’ambito premio Ginestra d’Oro per la Danza e la Tv come coreografo. Il Premio Ginestra d’Oro alla formazione di danza verrà conferito al Maestro Gerardo Porcelluzzi, docente della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma. Il premio speciale al valore, per aver sempre dimostrato nel suo ruolo impegno e  professionalità, verrà conferito all’Onorevole Alessandro Palombi. Infine il premio Ginestra d’Oro alla danza quest’anno verrà consegnato al manager e organizzatore di grandi eventi di danza Daniele Cipriani. Sempre per la danza verranno insignite Daniela Maccari, danzatrice e musa di Lindsay Kemp e Gaia Canichella per i successi ottenuti con la divulgazione della danze orientali.

Il premio, che nasce per iniziativa della Scuola di Danza La Gioia di Danzare  nel corso delle precedenti edizioni il premio Internazionale Ginestra d’Oro è stato conferito a personalità di spicco di livello internazionale del mondo della danza e del balletto, per citarne alcuni, come: Carla Fracci, Raffaella Carrà, Pippo Baudo, Claudio Baglioni, Mara Venier, Renzo Arbore, Fabrizio Frizzi, Giorgia Meloni,  Roberto Bolle, Raffaele Paganini, Don Lurio, Fabrizio Mainini, Misha Van Hoecke, Lindsay Kemp, Valter Zappolini, Andrè De La Roche, Silvio Oddi, Kledi Kkadiu, Ugo dell’Ara, Alberto Testa, Rossella Brescia, Igor Yebra, Franca Bartolomei, Laura Comi, Gaia Straccamore, Alessandra Amato, Alessandro Riga, Claudio Coviello, Luciano Cannito, Paola Jorio, Margherita Parrilla, Elettra Morini, Alessandra Celentano, Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi e tanti altri..

Nel 2006 l’ètoile mondiale Carla Fracci  venne insignita del Premio Internazionale Ginestra d’Oro e in quell’occasione gli venne conferita la “Cittadinanza Onoraria di Marcellina”, evento che vede una targa affissa per ricordare il memorabile evento all’interno dell’edificio del Comune di Marcellina.

Sara Zuccari

“Deserto tattile” – NID Platform Cagliari 2023

Prenderà il via il 30 agosto 2023, con spettacoli fino al 2 settembre, la settima edizione di NID Platform Cagliari 2023, la nuova piattaforma della danza italiana intitolata Fluidity: corpo – spazio – movimento. Il primo degli spettacoli inclusi nella Sezione “Open Studio” è Deserto tattile, coreografia, luci, costumi, scene e regia di Nicola Galli, interpreti, Margherita Dotta, Massimo Monticelli, Nicola Galli, una produzione TIR Danza, Nebula, in co-produzione Oriente Occidente, residenze artistiche TROIS C-L, Ballet de l’Opéra national du Rhin, Oriente Occidente, con il sostegno di Network Grand Luxe.

Deserto tattile è il secondo episodio della ricerca coreografica di Nicola Galli dedicata al deserto e alla più ampia nozione di paesaggio. A partire dal percorso di ricerca che ha dato vita nel 2018 al primo episodio intitolato Deserto digitale, la visione immaginifica del deserto prende nuovamente forma nel rinnovato desiderio di indagare i tratti della società contemporanea e il riflesso dell’attività umana sul mondo: una crescente solitudine sociale, la velocità antropica e l’evaporazione dei concetti di distanza e di limite.

La poetica del coreografo – votata all’assenza di gerarchie tra i linguaggi e gli elementi che compongono la scena – unisce e condensa in una relazione organica e interdipendente il gesto, la luce e il suono per generare un archivio figurativo che racconta il deserto inteso come spazio fisico disabitato, paesaggio del corpo e condizione esistenziale interiore. In scena prende forma un abisso di luoghi del mondo e dell’animo umano attraversati da figure viaggiatrici opache e mute che invitano il nostro sguardo a contemplare immagini tattili e muscolari, a toccarne i margini sfuocati e a smarrirsi in prospettive multiple che affiorano e si dissolvono in un magma sonoro capace di sospendere la cadenza del quotidiano fino a sfilacciare la percezione dello spazio-tempo.

NID Platform è un progetto nato dalla condivisione d’intenti tra gli organismi della distribuzione della danza aderenti ad ADEP (Associazione Danza Esercizio e promozione), FEDERVIVO-AGIS e costituiti in RTO (Raggruppamento Temporaneo d’Operatori), la Direzione Generale Spettacolo del MiC e le Regioni di riferimento con lo scopo di promuovere e sostenere la migliore produzione coreutica italiana. Mette in contatto le compagnie italiane e gli operatori del settore italiani e internazionali, creando un dialogo tra produzione e distribuzione e dando visibilità alla qualità artistica della scena italiana, nel rispetto della pluralità di linguaggi e poetiche che essa esprime.

Sara Zuccari

Dal 17 al 20 agosto a Bassano B.Motion Danza: 21 appuntamenti in 4 giorni

Dal 17 agosto Operaestate passa il testimone a B.Motion, la sezione dedicata ai linguaggi del contemporaneo che fino al 20 agosto si concentra sulla danza. Attraverso performance in prima nazionale, attività di formazione, e una densa programmazione di spettacoli B.Motion Danza diventa un luogo di incontro a livello internazionale per la scena emergente della danza contemporanea.
La giornata del 17 agosto si apre alle ore 9 al Giardino Parolini con la consueta pratica fisica aperta a tutti e gratuita, quest’anno affidata ai Dance Well teachers, per delle classi Dance Well che torneranno anche il 18 e 19 agosto. A seguire, sempre al Giardino Parolini (e in caso di maltempo in Palestra Brocchi), gli incontri con gli artisti del programma dedicati al tema del repertorio, coordinati da Ariadne Mikou, dramaturg e ricercatrice.
Il programma di spettacolo inizia invece alle 16.00 nella Chiesa di San Giovanni con lo spettacolo To cut loose della coreografa francese Leila Ka, parte della selezione Aerowaves 2023, la piattaforma europea dedicata alla danza contemporanea. To cut loose è un salto nel vuoto senza rete di salvataggio, un atto di insolenza e ribellione, un desiderio indomabile di libertà: una performance in cui Leïla Ka appare in scena scalza, con una camicia semplice, mossa da un’energia vulnerabile e inar¬restabile, come quella di un leone in gabbia. Lo spettacolo sarà poi di nuovo in scena, in replica, anche alle 19.30.
Anche i Dance Well dancers, parte della comunità di danza per persone con Parkinson ma aperta a tutti, ora anche un progetto europeo sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, tornano protagonisti. Quest’anno nello spettacolo How to. A Score. Bassano. della coreografa norvegese Mia Habib dalle ore 16.30 nella Palestra del Liceo Brocchi; una prima nazionale, prodotta de Operaestate Festival e realizzata con il sostegno dell’Ambasciata di Norvegia in Italia. Per questa creazione Mia Habib si è ispirata a pratiche di danza per la creazione e coesione di nuove e diverse comunità, e ai temi del lutto e dell’ecologia. Accanto alle performance, il pubblico è invitato a visitare l’“archivio vivente” del progetto: creato dallo scenografo Liam Al Zafari, darà una chiave di accesso davvero unica al processo creativo. La performance sarà presentata ogni giorno dal 17 al 20 agosto, alla stessa ora.
Alle ore 18.00 al CSC San Bonaventura va in scena la creazione del giovane danzatore Aurelio Di Virgilio: Jeplane. Lo spettacolo nasce dal desiderio di ricostruire le dinamiche che si scatenano davanti a un paesaggio. L’orizzonte, l’appiattimento del mondo in una linea, il sentimento del futuro. Le proprietà specifiche di questo territorio sono instabilità e iridescenza. Jeplane è il luogo dei legami impossibili, invisibili, interrotti, in cui vedere un orizzonte insieme; e nasce dal desiderio di proiettarsi insieme oltre, e di aspettare fino l’ultimo raggio di sole.
La serata termina con un’altra prima nazionale: Fruit Tree di Lara Barsacq, in scena alle ore 21.30 al Teatro Remondini, con il sostegno di WBTD – Wallonie Bruxelles Theatre Danse. La coreografa e danzatrice belga si ispira ai Balletti russi, ed esplora diverse tematiche tra cui la femminilità, il rito di passaggio, la libertà e la forza. Uno spettacolo costruito come una cerimonia, in cui la gioia e la malinconia si fondono insieme, in una pièce intensa e sensuale, un’ode alla natura e un richiamo alla forza della vita.
Sara Zuccari

 Una noche con Sergio Bernal 

È il ballerino del momento, il protagonista assoluto della danza spagnola oggi. Quando appare nella penombra la sua silhouette, esile e possente al contempo, un frisson attraversa la platea. E al primo suo balzo felino il pubblico, già completamente ipnotizzato, sa senza il minimo dubbio che quel danzatore, flessuoso come un gatto e scattante come una pantera, è proprio lui: Sergio Bernal.

L’emozione sta per ripetersi con la tournée dello spettacolo Una noche con Sergio Bernal (“Una Notte con Sergio Bernal”) con la Sergio Bernal Dance Company che è partita in primavera, riscuotendo un enorme successo in molte città italiane. La compagnia al Festival La Versiliana (1 agosto), alla Scalinata San Bernardino, L’Aquila (2 agosto,) e poi a Catona Teatro, Reggio Calabria (3 agosto).

Insieme a Cristina Cazorla, iconica con la “bata de cola” (strascico) tradizionale del flamenco e presenza femminile di Una noche con Sergio Bernal, il carismatico il bailaor madrileno offrirà al pubblico italiano uno spettacolo in tutte le declinazioni spagnole della danza, dalle più tradizionali alle più sofisticatamente moderne, con però momenti anche di balletto classico. Coreografie originali come l’assolo Il cigno (coreografia di Ricardo Cue) in cui un quasi “desnudo” Bernal danza sulle celebri note di Camille Saint-Saëns, oppure El ultimo encuentro sulle note di Hable con ella di Alberto Iglesias (dalla colonna sonora del film omonimo di Pedro Almodóvar): danzato da Bernal con la Mendoza, questo balletto (sempre di Cue) narra di due amanti assomiglianti non poco a Fred Astaire e Ginger Rogers che, con movenze iberiche, danzano insieme un’ultima volta prima di lasciarsi per sempre.

Impossibile menzionare i numerosi brani che saranno offerti in Una noche con Sergio Bernal; spicca l’iconico Boléro sulle celeberrime note di Maurice Ravel; possiamo anche anticipare che il programma sarà ricco di momenti di flamenco e di intermezzi musicali e cantati dal vivo, come Siempre Lorca su testo del grande poeta spagnolo. Sempre della Sergio Bernal Dance Company sono gli artisti che suonano e cantano dal vivo: Daniel Jurado (chitarra), Roberto Lorente (voce) e Javier Valdunciel (percussioni). Insomma, lo spettacolo ci offre un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione iberica, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo della cultura gitana. (Vedi programma allegato.)

Ci saranno altri appuntamenti per Sergio Bernal nel corso del 2023 e possiamo persino anticipare alcune importanti date del prossimo anno: 28 e 29 gennaio 2024: Auditorium Parco della Musica Roma – Las Estrellas del Flamenco con Sergio Bernal e 15,16 e 17 marzo 2024: Auditorium Parco della Musica – Les Étoiles.

Stella internazionale, popolarissimo in Italia soprattutto per le sue apparizione negli spettacoli a cura di Daniele Cipriani (ospite, nelle ultime settimane, in molti programmi TV), Bernal porta in scena il calore rovente del sole spagnolo, ma anche il suo fulgore, grazie alla duplice cifra della sua danza che sposa la forza della danza tradizionale spagnola con la luminosità del balletto classico. Lui è, come lo descrive il coreografo Ricardo Cue che firma alcune delle sue coreografie di maggior impatto, “la forza e la bellezza”. Di Bernal si può dire che incarna al contempo il vigore primordiale della danza iberica, alla ricerca del contatto con la terra, sposato con la raffinatezza estetica del danza classica, sempre in procinto di spiccare il volo poiché protesa verso l’aria.

Commenta Daniele Cipriani, che presenta Una noche con Sergio Bernal: “Sergio è il beniamino del gala Les Étoiles ed è stato tra i protagonisti di molti altri miei spettacoli. Con ognuno dei suoi spettacoli, l’amore del pubblico italiano per lui è andato crescendo (così come anche quello di Sergio per l’Italia che considera ormai la sua seconda patria): i suoi fan potranno ora goderselo in uno spettacolo tutto suo in cui sono certo che ancora una volta li manderà in visibilio con il suo flamenco scatenato (quando egli è, come si dice in termini gitani, posseduto dal suo “duende”), e il suo virtuosismo estremo.”

Al termine di questo spettacolo infuocato gli aficionados (ci sembra appropriato usare la parola spagnola) di Bernal avranno bisogno della freschezza delle fontane zampillanti dell’Alhambra di Granada… o forse di qualche goccia di “Sergio”, fragranza a lui ispirata e firmata della celebre creatrice di profumi Laura Bosetti Tonatto (collezione Les Étoiles di Daniele Cipriani). Una cosa è certa ed è che grazie all’esperienza di Una noche con Sergio Bernal, gli spettatori avranno già nelle narici il sensuale profumo di una notte nei celebri giardini di Spagna.

Sara Zuccari

 

Taormina Arte Eleonora Abbagnato in scena con “Giulietta”

Dopo la prima assoluta la scorsa estate al Teatro Romano di Verona, mercoledì 26 luglio il festival Taormina Arte ospiterà un grande evento di musica e danza a cura di Daniele CiprianiGiulietta, omaggio alla piccola grande donna immortalata da William Shakespeare e, dopo di lui, da innumerevoli pittori, musicisti, scrittori, registi e coreografi, che vedrà protagonista Eleonora Abbagnato, direttrice della scuola  e della Compagnia di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e già étoile dell’Opéra di Parigi. Nello spettacolo, in programma in data unica al Teatro Antico di Taormina alle ore 21:30, le arti della musica, della danza e della poesia si uniscono per dipingere a colori – ora delicati, ora vivissimi – un ritratto nuovo e inusuale della più celebre veronese di tutti i tempi.

Ad aprire la serata sarà un lavoro coreografico in cui la danza intreccia uno stretto legame con la poesia, La rose malade di Roland Petit (1973), ispirato alla poesia The Sick Rose di William Blake (1794): un passo a due di amore e di morte sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, creato per la leggendaria ballerina russa Maya Plisetskaya. Eleonora Abbagnato, che lo danzerà insieme a Giacomo Castellana, indosserà in questo ambito un bellissimo costume disegnato da Yves Saint Laurent.

A seguire, è in programma una composizione coreografica di Giorgio Mancini sulla West Side Story Suite per due pianoforti di Leonard Bernstein, dal titolo Rainbow, Love & Peace: un lavoro che ha come filo conduttore l’amore in tutte le sue sfaccettature e nel quale, al noto slogan della rivoluzione psichedelica degli Anni ’60, viene aggiunto un elemento che fa riferimento sia all’odierno riconoscimento dei diritti LGBT, sia alla pressante esigenza di ricercare una pace sul nostro pianeta.

West Side Story, celeberrimo musical con coreografie di Robbins, dal quale fu realizzato un film nel 1961 (recentemente rivisitato da Steven Spielberg) trasponeva la vicenda da Verona a New York; il balletto di Mancini, invece non ci parla di amanti provenienti da etnie diverse oppure da famiglie rivali: evoca invece l’amore tra persone dello stesso sesso, andando comunque ‘oltre l’arcobaleno’ per raggiungere una fratellanza più estesa. Molti “Giulietti”, e una “Giulietta”, si fanno rappresentanti dei temperamenti umani (qui sono sei, non più quattro), ognuno simboleggiato da un colore diverso della iconica “Rainbow Flag: danzano Rebecca Bianchi (Rosso-La vita), Simone Agrò (Giallo- La luce), Mattia Tortora (Verde – La natura), Gabriele Consoli (Arancione – La salute), Giacomo Castellana (Blu – La serenità), Ramon Agnelli (Viola- Lo spirito).

Il gran finale, Giulietta, sarà danzato sull’ouverture-fantasia di Ciaikovsky con le coreografie di Sasha Riva e Simone Repele. anche autori degli intermezzi coreografici Blanc et noir, con musica di Charles Ives, in programma nel corso della serata. La scenografia di quest’ultimo atto è di Michele della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e il disegno luci di Alessandro Caso. Al contempo eterea e sensuale, impalpabile e volitiva, dal fascino senza tempo, Eleonora Abbagnato, rappresenta (piuttosto che un personaggio) “l’idea” di Giulietta quale simbolo dell’amore: amore tra uomo e donna, ma anche tra persone dello stesso sesso; amore tra adolescenti (come nella tragedia di Shakespeare), ma anche tra persone di età diverse. L’étoile danzerà infatti in scena con la figlia undicenne, Julia Balzaretti, che le assomiglia tantissimo e che interpreta una piccola Giulietta dei nostri giorni la quale, specchiandosi e immergendosi in sogni romantici ad occhi aperti, vede riflessa l’immagine della donna innamorata che diventerà. Le sorprese di questo balletto saranno tante: presente, futuro e anche passato (con reminiscenze di Capuleti e Montecchi) si fondono, mentre uno strano angelo custode, scandisce il tempo a giri di bicicletta. Insieme alle due ballerine danzeranno gli stessi coreografi, Riva e Repele.

Sara Zuccari

Biennale Danza 2023: rassegna di film sulla danza a Venezia

Domenica 23 luglio (ore 11.30 – 22.00, ingresso libero). A Day of films featuring our Festival Artists presenta 10 opere cinematografiche degli artisti del Festival insieme a lavori da loro scelti, novità di registi affermati, ma anche visioni più sperimentali.

Programma:
ore 11.30 – 6.58: MANIFESTO (2021, 74’) – compagnia Andrea Peña & Artists (AP&A)

ore 13.00 – GENEALOGIA_TIME SPECIFIC (2020 – 40’) – coreografia Luna Cenere

ore 14.00 – INSIDE THE BLIND IRIS (2023, 11’) – regia Douglas Bernardt

ore 14.30 – NAVY BLUE FACES (2022, 8’) – regia Oona Doherty, Luca Truffarelli

ore 15.00 – I’M IN A FOREST (2023, 17’ – prima assoluta) – regia Lucy Guerin, Angus Kemp

ore 15.30 – WRITTEN ON WATER (2020, 80’) – sceneggiatura, regia e coreografia Pontus Lidberg

ore 17.00 – PAY ATTENTION TO MORE HUMAN BODIES (2023, 35’) – produzione Tao Ye, Duan Ni

ore 18.00 – TRANSPARENT – SUE DAVIS (2022, 35’) – animation editing Noriko Okaku

ore 19.00 – THE DANCE (2022, 78’) – regia Pat Collins

ore 20.30 – IF IT WERE LOVE (2020, 82’) – regia Patric Chiha

 

Teatro Piccolo Arsenale
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponiblili.

6.58: MANIFESTO (2021, 74’) – compagnia Andrea Peña & Artists (AP&A)
6.58: MANIFESTO prende posizione sotto forma di un trittico coreografico in cui sei danzatori interagiscono con una macchina, un cantante d’opera e un DJ, per esplorare i concetti di artificio e artificialità quali costruzioni implicite della società contemporanea. Nella nostra realtà postindustriale, l’artificialità è intrecciata con i nostri corpi e le nostre menti, e l’artificio contamina le nostre interazioni ed esperienze.

GENEALOGIA_TIME SPECIFIC (2020 – 40’) – coreografia Luna Cenere
Genealogia_Time Specific è stato presentato a settembre 2020 a Rovereto nell’ambito del festival Oriente Occidente. Frutto di un percorso di ricerca e condivisione di pratiche dal titolo Genealogia Research Project, è un progetto di ricerca di natura installativa, come si evince in tutti i lavori di Luna Cenere, a cui si aggiunge il carattere relazionale di una comunità, un gruppo che si fa espressione, luogo, paesaggio in trasformazione e migrazione.

INSIDE THE BLIND IRIS (2023, 11’) – regia Douglas Bernardt
INSIDE THE BLIND IRIS è un film sperimentale sulla danza che esplora l’oppressione e l’assenza di un senso d’appartenenza. I danzatori appaiono come spiriti e ricordi inquietanti sullo sfondo del confuso stato mentale del protagonista, in viaggio alla ricerca del proprio io.

NAVY BLUE FACES (2022, 8’) – regia Oona Doherty, Luca Truffarelli
L’emozione provata da una serie di persone. In una notte di un blu profondo e cupo. Navy Blue Faces è lo spettacolo Navy Blue (2022) di Oona Doherty in forma di film, una collaborazione tra Doherty, i danzatori e il regista Luca Truffarelli.

I’M IN A FOREST (2023, 17’ – prima assoluta) – regia Lucy Guerin, Angus Kemp
Nel marzo 2023 Lucy Guerin ha coreografato NEWRETRO, un’installazione di tre ore composta di frammenti di ventuno dei suoi spettacoli passati, riassemblati per creare un nuovo lavoro. I’m in a Forest è una risposta a quest’opera: danzato in una galleria vuota, senza pubblico, il film oscilla tra le motivazioni interiori dei danzatori, la traccia residua e il senso di presenza che si lasciano dietro.

WRITTEN ON WATER (2020, 80’) – sceneggiatura, regia e coreografia Pontus Lidberg
Mentre prepara una nuova opera, una coreografa deve fare i conti con un vecchio incontro romantico lasciato in sospeso. Written on Water è un’interrogazione sensuale e filosofica sui confini permeabili tra finzione e realtà, musa e sirena, e sui ruoli mutevoli che ricopriamo – ora Odisseo, ora marinaio, ora sirena – nella perenne ricerca di un legame, dell’amore e dell’ispirazione.

PAY ATTENTION TO MORE HUMAN BODIES (2023, 35’) – produzione Tao Ye, Duan Ni
Fondato da TAO Dance Theater nel 2021, TAO Studio organizza una serie di corsi per dilettanti senza preparazione o esperienza nella danza. Le prime sessioni sono state registrate dall’artista Fan Xi, le cui riprese sono state raccolte per realizzare questo documentario, che mostra come ogni partecipante fosse invitato a sentire, sperimentare ed esplorare le infinite possibilità del proprio corpo come un caleidoscopio.

TRANSPARENT – SUE DAVIS (2022, 35’) – animation editing Noriko Okaku
In Transparent, la danzatrice e coreografa Siobhan Davies, dopo aver dedicato un’intera vita alla danza, riflette sui complessi processi alla base del proprio lavoro. Allo stesso tempo, il film esplora le storie del movimento insite in ognuno di noi, permettendo allo spettatore di entrare in un mondo descrittivo e di sentire il peso del proprio corpo – camminando, ruotando o cadendo.

THE DANCE (2022, 78’) – regia Pat Collins
The Dance è un documentario di osservazione che segue la messa in scena di MÁM dal primo giorno di prove fino allo spettacolo di apertura al Dublin Theatre Festival nel 2019. L’opera di Michael Keegan-Dolan è il risultato di otto settimane di intenso lavoro e improvvisazione, una confluenza unica tra solista ed ensemble, classico e tradizionale, locale e universale.

IF IT WERE LOVE (2020, 82’) – regia Patric Chiha
Con Crowd, un’epica della scena rave degli anni Novanta, Gisèle Vienne porta in tournée quindici giovani danzatori di origini e orizzonti diversi. Di teatro in teatro l’opera si trasforma in strane relazioni intime. È il palcoscenico a contaminare la vita reale o viceversa? Un inquietante viaggio alla scoperta delle nostre notti, delle nostre feste, dei nostri amori.

Sara Zuccari

Roberto Bolle and Friends in scena a Caracalla 2023

Va in scena alle Terme di Caracalla di Roma l’attesissimo evento “Roberto Bolle and Friends” in programma dall’11 al 13 luglio 2023. Il gala della danza con uno dei più grandi ballerini icona mondiale Roberto Bolle, insieme ai migliori ballerini del momento.

“Roberto Bolle and Friends” rappresenta una vera e propria esplorazione nella bellezza e nell’incantesimo dell’arte coreografica. Roberto Bolle, figura di spicco nel mondo della danza, è non solo l’interprete principale di questi Gala, ma ne è anche il Direttore Artistico. Al suo fianco, i ballerini più eminenti a livello globale collaborano per creare un programma straordinario che affascina un pubblico sempre più ampio e diversificato. Questi Gala sono divenuti un potente veicolo per diffondere l’eccellenza della danza ad un pubblico vasto e variegato, attirando sia gli appassionati che i non addetti ai lavori. Bolle sfida continuamente i pregiudizi che relegano il balletto a mera espressione di nicchia, presentando sullo stesso palco opere classiche e innovative, interpretate dai massimi esponenti della danza mondiale. Si tratta di un’opportunità culturale di rara prestigio, un viaggio imperdibile attraverso stili e scuole di danza diversi che evocano emozioni sempre nuove. Divertimento e dramma, ironia ed eleganza, innovazione e tradizione si fondono sullo stesso palco, creando un’esperienza indimenticabile.

 

Roma, Caracalla Festival 2023
ROBERTO BOLLE & FRIENDS”

Roberto Bolle
Teatro alla Scala, Milano

Bakhtiyar Adamzhan
Astana Opera, Astana

António Casalinho
Bayerisches Staatsballett, Monaco di Baviera

Travis Clausen-Knight
International Guest Artist

Valentine Colasante
Opéra National de Paris, Parigi

Melissa Hamilton
The Royal Ballet, Londra

Maria Khoreva
Mariinsky Ballet, San Pietroburgo

Paul Marque
Opéra National de Paris, Parigi

Tatiana Melnik
Hungarian National Ballet, Budapest

Casia Vengoechea
International Guest Artist

e con la partecipazione del Maestro Alessandro Quarta
Light Designer Valerio Tiberi

Sara Zuccari

 

Soirée Rachmaninoff in scena al Ravenna Festival 2023

Richiesta dalle più prestigiose orchestre e istituzioni concertistiche del globo, la sua immagine spicca sulle copertine di riviste internazionali: è la pianista Beatrice Rana, stella mondiale e protagonista di Soirée Rachmaninoff, omaggio a Sergej Vasilievic Rachmaninoff (1873-1943) di cui in tutto il mondo si sta celebrando il doppio anniversario a 150 anni dalla nascita e 80 dalla morte. Lo spettacolo, ideato da Daniele Cipriani con la consulenza musicale di Gastón Fournier-Facio, va in scena  al Ravenna Festival il 6 luglio 2023.

Dopo il successo di Stravinsky’s Love due anni fa, sempre con Beatrice Rana, Cipriani riprende il filo rosso tra danza, musica e testi recitati per evocare questo gigante della musica a cavallo tra la fine Ottocento e la prima parte del Novecento il quale, oltre a essere un grande compositore, fu altresì direttore d’orchestra e uno dei pianisti più brillanti che il mondo abbia mai conosciuto. Il cast dello spettacolo vede in scena anche il pianista Massimo Spada e, inoltre, la violoncellista Ludovica Rana, sorella di Beatrice.

“Rachmaninoff è stato un autore generosissimo per il pianoforte e per noi pianisti; la sua musica è energia, poesia, racconto – a volte molto triste – sempre ricco di tantissimi colori e suggestioni”, dichiara Beatrice Rana, aggiungendo: “Ci piace pensare che in questa serata realizziamo il sogno di Rachmaninoff di vederuna coreografia sulle Danze Sinfoniche In occasione del suo compleanno, ci piace fargli questo regalo.”  In effetti,  il compositore russo-americano avrebbe voluto che fosse addirittura Mikhail Fokine a crearlo ma, purtroppo, il grande coreografo, il cui nome fu legato all’avventura dei Ballets Russes di Diaghilev, morì prima di poter dar vita al progetto; questo viene preso oggi in carico dai coreografi/danzatori Sasha Riva e Simone Repele con la loro ultimissima creazione in prima assoluta, Alla fine del mondo.

Questo momento dello spettacolo vede due pianoforti in palcoscenico poiché Beatrice Rana e Massimo Spada eseguiranno la versione per due pianoforti, realizzata dallo stesso compositore (di questa sua ultima grande partitura) contemporaneamente a quella orchestrale originale. Accanto ad altri ballerini, Riva e Repele saranno interpreti della loro creazione che prende spunto da alcuni aneddoti riguardanti la vita di Rachmaninoff – la sua predilezione per i fiori di lillà, le sue mani molto grandi – nonché dalla sua celebre frase “La musica basta per una vita intera, ma una sola vita non basta per la musica”; sono parole che contengono ‘note’  di malinconia per la natura transitoria dell’esistenza di ogni individuo, ma al contempo di conforto nel sapere che vi è qualcosa che permane anche quando essa si sarà spenta.

Soirée Rachmaninoff si apre con il noto Preludio in re maggiore eseguito dallo stesso compositore (ne ascolteremo una registrazione storica), seguito da Vocalise in do diesis minore, eseguito dalle sorelle Rana. Né manca un momento solistico per Massimo Spada, il Preludio n. 4 in re maggiore. A questi momenti solistici si affiancheranno altri (oltre alle Danze Sinfoniche di cui si è parlato) in cui avviene un dialogo intenso con la danza, rapporto al centro di questo spettacolo che lo rende assolutamente originale nel contesto di questo importante anniversario, differenziandolo dalla maggior parte degli altri spettacoli celebrativi, in prevalenza prettamente musicali. Si tratta di un rapporto che assume i toni di una singolare sfida considerata la difficoltà di creare una coreografia nitida sulla musica di Rachmaninoff, un danzare che non venga sopraffatto dalla complessità delle sue armonie e ricchezza melodica. Tuttavia, è come se la passione e la nostalgia insite in esse implorassero uno sbocco coreografico.

Lo trovano oggi nella creazione di Riva & Repele che chiude la serata, lo trovarono ieri  nella musicalità di Uwe Scholz che portò questo genio della coreografia, scomparso ahinoi prematuramente, a misurarsi con le note di Rachmaninoff. Di Scholz, verranno eseguiti in Soirée Rachmaninoff due momenti preziosi di danza: Sonata (sull’Andante dalla Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte) e Trio (sull’Andantino  dalla Suite n. 2 per 2 pianoforti), lavori astratti entrambi, ma che esprimono le tinte e sfumature, ora forti, ora tenere, dei rapporti d’amore.

Insieme ai suddetti artisti, il cast conta altri 11 ballerini, inclusi alcuni di cui si sta parlando nel mondo della danza. Uno di questi è l’ucraino Oleksii Potiomkin (già Teatro dell’Opera di Kyiv) il quale, a seguito dell’inizio della guerra nel suo paese, alterna periodi in cui (come tutti i suoi concittadini, gli artisti non fanno eccezione) è chiamato alle armi e a proteggere la capitale, ad altri in cui si esibisce in palcoscenico. Con lui anche le danzatrici Parvaneh Scharafali e Yumi Aizawa, originarie rispettivamente dell’Iran e del Giappone, che hanno a loro attivo ricche carriere in Germania, Francia, Svizzera e Olanda.

In alcuni momenti dello spettacolo si darà ‘voce’ al compositore: l’ex Direttore generale della Fondazione Rachmaninoff presso Villa Senar in Svizzera (dove egli visse), Ettore  F. Volontieri, leggerà ricordi e aneddoti. I testi, basati su lettere e interviste dell’artista, sono firmati da Gastón Fournier-Facio, la versione italiana è di Simonetta Allder.

“Aleggia su Soirée Rachmaninoff un profondo senso d’amore”,  conclude Daniele Cipriani, “amore romantico, per la famiglia, per il proprio paese, per la natura… Ma soprattutto per la musica. Un amore che si libra, dolce e struggente al contempo, dalle parole e dalle note di Rachmaninoff, eseguite dai tre meravigliosi musicisti in scena, elaborate dalla sensibilità di tre eccezionali coreografi e colte al volo dai danzatori. Questo, dunque, è il nostro omaggio: evocare la figura di Rachmaninoff e rendere visibile la sua musica, realizzando – gli artisti tutti e io ne siamo convinti – il suo sogno. ”

Sara Zuccari

La Cenerentola di Rudolf Nureyev a Caracalla Festival 2023

Una ragazza maltrattata e in fuga da un padre alcolizzato; la scoperta da parte di un grande produttore cinematografico capace di trasformare una zucca in una fiammante Rolls-Royce; il debutto sul grande schermo e la conquista del cuore dell’attore principale. È ambientata nell’universo hollywoodiano degli anni Trenta la versione del balletto Cenerentola firmata dal grande Rudolf Nureyev, che il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, propone nell’ambito del Caracalla Festival 2023 dal 1° al 4 luglio nel Teatro Grande delle antiche terme romane. Gli anni Trenta voluti da Nureyev si accostano così idealmente agli anni Cinquanta della Dolce vita della regia della Traviata di Lorenzo Mariani, anch’essa nel cartellone del Caracalla Festival di quest’anno.

Creata nel 1986 per l’Opéra di Parigi, questa rilettura in chiave moderna di una delle fiabe più popolari, su musiche di Sergej Prokof’ev, è proposta per la prima volta dal Corpo di Ballo del Teatro capitolino.

Nel corso della sua storia, Cenerentola ha subìto vari adattamenti e Nureyev si è divertito a trasportare la trama nell’universo hollywoodiano degli anni 30: scoperta da un produttore cinematografico, una fanciulla maltrattata, in fuga da un padre alcolizzato e da una matrigna odiosa, debutta sul grande schermo conquistando il cuore dell’attore principale.

«All’inizio temevo che la fiaba di Perrault sarebbe stata modificata abusivamente – aveva dichiarato Nureyev – ma i meccanismi della storia non sono cambiati. Tutto il dramma di Cenerentola nasce dalla paura di veder crollare il suo sogno, che qui è diventato un sogno cinematografico. Un sogno di un abito bianco, leggermente sfumato di rosa per rendere omaggio all’innocenza, e un tocco di glitter perché Cenerentola è un personaggio del mondo di oggi, sogna sola una cosa: diventare una star».

La musica di Sergej Prokof’ev è affidata alla bacchetta del giovane direttore Alessandro Cadario, al suo debutto con l’orchestra del Lirico capitolino.

Spetterà a Rebecca Bianchi far rivivere in scena le emozioni e i sogni di CenerentolaMichele Satriano sarà il suo principe, mentre Alessio Rezza il produttore cinematografico. Le due sorellastre Alessandra Amato e Susanna Salvi prenderanno lezioni di danza dal maestro Claudio Cocino. L’allestimento dell’Opéra National di Parigi è firmato da Petrika Ionesco per le scene e Hanae Mori per i costumi. Le luci sono curate da Jean-Michel Désiré, i video da Igor Renzetti e Lorenzo Bruno. Nella versione in tre atti di Nureyev, ripresa da Aleth FrancillonGillian Whittingham e Benjamin Pech con la supervisione di Eleonora Abbagnato, la partitura di Prokof’ev è mantenuta nella sua interezza. «La musica – aveva affermato il musicista – introduce il personaggio di Cenerentola mediante tre temi: il primo dei quali raffigura Cenerentola umiliata, il secondo Cenerentola sognatrice, il terzo, un tema largo, Cenerentola innamorata e felice». Composto faticosamente tra il 1940 e il 1944, il balletto andò in scena al Teatro Bol’šoj di Mosca il 21 novembre 1945 con la coreografia di Rostislav Zakharov e il libretto di Nikolaj Volkov.

Dopo la prima di sabato 1° luglio, lo spettacolo sarà replicato domenica 2 e martedì 4. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21.

Lo spettacolo sostituisce il previsto Strictly Gershwin, che non può andare in scena a causa di problemi di salute del coreografo Derek Deane. I biglietti precedentemente acquistati per Strictly Gershwin potranno essere commutati in biglietti per Cenerentola, mantenendo il posto scelto e contattando la biglietteria per la sostituzione. Le eventuali richieste di rimborso saranno possibili fino alla data della rappresentazione, consegnando i biglietti presso la Biglietteria del Teatro dell’Opera dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, domenica dalle 9 alle 13.30.

Sara Zuccari

Presentata la stagione di Balletto del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato

Una stagione pensata in grande quella 2023/24 del Teatro dell’Opera di Roma, con scelte progettuali ambiziose e itinerari insoliti e il 25% di attività in più rispetto allo scorso anno.

La nuova stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma prosegue in continuità con gli ultimi anni, potenziando il lavoro di valorizzazione della cultura ballettistica portato avanti da Eleonora Abbagnato. Accanto alla trilogia di Čajkovskij (Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni, La bella addormentata), titoli e creazioni di autori che entrano nel repertorio del Corpo di Ballo. Étoiles, primi ballerini, solisti e tutta la compagnia del Lirico capitolino saranno impegnati in due tournée: a Parigi e Dubai con Les deux nuits, una serata che affianca Nuit Dansée di Giorgio Mancini e Nuit Romaine di Angelin Preljocaj e che vede protagonisti anche Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel; e a Barcellona, al Gran Teatre del Liceu, con Il lago dei cigni firmato da Benjamin Pech.

 

Chalmer firma un nuovo Schiaccianoci con i costumi di Falaschi

La danza parte con il tradizionale balletto delle festività natalizie, in scena anche la vigilia di Natale e di Capodanno. Dal 21 al 31 dicembre è in programma Lo schiaccianoci di Čajkovskij nella visione di Paul Chalmer in un nuovo allestimento firmato da Andrea Miglio per le scene e da Gianluca Falaschi per i costumi. Assieme alle stelle romane, i ruoli dei protagonisti sono affidati a Maia Makhateli e Victor Caixeta che tornano a danzare insieme dopo La Bayadère dello scorso febbraio. Sul podio Nir Kabaretti.

 

Al Teatro Nazionale due nuove creazioni

Il 2024 inizia con un programma dedicato ai nuovi talenti della coreografia. Al Teatro Nazionale, dal 31 gennaio al 2 febbraio, in scena due creazioni per il Corpo di Ballo. In apertura Yellow di Adriano Bolognino, vincitore del Premio Danza&Danza 2022 come coreografo emergente, alla prima esperienza con i danzatori del Lirico capitolino. Completa il dittico I died for love di Simone Repele e Sasha Riva che, dopo la fortunata esperienza della scorsa estate in Mass di Bernstein, tornano a collaborare con l’Opera di Roma. Il nuovo allestimento ha le scene di Michele Della Cioppa e i costumi di Anna Biagiotti. Musiche su base registrata.

 

Playlist di Forsythe nella serata dedicata alla danza contemporanea

Forte del successo delle ultime stagioni, dal 23 al 29 marzo si rinnova la formula del Trittico di danza, coraggiosamente voluta da Eleonora Abbagnato. La serata si apre con Playlist (Track 1, 2), in cui William Forsythe, in questo lavoro creato per l’English National Ballet nel 2018, ha saputo accostare classicismo e atletismo del balletto con i ritmi della musica new-soul e house. Segue Windgames di Patrick de Bana, realizzato nel 2013 per il Wiener Staatsballett sull’Opus 35 di Čajkovskij, che porta per la prima volta il suo linguaggio coreografico all’Opera di Roma. Conclude la serata Women, una creazione del brasiliano Juliano Nunes, uno dei più promettenti giovani coreografi al suo debutto a Roma, su musiche del pianista e compositore danese Alexander Mackenzie. Musiche su base registrata.

 

Fumi Kaneko debutta al Costanzi con Il lago dei cigni

Record di incassi alla prima del 2019, Il lago dei cigni firmato da Beniamin Pech ritorna in scena dal 19 al 27 giugno. Il tradimento, quello di Benno nei confronti del Principe, e quello involontario del Principe nei confronti di Odette, diventa il tema centrale di questa versione. Nei ruoli principali la giapponese Fumi Kaneko, al suo debutto al Costanzi, e il russo Vadim Muntagirov, entrambi primi ballerini del Royal Ballet di Londra. La musica di Čajkovskij è affidata alla bacchetta di Koen Kessels, direttore musicale del Royal Ballet.

 

La bella addormentata con Marianela Núñez e Reece Clarke

Dopo la pausa estiva, al Teatro Costanzi dal 14 al 22 settembre, va in scena La bella addormentata, ultimo dei tre balletti di Čajkovskij. Jean-Guillaume Bart ha lavorato a questo titolo concentrando la sua attenzione sulla coerenza drammaturgica, utilizzando la partitura di Čajkovskij nella sua interezza per dare una maggiore unità teatrale all’opera coreografica. Grande attesa per il ritorno della fuoriclasse Marianela Núñez, mentre Reece Clarke, Principal del Royal Ballet di Londra, al debutto al Costanzi, sarà il principe Desiré, ruolo che nella versione di Bart ha molto più spazio del solito. Sul podio Kevin Rhodes.

 

Per la prima volta a Roma Il rosso e il nero di Scholz

Entra nel repertorio della compagnia capitolina la creazione di Uwe Scholz Il rosso e il nero, in scena dal 26 ottobre al 2 novembre. Nei tre atti della sua composizione, Scholz è riuscito a dare una veste coreografica al celebre romanzo di Stendhal, cogliendo a pieno l’essenza del dramma, con un collage di musiche di Hector Berlioz. Arriva al Costanzi in un nuovo allestimento firmato da Ignasi Monreal per le scene e Anna Biagiotti per i costumi. Étoiles e primi ballerini dell’Opera faranno rivivere il triangolo passionale di Julien Sorel con Madame de Rênal e Mathilde de la Mole. Sul podio dell’orchestra romana, per la prima volta, Martin Georgiev.

 

Due lavori di Benjamin Millepied su musiche di Philip Glass per il Festival Equilibrio 2024

È dedicato interamente a Benjamin Millepied il programma in cartellone a febbraio alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, in co-realizzazione con la Fondazione Musica per Roma nell’ambito del Festival Equilibrio 2024. Due lavori nati dalla visionarietà di Millepied e dallo stretto rapporto con la partitura di Philip Glass: Closer, arioso duetto tra un uomo e una donna, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna, e On the other side, terzo capitolo della trilogia Gems, una rivisitazione di Diamonds di Balanchine, creato nel 2016 e adesso proposto in una versione ripensata per i danzatori dell’Opera di Roma.

Sara Zuccari